Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] la porzione a inizio di capoverso La Norma la prendo io, tu prendi la Carla in (23), priva di cornice ma racchiusa da virgolette citazionali:
(23) «La Norma la prendo io, tu prendi la Carla». E io prendevo la Carla, ma in segreto ammiravo la Norma ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] "naturale" di tale verbo, relativo a un'espressione (una parola, una frase) che "vuol dire 'qualcosa'" (si noti l'assenza delle virgolette intorno a 'qualcosa' nel primo caso, in cui ci si riferisce a un fatto, e la loro presenza nel secondo, in cui ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] grafica, si può aggiungere che, a differenza di (2), il discorso citato non è in (9) delimitato, tramite virgolette o altro, rispetto a quello citante. D’altra parte, il discorso citato conserva tratti evidenti dell’enunciazione originaria, come in ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] si possono riscontrare anche nei testi scritti, accanto a un uso appropriato di caratteristiche e segni tipografici, quali le virgolette, il corsivo o anche il neretto e le parentesi. Sono tutti mezzi che permettono sia di prendere le distanze ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] . Non mancano, naturalmente, reciproche influenze tra i due canali, come quando, parlando, si imita il gesto delle virgolette o, scrivendo, si utilizza il maiuscolo (➔ maiuscola) per riprodurre una parola pronunciata a voce più alta.
Sebbene ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] varia natura (cfr. Mortara Garavelli 1985: 122). La scelta di collocare una porzione di testo tra parentesi, trattini o virgolette sembrerebbe cioè rivelare in alcuni casi la volontà di chi scrive di inserire una ‘seconda voce’ nel cotesto diegetico ...
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virgolette
virgolétte s. f. pl. [dim. di virgola]. – Due segni, per lo più simili a virgole, che nella scrittura si pongono, semplici o in coppia, prima e dopo la parola o le parole cui per qualche ragione si vuol dare particolare risalto...
virgolettare
v. tr. [der. di virgolette] (io virgolétto, ecc.). – Chiudere una o più parole, un passo, un nome, tra virgolette, nella scrittura e nella stampa: v. una citazione, un brano, il titolo di un’opera o di una rivista; il discorso...