COSIMO di Domenico di Bonaventura (Cosmè, Gusmè [del] Tura)
Creighton E. Gilbert
Il padre Domenico, "callegaro", era originario di Guarda nel Ferrarese dove suo padre, Bonaventura, era fattore (Righini, [...] ) di raggruppare in polittici e di identificare con quelli ricordati dalle guide del Settecento e del primo Ottocento; tentativi deboli, anche perché ai tempi di C. i polittici non erano più molto in voga e in ogni modo le misure di questi pannelli ...
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TRITONE (Τρίτων, Triton)
E. Paribeni
Divinità marina a figura almeno a metà pisciforme, che nelle figurazioni più antiche è difficile distinguere con sicurezza da altre personalità di natura affine, [...] che i normali espedienti di difesa delle creature deboli e perseguitate. Che anzi, nella tradizione favolistica motivo di lotta, ma un viaggio. L'ultima figurazione in ordine di tempo di questa storia appare in un rilievo di bronzo da Dodona della ...
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DISCEPOLI, Giovanni Battista, detto lo Zoppo da Lugano
Marco Bona Castelloni
Figlio di Giacomo (Brentani, 1938), secondo l'Orlandi (1704) nacque a Castagnola presso Lugano nel 1590; non sono stati tuttavia [...] termine post quem del dipinto, che probabilmente non venne eseguito molto tempo dopo. Così se il volto della Madonna ricorda la Madonna 1985), tutti assai lontani per qualità da quelli piuttosto deboli dell'Ambrosiana (Spina Barelli, 1959) e da altri ...
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MEGARESI, Vasi
M. A. Del Chiaro
Il nome di "megaresi" è in questo caso ovviamente un nome di comodo. Come molti altri prodotti della ceramica antica, i vasi m. sono stati arbitrariamente denominati [...] - cede il passo ad un'ovvia trascuratezza; i rilievi diventano più deboli e imprecisi e la vernice - ora prevalentemente nera opaca - è . di una varietà speciale concordemente ritenuti dei primi tempi, sono stati denominati "vasi omerici" a causa ...
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CURIA, Francesco
Francesco Abbate
Il percorso artistico di quello che possiamo senz'altro'considerare il più grande pittore della seconda metà del Cinquecento in tutta l'Italia meridionale, è ancora [...] artefice si lasciasse ancor trasportare, essendo grande in quel tempo la fama del Vasari e del Zuccheri, con lor fatto a un certo indebolimento senile: "e con ciò alquanto deboli, come mancanti di quel vigor spiritoso che suol regnare nell'età ...
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DONNINI (Donini), Girolamo
Maria Angela Novelli
Figlio di Ottaviano e di Euleria (o Laura) Capretti, nacque a Correggio (Reggio Emilia) il 6 apr. 1681 (Rinaldi, 1979, p. 16).
Prima e principale fonte [...] Fuga di Enea da Troia, la Fuga di Ifigenia dal tempio di Artemide, Medea e Giasone, Diomede svela la finta pazzia 288); pur presentando notevoli analogie col D. appaiono più deboli e sommarie nell'esecuzione e più leziose nelle tipologie e ...
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JACOMETTO Veneziano
Alessandro Serafini
Ignoti sono il luogo e la data di nascita di questo artista, il cui nome è stato tramandato da due sole fonti: la lettera di Michele de Placiola a Ermolao Bardelino [...] a Giovanni Battista Cima da Conegliano, ma riconsegnata a J. da Fredericksen e Zeri. Deboli opere tarde sono anche il Ritratto di donna del Rijksmuseum di Amsterdam, un tempo ritenuto di V. Carpaccio (Heinemann, 1991, p. 80), e il Ritratto di donna ...
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LONGHI, Francesco
Giordano Viroli
Nacque a Ravenna il 10 febbr. 1544, come risulta dai libri dei battezzati di S. Giovanni in Fonte a Ravenna, quintogenito del pittore Luca e di Bernardina Baronzelli, [...] rassomiglianti a quelle del padre, ma di esse più deboli, non vi sia solidità di membra. Sono silhouettes, nel 1612. È verosimile che il dipinto sia stato realizzato in due tempi diversi, spettando quindi al padre l'invenzione e la prima stesura, e ...
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BADALONI, Paolo, detto Paolo Schiavo
Luisa Marcucci
Figlio di Stefano, nacque a Firenze nel 1397 e deve probabilmente il soprannome al fatto che la famiglia era di origine slava. Era immatricolato all'arte [...] parte, per cui le sue opere tarde si rivelano molto deboli e retrograde, come quelle di un pittore campagnolo. Ne sono Gozzoli, che è veramente inspiegabile in un pittore ai suoi bei tempi commosso da Masaccio.
Passò gli ultimi anni della sua vita ( ...
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D'AMATO, Giovanni Antonio, detto il Giovane
Angela Catello
Documentato a Napoli come pittore tra il 1594 e il 1635 è detto "il Giovane" per distinguerlo da un omonimo pittore che era vissuto in epoca [...] si fa sentire: le parti disegnate sono le più deboli, le fisionomie dei santi improntate ad un pietismo generico. venivano interamente dipinti, imitando la ricchezza delle stoffe del tempo con la rabescatura e l'indoratura. Per questi lavori ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; per antonomasia, spec. in senso scherz.,...