Regista cinematografico statunitense (New York 1925 - Lyme, Connecticut, 2008). Particolarmente felice nell'indagare tematiche quotidiane e percorsi introspettivi, il cinema di M. non sempre ha raggiunto esiti significativi. È riuscito però a sondare con estrema sensibilità il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza ottenendo ottime interpretazioni dagli attori, spesso premiati per le prove offerte sotto la sua regia.
Dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, M. lavorò per un breve periodo al New York Times, mentre studiava giornalismo e letteratura alla Fordham University. Assunto nel 1950 alla CBS, diresse poi con successo numerosi film e serie televisive. Il suo esordio cinematografico avvenne nel 1957 con Fear strikes out (Prigioniero della paura), film che indaga le pressioni psicologiche tipiche dell'ambiente sportivo. Con tale film ebbe inizio la collaborazione con A. J. Pakula, allora giovane produttore non ancora cimentatosi con la regia, con cui M. fondò nel 1962 una casa di produzione cinematografica, sciolta poi nel 1969. I primi anni Sessanta furono caratterizzati da un'intensa attività, che ebbe esiti non sempre apprezzati dalla critica ma che confermò la sua sensibilità di narratore. Interrotto il sodalizio con Pakula, negli anni successivi si confermò regista versatile, capace al tempo stesso di sperimentare nuovi generi e di tornare alla commedia dai toni sentimentali o incentrata su tematiche sociali.
Dopo The rat race (Ragazzi di provincia, 1960); The great impostor (1960); Come September (1961); The spiral road (1962), M. si confermò regista dalla solida professionalità con To kill a mockingbird (Il buio oltre la siepe, 1962), tratto dal romanzo di H. Lee e ambientato in Alabama, con cui ottenne nel 1963 la nomination al premio Oscar per la migliore regia. Seguirono altri film dagli esiti discontinui: Love with the proper stranger (Strano incontro, 1963); Inside Daisy Clover (Lo strano mondo di Daisy Clover, 1965); Baby, the rain must fall (L'ultimo tentativo, 1965); Up the down staircase (1967); The stalking moon (La notte dell'agguato, 1969). Del 1971 è Summer of '42, riuscito ritorno al tema dell'adolescenza. Successivamente si è dedicato ad altri generi: del 1972 è l'horror The other (Chi è l'altro?); del 1974 il gangster film The nickel ride (Il mediatore). Negli anni Ottanta sono state ancora le sfumature sentimentali e le vicende psicologiche a interessare M., che nel 1982 ha diretto Kiss me goodbye (C'è… un fantasma tra noi due), riduzione cinematografica non particolarmente riuscita di un romanzo di J. Amado, e nel 1988 la commedia dagli accenti melodrammatici Clara's heart , con W. Goldberg. È tornato ad analizzare le aspirazioni adolescenziali e le difficoltà legate alla crescita ‒ in questo caso da un punto di vista femminile ‒ in The man in the moon (1991).