STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] comunicazione. Nel linguaggio letterario i livelli non cooperano soltanto a comunicare un senso, ma vengono messi in una tensione reciproca che può privilegiare un livello sull'altro e che comunque istituisce un sistema autonomo di valori, in cui ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] forme in cui si è presentata la lingua letteraria italiana, quella nei testi in versi ha avuto fin da subito una tensione alla norma, alla selezione, alla stabilizzazione, superiore a quella dei testi in prosa, e più nei testi poetici di tipo lirico ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] indistinta (o distinta all’infinito)» (Contini 1971: 21).
Scrittore fecondo e sperimentatore, si accosta a vari generi letterari in una tensione verso l’assenza di genere che «nasce da una sorta di orgia di tutti i generi» (Contini 1971: 6). La ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] (inizialmente in specifico riferimento alla strage di piazza Fontana, a Milano, del 12 dicembre 1969), strategia della tensione (disegno politico attuato dalle forze conservatrici a partire dal 1969).
Come si vede, la creatività dei movimenti di ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] della critica d’arte, attivo (attraverso la mediazione di Longhi) soprattutto nel genere privilegiato della descriptio.
È una compresenza di tensioni che, se da un lato fa segno a un nesso ossimorico di base (e l’➔ossimoro è la figura-chiave dell ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] Intesa, e nel dicembre fu occupata dagli Imperi centrali. Il periodo tra le due guerre fu segnato da violente tensioni e dal succedersi di governi autoritari. Acquistò un ruolo crescente la Guardia di ferro, un’organizzazione paramilitare di stampo ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] al contenuto, per Hegel, come già per Kant, quella relazione è inadeguata, dato che c’è nel simbolico una tensione irrisolta, qualcosa di allusivo ed enigmatico, la capacità di accennare a più ampi significati.
Le estetiche di derivazione romantica ...
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LAVAGNINI, Bruno
Claudia Montuschi
Nacque, secondo di cinque fratelli, a Siena, il 3 ott. 1898, da Lorenzo, di Scansano, "impiegato nei telegrafi" prima a Siena, poi a Viareggio e a Lucca, e da Assunta [...] dalla direzione della Biblioteca dell'Università (1933-48) alla presidenza della facoltà di lettere (1965-73), in un periodo di tensione per la facoltà, in espansione e in attesa di trasferimento nella nuova sede di Parco d'Orléans.
In particolare il ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] dei modelli greci), usate da Alfieri per «enfatizzare le personalità contrapposte […] allo scopo di esasperare la tensione dialettica» (Sorella 1993: 780). I versi delle sue tragedie non dovevano essere languidi, triviali, prolissi, slombati ...
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Nella lingua quotidiana, il termine mitigazione, applicato a un evento o a uno stato, ha un presupposto negativo: quel che viene mitigato è un fenomeno atmosferico avverso (ad es., i rigori dell’inverno, [...] indichino calcolo, mancanza di naturalezza, manipolazione dell’altro per i propri fini. È un’ambivalenza che Spitzer vedeva come tensione, nel messaggio, fra le due fondamentali e contrastanti esigenze del linguaggio: l’espressione di sé e la volontà ...
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tensione
tensióne s. f. [dal lat. tensio -onis, der. di tendĕre «tendere», part. pass. tensus]. – 1. L’azione del tendere e lo stato di ciò che è teso: sottoporre un cavo a forte t.; regolare la t. della corda perché dia la nota esatta, e...
stabilizzatore
stabiliżżatóre agg. (f. -trice) e s. m. [der. di stabilizzare; cfr. fr. stabilisateur]. – 1. agg. Che stabilizza, che ha la proprietà, la capacità e la funzione di stabilizzare: elementi, interventi s. della situazione economica;...