Pittore (Laval 1844 - Parigi 1910). Impiegato del dazio dal 1870, nel 1893 lasciò l'impiego per dedicarsi completamente alla pittura dando, nello stesso tempo, lezioni di disegno e di musica per aumentare le sue magre entrate. Espose agli Indépendants (dal 1886); rivelato al pubblico da G. Apollinaire, fu amico di Picasso e dei maggiori pittori d'avanguardia che videro nella sua arte una "ingenua" reazione all'Impressionismo da un lato e all'arte "colta" dall'altro. Nei ritratti, come quello di Pierre Loti (Zurigo, Kunsthaus), e soprattutto nelle visioni fantastiche e nelle rievocazioni di motivi esotici (frutto della sua fantasia fu la partecipazione alla spedizione nel Messico del 1862), la sua pittura raggiunge un altissimo valore poetico; essa si affida a un disegno attento e particolaristico, alla descrizione ingenua, al vivo sentimento del colore: La guerra, 1894, e Incantatrice di serpenti, 1907 (Parigi, Musée d'Orsay); Zingara addormentata, 1897, e Il sogno, 1910 (New York, Museum of modern art); Il poeta e la sua musa [Apollinaire e Marie Laurencin], 1909, e Foresta vergine al tramonto, 1910 (Basilea, Kunstmuseum).