GIOVANNELLI, Ruggero (Ruggiero)
Nacque a Velletri intorno al 1560 da Francesco e da Francesca Demane. Forse allievo di G. Pierluigi da Palestrina, quasi nulla si conosce circa la sua formazione musicale. Le prime notizie documentate sulla sua attività di compositore risalgono al 1582, quando il suo madrigale Nel foco d'un bel lauro, fu inserito nella raccolta Il lauro secco, edita a Ferrara. Da tale data sino alla morte il G. pubblicò ininterrottamente opere di genere sacro e profano. Il 6 ag. 1583 assunse a Roma l'incarico di maestro di cappella in S. Luigi dei Francesi, al posto di J. Pellio.
In quell'anno operò come maestro di cappella per una festa organizzata dall'Arciconfraternita del Gonfalone di Roma, con la quale collaborò anche in periodi successivi. Per il carnevale del 1585 scrisse, in collaborazione con L. Marenzio, gli intermedi della commedia di C. Castelletti, Le stravaganze d'amore, eseguita nel palazzo ducale di Sora. Intorno al 1587 partecipò a una competizione musicale, per la realizzazione di un madrigale su testo poetico di M.A. Martinengo di Brescia. Il 25 giugno 1588 venne chiamato al Collegio inglese per dirigere il coro durante le feste della Ss. Trinità e di S. Tommaso, e fu ricompensato con uno scudo, consegnatogli dal cantore A. Briliotti: il rapporto di collaborazione con tale istituzione si rinnovò in altre occasioni.
L'anno successivo il nome del G. fu inserito nell'antologia madrigalistica Le gioie, "di diversi musici della Compagnia di Roma" (la Virtuosa Compagnia dei musici fondata a Roma nel 1584), stampata a Venezia da R. Amadino. Nel marzo 1591 rinunciò all'incarico presso la chiesa di S. Luigi dei Francesi, dove fu sostituito da G.B. Nanino, per assumere, il 1° aprile, la carica di maestro di cappella al Collegio germanico di S. Apollinare, al posto di S. Fabri. Secondo il regolamento di tale istituto, il G. era tenuto a risiedere nel collegio, insieme con i "putti". Le composizioni del G., realizzate per S. Apollinare, andarono tutte perdute, insieme col fondo del collegio stesso.
La fama del musicista si era diffusa a tal punto in quegli anni che, dal 1591, le sue opere iniziarono a essere pubblicate anche all'estero. Nel 1593 il G. prese parte ai festeggiamenti, tenuti a S. Apollinare, in occasione della visita dei principi bavaresi Filippo Guglielmo e Ferdinando, ai quali l'artista aveva dedicato nel medesimo anno il suo primo libro dei mottetti. Il 5 marzo 1594 il capitolo di S. Pietro, riunitosi per designare il nuovo maestro della Cappella Giulia, al posto del Palestrina morto il mese precedente, pur esprimendosi a favore dell'elezione di G.A. Dragoni, allora maestro di cappella a S. Giovanni in Laterano, fu costretto ad accettare la nomina del G., a causa delle pressioni esercitate da mons. Didaco de Campo Maiori. Il 15 marzo il G. assunse tale incarico, abbandonando il posto al Collegio germanico, dove fu successivamente sostituito da A. Pacelli.
La sua presenza a S. Apollinare è comunque documentata sino al 28 maggio 1594, giorno in cui partecipò, come testimone, alla stesura di un contratto stipulato fra il rettore del collegio stesso, A. Agazario, e un certo L. Baldassino di Senigallia. Il 24 novembre dell'anno seguente, nel palazzo del cardinale G. Rusticucci, il G. fu ordinato chierico. In quegli anni il musicista, in qualità di maestro di cappella avventizio, collaborò con diverse confraternite romane: si ricordano l'Arciconfraternita della Ss. Trinità dei Pellegrini, quella di S. Giacomo degli Spagnoli, di S. Rocco, di S. Giacomo degli Incurabili, e ancora le chiese di S. Maria dell'Anima e S. Maria di Monserrato.
Nel dicembre 1597 il G. si recò a Ferrara, al seguito del cardinal nipote Pietro Aldobrandini, rientrando all'inizio dell'anno successivo a Roma. Sempre nel 1598, a Venezia, G.D. Carrozza, maestro di cappella a Messina, pubblicò un madrigale in suo onore. Il 7 apr. 1599 il G. fu assunto come tenore alla Cappella Sistina, senza però sottoporsi al consueto esame di ammissione presso la commissione formata dai cantori stessi; in quell'occasione ebbe l'appoggio del cardinale A.M. Gallo e di papa Clemente VIII. Nei primi anni di attività presso la Sistina il G. si assentò numerose volte per recarsi al servizio del cardinale Aldobrandini: il 25 sett. 1600 era a Firenze, con i cantori L. Crescenzio, O. Griffi e P. Facconio, al seguito dell'Aldobrandini, che partecipava, come legato apostolico, alle nozze di Maria de' Medici con il re di Francia Enrico IV; la comitiva rientrò a Roma il 15 ottobre.
