RONCISVALLE (sp. Roncesvalles; basco Orhia, A. T., 41-42)
Roncisvalle, resa celebre dall'epopea e dalla leggenda carolingia, è una piccola (meno di 200 ab.) località abitata della Navarra spagnola, a 981 m. s. m., distante 48 km. da Pamplona e 31 da Aoiz, la più vicina stazione ferroviaria. Di lì passa la via congiungente fin dall'alto Medioevo la bassa Navarra (oggi Bassi Pirenei) all'alto Ebro attraverso le valli del Nive, affluente dell'Adour, e dell'Urobi subaffluente del Río Aragón. Il puerto o colle (1057 m.) di Roncisvalle (o d'Ibañeta), utilizzato dalla strada che unisce i due opposti bacini, corrisponde al punto in cui l'alta muraglia dei Pirenei centrali si deprime di quasi un migliaio di metri in media per continuarsi nei cosiddetti Pirenei baschi (o Pirenei occidentali). L'antica collegiata, e la chiesa della S. Fede (rifatta da Sancho il Forte nel 1110), costituiscono ancora un richiamo pei pellegrini, che vi venerano un'immagine della Vergine del sec. XIII.
Nell'anno 777 Carlomagno, invitato da Suleimān ibn Yaqṭān, governatore di Saragozza, e altri capi musulmani che gli resero omaggio di vassalli in cambio della sua protezione per mantenersi indipendenti dall'emiro di Cordova, entrò in Spagna; ma giunto a Saragozza, trovò chiuse le porte della città. Ritornò perciò in Francia portandosi prigioniero lo stesso Suleimān. Però nel passare da Roncisvalle, subì una sconfitta, in seguito ingrandita dalla poesia erudita nelle leggende di Orlando, Bernardo del Carpio e Altabiscar. Questa sconfitta, che pare sia avvenuta nell'agosto del 778, fu provocata dai Musulmani, secondo gli storici arabi studiati da F. Codera ed E. Saavedra; e dai Baschi, secondo le tradizioni poetiche e le cronache francesi: quest'ultima tesi è difesa da E. Basset ed E. Fry con argomenti attinti dal cronista Eginardo e dagli Annales Regni Francorum.