VittorioAlfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] ed. a cura di G.G. Ferrero & M. Rettori; introduzione di L. Fassò, Torino, UTET (1a ed. 1968).
Alfieri, Vittorio (1983), Appunti di lingua e letterari in Opere di VittorioAlfieri da Asti, a cura di G.L. Beccaria & M. Sterpos, Asti, Casa d ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] di grande prestigio e sorprendente modernità culturale, come Giuseppe Parini o ➔ VittorioAlfieri, che rifiutano però polemicamente il modernismo linguistico. Il piglio arcaizzante di Alfieri è tanto un gesto teatrale in linea con la speciale ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] apertura verso il prestito dalle lingue straniere e verso la lingua francese in particolare (si pensi al misogallismo di ➔ VittorioAlfieri o al trattato di Gian Francesco Galeani Napione Dell’uso e dei pregi della lingua italiana, che, puntando alla ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] balie e dalle fantesche ciò che altrove si mendica dal Bembo, dal Boccaccio o dalla Crusca medesima»; invece VittorioAlfieri stabilisce la sua residenza a Firenze nell’intento di impossessarsi di «quella doviziosissima ed elegante lingua; prima ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] lo obbedire (Niccolò Machiavelli, Il Principe IX, p. 50)
(49) … ed alzava in ciò dire la prepotente sua mano (VittorioAlfieri, Vita II, iv, p. 35)
La preposizione a introduce comunemente l’infinito dopo un’espressione predicativa reggente. Quando l ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] de’ miei che badasse altrimenti a me, io andava perdendo i miei più begli anni non imparando quasi che nulla (VittorioAlfieri, Vita II, iv, 77).
Nella proposizione gerundiale può essere reso esplicito un ➔ soggetto, nominale (37) o pronominale (38 ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] base del linguaggio tragico (Sorella 1993: 751). Soltanto tra Settecento e Ottocento la forte personalità di ➔ VittorioAlfieri ne offrì una rielaborazione innovativa: nella ferma intenzione di distaccarsi dalla cantabilità degli endecasillabi di cui ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] ) delle Poesie (1803). I ‘numi tutelari’ dal punto di vista stilistico e linguistico sono Giuseppe Parini e ➔ VittorioAlfieri, attraverso cui Foscolo filtra ➔ Francesco Petrarca e la lirica del Cinquecento (Martinelli, in Foscolo 1987). Nei Sepolcri ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] all’invadenza del francese e una levata di scudi a favore dell’italiano, di cui si era già fatto interprete ➔ VittorioAlfieri nel celebre sonetto patriottico “L’idioma gentil sonante e puro”. Nel 1808 venne ripubblicato a Milano il Ragionamento di ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] : il libro fu stimolo per le generazioni di patrioti piemontesi che guardavano appunto a Napione e a ➔ VittorioAlfieri. Napione, inoltre, auspicava una coalizione di stati italiani sotto la guida del Piemonte sabaudo, prefigurando la funzione ...
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alfieriano
agg. – Del poeta e tragediografo Vittorio Alfieri (1749-1803): il verso a., le tragedie a.; l’antitesi a. tra l’eroe e il tiranno; lo stile a., caratterizzato da una stringatezza secca e spesso aspra; anche, che imita i caratteri...
cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata di papa Innocenzo X] venne stigmatizzato...