Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] come quel puro ente eleatico, il cui carattere di assoluta unità era stato messo in primo piano dallo scolaro di Parmenide, Zenone. Escludendo da sé ogni molteplicità, il supremo principio dell'Uno è immune anche dalla primordiale dualità che nel Dio ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] stabilire un primo metodo di tipo infinitesimale per il confronto di aree e volumi (metodo di esaustione), superando così i paradossi (Zenone, eleatici) ai quali dava luogo la concezione pitagorica del punto come ‘atomo fisico’.
Il 3° sec. a.C. è il ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] Ermarco di Mitilene, Metrodoro, Polieno e Colote di Lampsaco. Tra i suoi adepti più noti sono Apollodoro (2º sec.), Zenone di Sidone (discepolo di Apollodoro), Filodemo di Gadara, la cui biblioteca è stata ritrovata a Ercolano, Polistrato e Diogene ...
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Cosmopolitismo
Massimo Mori
Definizione del concetto
Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo [...] differenze sociopolitiche, come chiarirà Epitteto, sono ricondotte a mere accidentalità connesse con la natura corporea dell'uomo. A Zenone di Cizio risale il concetto di una πολιτεία ideale che abbraccia tutti gli uomini, sottoponendoli a un'unica ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] P. risponde a tutte le critiche contro la dottrina delle idee che egli immagina gli siano rivolte da Parmenide e da Zenone. Superata l'obiezione zenoniana, la tesi di una molteplicità di idee e della loro realtà non poteva ancora essere garantita di ...
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Il Rinascimento. La rinascita del platonismo
Michael J.B. Allen
La rinascita del platonismo
Platone e il suo più noto interprete, Plotino, il fondatore del neoplatonismo, furono fra i più importanti [...] nel supporre l'esistenza di un caos primordiale; soltanto Parmenide e i suoi seguaci eleati (in particolare Melisso e Zenone) avevano abbandonato lo studio della fisica di questo flusso perenne per ricercare le sue cause nella metafisica dell'Uno ...
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Natura
Paolo Casini
Il termine latino natura, passato nelle principali lingue moderne, conserva nella propria etimologia, da nasci, "nascere", l'antica idea di generazione, crescita (affine al greco [...] , Diogene cinico, attivo nella seconda metà del 4° secolo a.C., ricercava l'uomo autentico o naturale nell'ascesi interiore. Zenone e Crisippo, capiscuola dell'antica Stoa (3°-2° secolo a.C.), tornarono a immergere l'ideale della virtù e della vita ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] è più l'immagine che precede e non c'è ancora l'immagine che segue. Se si desse, questo istante, avrebbe ragione Zenone, il movimento sarebbe illusione e l'immagine non farebbe che ricadere in sé stessa, chiusa nella propria fissità e impenetrabilità ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] serie numerica, che è invece discreta (Physica, V, 3). Questa dottrina consente di confutare i famosi argomenti di Zenone di Elea contro l'esistenza del movimento: Aristotele rileva infatti che tali argomenti non tengono conto del carattere continuo ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] è dunque né un atomismo come quello proposto da Leucippo e Democrito, né una fisica del continuo come quella proposta da Parmenide, Zenone di Elea e Melisso di Samo; essa è un atomismo che si sviluppa sullo sfondo di un continuo.
Pur incorrendo in ...
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stoicismo
s. m. [der. di stoico]. – 1. Dottrina e scuola filosofica fondata in Atene nel 3° sec. a. C. da Zenone di Cizio, sistematizzata da Crisippo di Soli e comprendente tre grandi periodi: s. antico o antica stoa (3°-2° sec. a. C.), s....
eleatismo
s. m. [der. di eleatico]. – Scuola filosofica greca, sorta in Elèa, città della Magna Grecia, alla fine del sec. 6° a. C., che ebbe come rappresentanti Parmenide, Zenone e Melisso; la sua dottrina fondamentale, concernente la differenza...