Ortolani, Riz (propr. Riziero)
Compositore, nato a Pesaro il 25 marzo 1931. Autore di grande duttilità e di respiro creativo, ha messo al servizio di numerosi registi la sua capacità di costruire partiture sempre funzionali, non di rado orecchiabili, in cui traspare la sua passione per il jazz e la musica pop. Assiduo frequentatore della commedia, ha conseguito ottimi risultati anche in altri generi, come il western e l'horror. Tra le collaborazioni che hanno segnato la sua carriera cinematografica, spiccano quelle con Pasquale Festa Campanile e Antonio Margheriti, Damiano Damiani e Pupi Avati, regista per il quale ha realizzato, tra le altre, le colonne sonore premiate con i Nastri d'argento per la miglior musica nel 1981 per Aiutami a sognare, nel 1984 per Una gita scolastica (1983), mentre nel 1986 ha ottenuto il David di Donatello per la musica di Festa di laurea (1985) ancora di Avati. Aveva ottenuto precedentemente anche due nominations all'Oscar, la prima nel 1964 per la canzone More del film Mondo cane (1962) di Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi e la seconda, nel 1971, ancora per una canzone, Till love touches your life del film western Madron (1970; La valle dei Comanches) diretto da Jerry Hopper.
Dopo aver studiato flauto e seguito i corsi di composizione e di orchestrazione per banda presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, diresse l'orchestra jazz-sinfonica nella trasmissione televisiva L'occhio magico che gli diede un'immediata popolarità. Attivo nel campo della musica leggera, arrangiatore e compositore di canzoni di successo negli anni Cinquanta (da segnalare l'incontro artistico con la cantante Katyna Ranieri che sarebbe poi divenuta sua moglie), dagli anni Sessanta O. si è dedicato prevalentemente alla musica cinematografica. Prima un esordio sotto il segno del documentario, con lo scioccante Mondo cane, il cui commento musicale, composto insieme a Nino Oliviero, diventò un grandissimo successo discografico, More. Quindi, sempre nel 1962, il passaggio al cinema di finzione, con Il sorpasso di Dino Risi: una colonna sonora rapsodica, in cui l'unica avvisaglia della tragedia finale è data dal clacson, che da rumore di fondo diviene parte integrante della colonna sonora, mentre gran parte della vicenda, ambientata nelle affollate spiagge estive, è scandita efficacemente dai ritornelli delle 'canzonette' dell'epoca. Nel 1963 esordì nell'horror italiano, con la partitura di La vergine di Norimberga di Antonio Margheriti, regista con cui aveva già lavorato, nello stesso anno, per Il crollo di Roma e con cui avrebbe collaborato anche in seguito scrivendo le musiche per i film Danza macabra (1964) e La morte negli occhi del gatto (1973).
Fra i numerosi lavori degli anni Sessanta, oltre alle colonne sonore per i documentari di viaggio, in cui assieme al gusto per il folklore musicale e per l'esotico si avverte l'influenza del beat (fatto che gli ha assicurato la stima dei cultori del jet set pop), vanno ricordate la partitura fortemente effettistica e ricca di innesti jazz per Le ore nude (1964) diretto da Marco Vicario, quella più tradizionale e sentimentale per La ragazza del bersagliere (1967) di Alessandro Blasetti, quella brillantemente contrappuntistica per Sette volte donna (1967), commedia a episodi di Vittorio De Sica, nonché la colonna sonora, che segnò il suo ingresso nel western all'italiana, per I giorni dell'ira (1967) di Tonino Valerii, e infine quella dalle efficaci atmosfere di tensione, affidate a chitarra elettrica e organo, per il thriller di Umberto Lenzi Così dolce… così perversa (1969).
Alla fine degli anni Sessanta, e segnatamente per il film La cintura di castità (1967), risale anche il sodalizio con Pasquale Festa Campanile, protrattosi per tutto il decennio successivo, tra commedie erotiche come Il merlo maschio (1971) e Il corpo della ragassa (1979), e film drammatici, come La ragazza di Trieste (1982) e Uno scandalo perbene (1984). Da ricordare anche la collaborazione con Damiano Damiani, che era iniziata nel 1971 con Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica, e quella, più breve, con Lucio Fulci, di cui O. commentò Una sull'altra (1969) e, soprattutto, il film di culto Non si sevizia un paperino (1972).
Per il filone della commedia erotica, cui si riconnette anche Scandalo (1976) di Salvatore Samperi, O. ha continuato a lavorare anche negli anni Ottanta, a fianco di Tinto Brass, scrivendo le partiture di Miranda (1985), Capriccio (1987), L'uomo che guarda (1994) e Fermo posta ‒ Tinto Brass (1995). Più significativi sono risultati i contributi che ha fornito al thriller e all'horror, con le musiche, sospese tra sonorità etniche ed elettroniche, di Cannibal holocaust (1980) di Ruggero Deodato e quelle, altrettanto riuscite, di Zeder (1983) di Avati, il regista che ha segnato l'attività di O. a partire dagli anni Ottanta. Dopo il commento in stile jazz anni Quaranta di Aiutami a sognare, ha infatti firmato le partiture di Una gita scolastica e di Festa di laurea e ha ottenuto anche il David di Donatello per la migliore canzone originale di Regalo di Natale (1986) e poi di Ultimo minuto (1987), in cui un semplice motivo bitonale di un coro di tifosi si trasforma in un commento sonoro emozionante. Una collaborazione, quella con Avati, che è proseguita anche negli anni Novanta, con Magnificat (1993), Il testimone dello sposo (1998), La via degli angeli (1999), I cavalieri che fecero l'impresa (2001) e Il cuore altrove (2003).
Riz Ortolani. His great movie hits from More to Cristoforo Colombo, Milano 1985; Ortoloni, Riz, in E. Comuzio, Colonna sonora ‒ Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.