Umanista (n. Siviglia 1530 circa - m. 1590), della "scuola sivigliana". Successe al cognato Juan de Mal-Lara nella direzione della scuola da questo fondata. Tradusse le favole esopiane, e, ispirandosi [...] a Virgilio e ad altri classici, compose versi in castigliano. F. Herrera nel suo Commentario a Garuloso cita molti suoi versi. ...
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(lat. Meliboeus) Personaggio (il cui nome, comp. del gr. μέλομαι "aver cura di" e βοῦς "bove", significa propr. "colui che ha cura dei buoi") delle Bucoliche (42-39 a. C.) di Virgilio, che anima, insieme [...] a Titiro, il dialogo della 1a ecloga; è pastore che, dovendo abbandonare la casa e il campo per le spartizioni delle terre ai veterani, rimpiange col più fortunato Titiro i beni perduti ...
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Letterato (Bologna 1863 - ivi 1933), prof. di letteratura latina nell'univ. di Bologna, della quale fu anche rettore (1927-30). Scrisse versi in latino e in italiano; importanti le sue traduzioni da Virgilio [...] (1922-26) e l'edizione delle Egloghe di Dante (1933). Senatore del Regno dal 1924 ...
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Benedettina (n. 935 circa - m. forse dopo il 973). Nel convento di Gandersheim, nella Germania nord-occidentale, si dedicò, oltre che alle pratiche religiose del suo ordine, alla lettura dei classici (Virgilio, [...] Stazio, Ovidio, Prudenzio, Boezio e soprattutto Terenzio). Di questa formazione sono chiara testimonianza i suoi numerosi componimenti poetici, fatti conoscere dall'umanista C. Celtis che li pubblicò nel ...
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Letterato (Lucca 1500 circa - Padova 1565), autore di una Poetica (1536), di un commento al Petrarca (1541) e alla Divina Commedia (post., 1568), d'una traduzione in endecasillabi sciolti delle Georgiche [...] di Virgilio (1545), di rime. Nella Poetica, pur movendo dal pensiero estetico degli autori classici (Orazio, Platone, Aristotele), volle soprattutto dare una sistemazione del pensiero critico dei suoi maestri, soprattutto del Bembo. ...
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Verseggiatore (sec. 11º). Il nome è uno pseudonimo grecizzante di uno sconosciuto autore vissuto in Francia che compose un poema epico messianico in 1463 esametri latini sulla liberazione d'Israele, modellato [...] su Virgilio e Lucano con frequenti comparazioni mitologiche, per altro biblicamente interpretate; ai personaggi sono prestati nomi allegorici derivati dal greco. ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Egloge - Introduzione
Enzo Cecchini
Nonostante l'innegabile loro marginalità nell'ambito della produzione dantesca, le due egloghe presentano vari e notevoli motivi d'interesse, [...] proprio da esso il diritto di fregiarsi del nome che più dura e più onora.
Nella sua replica (III) Giovanni del Virgilio dimostrò d'aver bene inteso il proposito di Dante, abbandonando la proposta del poema epico. Dopo aver innalzato un inno di ...
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Letterato lucchese (sec. 15º-16º), attivo a Venezia ove pubblicò nel 1525 un fortunato commento alle opere volgari del Petrarca con un excursus biografico su Laura, nel 1534 un'edizione delle opere di [...] Virgilio e nel 1544 un meno fortunato commento alla Divina Commedia di Dante. ...
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ASTORE, Francesco Antonio
Nino Cortese
Di famiglia proveniente dal Mantovano ed immigrata nel Mezzogiorno da due generazioni - parlando a un amico mantovano di questa sua origine dirà con tutta serietà [...] "Virgilio fece menzione di tal famiglia e di un Astore famoso nell'arte di andare a cavallo: "sequitur pulcherrimus Astur, Astur equo fidens", - nacque il 28 ag. 1742 a Casarano, nei pressi di Gallipoli, dal dottore Andrea e da Domenica Cozza. ...
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Letterato (Firenze 1713 - Roma 1788); gesuita, prof. a Firenze e poi (1756-72) a Roma, dove fu anche direttore del Museo kircheriano: fu autore di due tragedie bibliche, editore e traduttore delle opere [...] di Virgilio e delle lettere di Cicerone. Tradusse anche le tragedie di Voltaire (1752). ...
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virgiliano
(non com. vergiliano) agg. [dal lat. Vergilianus]. – Di Virgilio, poeta latino del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: l’opera v.; la poesia v.; il poema v., l’Eneide; l’esametro v.; la malinconia...
epanodo
epànodo s. m. [dal lat. tardo epanŏdus, gr. ἐπάνοδος «regressione»]. – Figura retorica, detta con termine lat. regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate;...