La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] Davide Enia.
Altieri Biagi, Maria Luisa (1980), La lingua in scena, Bologna, Zanichelli.
Barsotti, Anna (1974), Verga drammaturgo. Tra commedia borghese e teatro verista siciliano, Firenze, la Nuova Italia.
Bertinetto, Pier Marco (1976), Il ritmo ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] 127-129)
Dato questo suo carattere, il passato remoto appare spesso nei ➔ proverbi:
(13) il motto degli antichi mai mentì (Verga, I Malavoglia, p. 56).
L’uso del passato remoto varia a seconda delle regioni: l’uso nell’➔italiano regionale rispecchia ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti [...] A] [congiunzione B] [congiunzione C]] (21 e 22):
(20) L’una è vecchia, debole, quasi estenuata da un dolore o da una malattia (Verga, I carbonari della montagna)
(21) Su ogni creatura pesa un sasso o un ramo stroncato o una foglia più grande o il ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] un pelo della sua barba che tutta la vostra
o quelli, altrettanto noti, delle novelle e dei romanzi di ➔ Giovanni Verga:
(19) il primo che va in giro di notte gli faremo la pelle (Verga, Novelle I, 249)
(20) chi cade nell’acqua è forza che si bagni ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] non fanno nulla, e che hanno denari a palate lavorate!
[= Per quelli che non fanno nulla, e che hanno denari a palate lavorate!] (Verga, I Malavoglia)
(120) Chi te l’ha detto? – domandava ’Ntoni saltando su come un diavolo. – Chi te l’ha detto?
Don ...
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Linguistica
In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del singolare e sono privi di un soggetto determinato, come sono in genere i verbi indicanti fenomeni meteorologici [...] , solo la propria personalità; ma essa, reagendo al sentimentalismo romantico, fu storicamente importante, giacché guidò a una narrativa più asciutta ed essenziale, per es., a quella dello stesso Flaubert o più tardi, in Italia, a quella di G. Verga. ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] 2) Corrado aveva ricevuto una lettera urgentissima. – Gli rincresce anche a lui, poveretto. Gli è arrivata fra capo e collo (Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo)
(3) I miei abiti e miei capelli bruciavano, ed io non cessavo di gridare: – Ajuto! ajuto ...
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INDEFINITI, AGGETTIVI
Gli aggettivi indefiniti sono aggettivi ➔determinativi che indicano qualcuno o qualcosa in modo generico e indeterminato.
A seconda del significato si possono suddividere in quattro [...] positive
Se voi, don Gesualdo, trovaste di collocarlo in alcuno dei vostri negozi, fareste un affare d’oro! (G. Verga, Mastro-don Gesualdo)
Al plurale, invece, è piuttosto comune anche nelle frasi positive, di solito seguito da un complemento ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] . 30000 detti raccolti nelle regioni italiane e tramandati dalle fonti letterarie, Torino, UTET.
Cirese, Alberto M. (1976), Verga e il mondo popolare: un procedimento stilistico nei “Malavoglia”, in Intellettuali, folklore, istinto di classe. Note su ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] siete pronti?», Italo Calvino); diamine, diavolo; perbacco, perdiana, per Dio (o perdio: «perdio, s’è freddo! si gela!», Giovanni Verga), per Giove, per la Madonna (o per la madosca: «cos’è, per la madosca, questo mortorio?», Carlo Bernari); porco ...
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verga
vérga s. f. [lat. vĭrga]. – 1. a. ant. o letter. Ramo non grosso; ramo secondario: umil colle ..., Ove ’l gran lauro fu picciola verga (Petrarca). b. Bacchetta, bastone lungo e sottile: le verghe dei littori; fustigare, fustigazione...
vergare
v. tr. [der. di verga] (io vérgo, tu vérghi, ecc.). – 1. non com. Percuotere, battere, fustigare con una verga o con verghe: lo presero e lo vergarono a sangue; com. nell’uso tosc. anche nella costruzione v. a qualcuno una legnata,...