Boris Biancheri
Il fenomeno della globalizzazione è generalmente associato a un processo di progressiva unificazione del mondo. Tanto sul piano delle percezioni, e quindi del modo in cui si interpreta [...] stato laddove non c’è o è collassato – in aree segnate dall’instabilità, dai Balcani all’Afghanistan, da Haiti a Timor Est. Infine, va sottolineato che se è indubbio che inedite sfide di portata globale richiedono politiche sovranazionali di portata ...
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Il ruolo mondiale della Cina
Dorothy-Grace Guerrero
Le nuove impressionanti infrastrutture e la foresta di gru delle città in continua espansione, sia sulla costa sia all’interno, simboleggiano per [...] I dati e le statistiche sulla Cina e gli effetti a catena che questi producono sull’economia globale spesso generano timore reverenziale sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo e pongono questioni cruciali nell’ambito del dibattito ...
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Cosmologia
Ioan M. Lewis
Introduzione
Con il termine 'cosmologia', derivato dal greco ϰόσμοϚ ('ordine', 'armonia', 'mondo'), si intende la conoscenza della struttura e dell'ordinamento dell'universo. [...] ) ha studiato il modo in cui vengono allevati i figli e l'economia familiare presso gli Alor dell'isola di Timor (Indonesia). Gli uomini appartenenti a questa popolazione si occupano dell'allevamento di maiali e polli e si assentano per commerciare ...
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MORTE
Maurice Bloch e Carlo Alberto Defanti
Antropologia
di Maurice Bloch
Cenni storici
Tutte le culture attribuiscono un'importanza centrale all'interpretazione dei processi dell'esistenza umana. [...] cripte della borghesia francese avevano la funzione di attestare il successo sociale di chi vi era sepolto; per contro, il timore di finire nella fossa comune dei poveri diventava una vera e propria ossessione. Per questa ragione in tutta Europa, e ...
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Il patriziato
Giuseppe Cullino
Senza più mito
A quanto mi risulta, l'ultimo convincente sostenitore della bontà del patriziato veneziano quattrocentesco è stato Fernando Fagiani, autore di una fulminea [...] contra de nui, perché tocavemo el cielo, et tutti spendeva, tutti portava fodre [...]. Poi riprese ad guardarsi dai vicij e haver timor di Dio e far justitia, perché Dio ne ajuterà e haveremo il nostro stado indrio" (Marino Sanuto, I diarii, VIII ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Introduzione
Javier Teixidor
Introduzione
Il siriaco è un dialetto aramaico che nel I sec. d.C. era parlato nel nord della Siria e, nell'Alta Mesopotamia, nella regione [...] ; Edessa si oscurò, Nisibi si illuminò; l'impero dei Romani si riempì di errore, quello dei Persiani della conoscenza del timor di Dio" (Barhadbeshabba, p. 386). Non è possibile dargli torto se si pensa alla risonanza di cui la scuola godette ...
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BOTERO, Giovanni
Luigi Firpo
Nacque nel 1544 a Bene (Cuneo), oggi Bene Vagienna, l'antica Augusta Bagiennorum, terra del duca di Savoia. Il padre Francesco era di modesta condizione; della madre si [...] preminenza assoluta sulle istanze della politica; ma, per dare maggiore efficacia ai suoi richiami alla pura coscienza e al timor di Dio, il B. finisce con l'asserire che solo la rettitudine e la religiosità assicurano il dominio felice, degradando ...
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CASTIGLIONE (Castiglioni), Valeriano
Gino Benzoni
Come informa il profilo, sulla base di dati da lui forniti incluso nel volume glorificante gli Incogniti, nacque a Milano, il 3 genn. 1593, da Anna [...] e l'opportunità del suo "esser trapassato dal confine monastico al politico" dando "regole a' regnanti per governar stati col santo timor di Dio e con giustitia". Convinto di sbaragliare la "pessima ragion di Stato" dei seguaci di Machiavelli e Bodin ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. La psichiatria e i suoi nuovi modelli
Roy Porter
La psichiatria e i suoi nuovi modelli
La concezione della malattia mentale nel XVIII sec. non deve essere studiata [...] del modello somatico vi era dunque anche il timore dell'anarchia morale, implicita nelle argomentazioni materialistiche avanzate ispirare negli ascoltatori un terrore patologico dell'inferno (orci timor) e i poveri pazienti affetti da questo tipo di ...
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CONTARINI, Nicolò
Gaetano Cozzi
Nacque a Venezia il 26 sett. 1553, dal ramo della grande casata patrizia che aveva sede a S. Maria Nova, in calle della Testa. La sua era famiglia di limitate risorse [...] . Era sempre stato "uomo dabene", gli avrebbe risposto: l'avevan sempre sorretto, ricordava nel suo testamento, volgendosi ai nipoti, "il timor di Dio, ch'è 'l fondamento di ogni bene", e "l'amor della Patria, a cui tanto siamo tenuti". Nello stesso ...
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timorato
agg. [dal lat. tardo timoratus]. – Di solito nella locuz. t. di Dio, che ha timore di Dio e che pertanto opera in modo da non offenderlo (v. timore): è una brava figliola, t. di Dio; anche usato assol., senza sostanziale diversità...
timore
timóre s. m. [dal lat. timor -oris, der. di timere «temere»]. – 1. La condizione, lo stato d’animo di chi teme, di chi pensa possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o comunque spiacevole, al quale vorrebbe sottrarsi (il contrario...