RUANDA e URUNDI (XXX, p. 200; XXXIV, p. 840)
Superficie e popolazione. - La superficie complessiva dei due territorî sotto amministrazione fiduciaria belga è di 54.172 km2, dei quali 26.338 spettano al Ruanda e 27.834 all'Urundi. La popolazione complessiva al 1959 era di 4.847.931 ab., di cui 8127 europei e 2869 asiatici. La sede del governatore, Usumbura, nell'Urundi, nel 1959 aveva 42.961 ab., dei quali 3935 europei; i due capoluoghi, Kigali e Kitega, avevano rispettivamente 2900 e 2100 ab. nel 1957.
Condizioni economiche. - L'allevamento, che è sempre di grande importanza per l'economia di queste regioni, comprendeva, nel 1958, 966.433 bovini, 531.317 ovini e 1.698.412 caprini. Si sono sviluppate parecchie colture d'interesse industriale, fra cui le principali sono quelle del caffè (40.515 ha, con 204.000 q di prodotto nel 1958), cotone (7000 ha, con 20.000 q di fibra e 30.000 q di semi nel 1958), palma da olio (7516 ha), piretro (1205 ha), china (576 ha), ecc. Più del 41% della superficie è a seminativi e a colture legnose, oltre il 32% è a prati e pascoli permanenti. C'è anche un'attività mineraria non trascurabile, che consiste soprattutto nell'estrazione di cassiterite, columbite, tantalio, tungsteno, berillio, ecc.
Comunicazioni. - Le strade rotabili alla fine del 1958 avevano 12. 100 km di sviluppo.
Storia. - Alla fine della seconda guerra mondiale il regime di mandato, cui il Ruanda-Urundi era stato sottoposto nel 1920, si trasformò in regime di amministrazione fiduciaria, sulla base dell'art. 77 della Carta delle Nazioni Unite, affidato anch'esso al Belgio. Anche nel nuovo regime il Ruanda-Urundi continuò ad essere unito amministrativamente al Congo belga, come avveniva dal 21 agosto 1925, e continuò ad avere il precedente statuto costituzionale, cioè il governatore, assistito dal "Consiglio del vice-governo generale del Ruanda-Urundi", organo consultivo di 22 membri tutti europei. Nel 1951 il governo belga elaborò un piano decennale per lo sviluppo economico e sociale del territorio, e chiamò un indigeno a far parte del Consiglio del vice-governo. Se le missioni di visita inviate dal Consiglio di tutela delle N.U. presero atto dello sforzo belga per migliorare la situazione economica del territorio, non approvarono invece la sua tendenza ad escludere gli indigeni da un'effettiva partecipazione all'amministrazione pubblica, che pur era uno degli impegni imposti dalla carta di amministrazione fiduciaria. Il governo belga, rifiutando il suggerimento datogli di attuare in 25 anni il processo di autonomia del Ruanda-Urundi, si limitò a creare nel luglio 1952 dei Consigli rappresentativi locali, eletti, e nel marzo 1954 ad elevare a cinque i rappresentanti degli indigeni nel Consiglio del vice-governo generale. L'indipendenza del Congo non poteva non avere ripercussioni nel Ruanda-Urundi, tanto che l'Assemblea delle N.U. il 5 dicembre 1960 raccomandò che venisse fissata una data definitiva per la fine dell'amministrazione fiduciaria da parte del Belgio e l'attuazione dell'indipendenza. Intanto le due unità, il Ruanda e l'Urundi, avevano ottenuto ciascuno amministrazioni proprie e il primo, aveva scelto una forma repubblicana, mentre l'Urundi aveva preferito la tradizionale forma monarchica con il mwani (re) Mwambutsa II. Il 5 agosto 1961 le autorità belghe annunciavano l'attuazione dell'autonomia nel 1961 e dell'indipendenza subito dopo e nel settembre si erano avute le elezioni sotto la sorveglianza delle N.U.; queste non avevano recato alcun mutamento istituzionale e politico e nell'Urundi aveva assunto il potere il figlio del sovrano, Charles Louis Rwagasore, che si era riservato il portafoglio degli affari comuni ai due territorî. Elemento nazionalista, legato ai capi lumumbisti del Congo, egli veniva ucciso da uno sconosciuto il 13 ottobre 1961.
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