Nello stesso anno il G. eseguì alcune musiche presso S. Nicola in Carcere, chiesa titolare dell'Aldobrandini. Nel febbraio 1602 fu, con il cantore G. Rosini, a Corneto (attuale Tarquinia), al servizio del suddetto cardinale, e nel maggio successivo si recò a Civitavecchia. Il 17 ott. 1604 era a Frascati, nella villa del prelato. Si assentò ancora dalla Sistina dal 24 gennaio al 24 marzo 1605, per andare a Ravenna, con Facconio e Rosini, sempre al seguito dell'Aldobrandini; nello stesso anno lasciò nuovamente il servizio di cappella per recarsi diverse volte nella villa di Frascati.
Risale probabilmente a tale periodo il rapporto di collaborazione del G. sia con la cappella privata del duca G.A. Altemps, per la quale compose diversi brani di musica sacra, sia con l'oratorio dei Filippini. Una maggiore presenza in Sistina è documentata dal 2 genn. 1607, quando il G. venne eletto segretario-puntatore della cappella stessa, allora diretta da L. Crescenzio. Nel 1609 si trasferì nel quartiere romano di Borgo Pio, nei pressi di S. Pietro, dividendo poi l'alloggio con alcuni parenti. Il 2 genn. 1610, in seguito a ballottaggio, venne eletto all'unanimità camerlengo della Sistina, mantenendo tale incarico per i successivi tre anni. L'8 giugno 1611 papa Paolo V gli conferì, con apposita bolla, alcuni benefici nelle chiese di S. Martino, S. Antonino e S. Maria a Velletri. Nominato nel 1612 maestro pro tempore alla Sistina, il 2 genn. 1614, sempre con ballottaggio segreto, fu eletto maestro per un anno, al posto di A. Crivelli, con ventuno voti favorevoli e cinque contrari. In quegli anni contribuì alla revisione del Graduale romano, a uso della cappella pontificia, stampato nel 1614 nella tipografia Medici.
Il 28 settembre del medesimo anno il G. prese parte, con la cappella, alle esequie per la morte di F. Anerio, e il 10 sett. 1615, in seguito alla morte di P. Facconio, maestro di cappella pro tempore, ne rilevò l'incarico sino alla fine dell'anno. Il 17 nov. 1616 il collegio della Sistina gli affidò l'incaricò di impartire lezioni di contrappunto al cantore F. Rapuccioli e ad alcuni bassi della cappella stessa. Il 7 apr. 1624, dopo 25 anni di attività, entrò a far parte dei giubilati della Sistina e fu esentato dal servizio attivo.
Il G. morì a Roma il 7 genn. 1625. I cantori, recatisi alla sua abitazione a Borgo Pio, portarono la salma in processione a S. Marta, dietro S. Pietro, dove venne celebrato il rito funebre.
Dedicatosi con altrettanto impegno sia alla musica sacra sia alla profana, il G. pubblicò numerose raccolte, specie in quest'ultimo campo. Nella composizione sacra, prodotta durante i diversi incarichi di maestro di cappella, presenta uno stile alquanto severo che si riallaccia per caratteri generali alle forme della tradizione palestriniana, anche se studi recenti tendono ad affidare all'arte del G. una maggiore autonomia, soprattutto per ciò che riguarda l'uso della modalità nel repertorio mottettistico. La sua tessitura si pone fra la scrittura polifonica cinquecentesca e quella successiva policorale. La fama del G., specie all'estero, è legata in particolar modo alla produzione madrigalistica, che si basa per lo più su testi di J. Sannazaro; il terzo libro dei madrigali rappresenta l'impegno più alto del musicista in tale campo.
Composizioni: Gli sdruccioli… Il primo libro de madrigali a 4 voci, Roma, A. Gardano, 1585; Il primo libro de madrigali a 5 voci, Venetia, Id., 1586; Il primo libro delle villanelle et arie alla napolitana, a 3 voci, ibid., G. Vincenzi, 1588; Gli sdruccioli… a 4 voci, con una caccia in ultimo a 4, 5, 6 7 e 8 voci… libro secondo, ibid., A. Gardano, 1589; Sacrarum modulationum… quinis, et octonis vocibus… liber primus, Roma, F. Coattino, 1593; Il secondo libro de madrigali a 5 voci, Venezia, A. Gardano, 1593; Il terzo libro de madrigali a 5 voci, ibid., G. Vincenti, 1599; Motecta quinque vocum… liber secundus, ibid. 1604; Il primo libro de madrigali a 3 voci, ibid. 1605; Madrigali a 5 voci novamente in un corpo ridotti, Anversa 1606.
Numerosi madrigali e mottetti sono raccolti in antologie dell'epoca e in edizioni moderne; per tutti e per l'elenco delle opere manoscritte, specie per le messe, si rimanda alla voce G., R. curata da K.G. Fellerer in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, e alla tesi di laurea di Teodori (1988-89); per la musica sacra si rimanda ancora al Teodori (1992). Per tutte le composizioni in genere, e per altri aspetti della vita e dell'opera del G. si vedano inoltre i relativi saggi in R. Giovannelli. Atti del Convegno internazionale di studi (1998).
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