Luzzatto, Amos. – Medico e scrittore italiano (Roma 1928 - Venezia 2020). Nipote di D. Lattes, ha vissuto a Gerusalemme e TelAviv fino al 1946, dedicandosi al rientro in Italia alla docenza universitaria [...] e alla professione di chirurgo. Attento indagatore della questione ebraica (Sinistra e questione ebraica, 1989; Oltre il ghetto, 1992; Storia degli ebrei d'Italia, II, 1997; Leggere il Midrash, 1999; Il ...
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Pseudonimo del poeta israeliano di origini russe Yeḥiel Perlmutter (n. in Volinia 1904 - m. TelAviv 1992), emigrato in Palestina nel 1925. Peculiari sono le caratteristiche della poetica e del linguaggio [...] di Y., che percepì l'esilio dei Palestinesi dopo il 1948 come una sorta di tragedia parallela a quella dell'Olocausto. Alla luce di ciò egli volle creare un idioma con vocaboli e strutture attinte sia ...
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Direttore d'orchestra e compositore israeliano (Monaco di Baviera 1897 - Gerusalemme 1984); direttore dell'orchestra del teatro di Augusta dal 1924 al 1931, nel 1933 si trasferì in Palestina e insegnò [...] nei conservatorî di TelAviv e di Gerusalemme. Attivo come direttore e pianista, è autore di numerose composizioni vocali e strumentali, tra cui l'oratorio Joram (1932), Kabbalat Shabbat per soli, coro, organo e orchestra (1967), due sinfonie, un ...
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Architetto ungherese (Újszentánna, Ungheria, 1873 - Budapest 1956). Si formò in Germania dove, sensibile alle istanze del funzionalismo ma anche a un certo decorativismo, si dedicò soprattutto alla costruzione [...] teatri (Freie Volksbühne, 1913-14, distrutto nel 1945, poi restaurato, e Die Komödie, 1924, entrambi a Berlino). Emigrato a TelAviv nel 1933, costruì il teatro Habimah (1937); dopo il 1945 in Ungheria, ricostruì varî teatri distrutti e realizzò (in ...
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Pittore (n. Galaţi 1893 - m. 1974). Una delle maggiori personalità artistiche d'Israele. Studiò a Parigi e in Italia; dopo un breve soggiorno negli USA, si stabilì definitivamente in Palestina. Autore [...] nature morte, ritratti e paesaggi resi con stile sintetico e sensibilità poetica, volle esprimere, soprattutto nelle grandi composizioni pastorali, la biblica solennità del suo paese. Opere nei musei d'arte moderna di New York, Parigi, TelAviv, ecc. ...
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Trump, Donald John. – Imprenditore e uomo politico statunitense (n. New York 1946). Laureato alla Wharton School of Pennsylvania in Economia e finanza, dal 1971 al 2017 ha guidato l'azienda di sviluppo [...] Gerusalemme come la capitale dello Stato di Israele e di avviare le procedure per il trasferimento dell’ambasciata da TelAviv, dando seguito al Jerusalem Embassy Act approvato dal Congresso nel 1995 ma mai applicato dai presidenti che lo hanno ...
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Architetto svizzero (n. Mendrisio 1943). Significative per la sua formazione sono state le esperienze avute a contatto con Le Corbusier (1965) e L. Kahn (1969); B. si è imposto per il rigore delle sue [...] (1995); Cattedrale di Evry (1995); Museo Jean Tinguely a Basilea (1996); Sinagoga e Centro dell'eredità ebraica a TelAviv (1998); Biblioteca Municipale a Dortmund (1999); ampliamento del Centro Dürrenmatt a Neuchâtel (2000); Museo di arte moderna a ...
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Artista italiana (n. Cava de’ Tirreni 1977). Ha studiato violino, cinema e arte e ha insegnato linguaggio audio-visivo presso l’Università Complutense e l’Università di Castilla-La Mancha di Madrid. Artista [...] ; Museum of Contemporary Art, Chicago; Museum of Contemporary Art, Santa Barbara; La Triennale, Milano; Palazzo Strozzi, Firenze; CCA, TelAviv; Palazzo Grassi, Venezia; Moderna Museet, Stoccolma. Nel 2019 l’artista ha realizzato per l’Istituto della ...
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Manguel, Alberto. – Scrittore e saggista argentino naturalizzato canadese (n. Buenos Aires 1948). Intellettuale cosmopolita, trascorsa l'infanzia a TelAviv ha fatto ritorno in Argentina per poi abbandonare [...] il Paese nel 1968 e soggiornare in Francia, Inghilterra, Italia, Tahiti e quindi in Canada. Pensatore eclettico, ha indagato con acutezza e profondità di analsi temi connessi con la storia della lettura ...
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Architetto polacco naturalizzato israeliano (n. Cracovia 1931 - m. 2023); iniziati gli studi a Cracovia, li ha completati a Haifa e a TelAviv dopo essere emigrato con la famiglia in Israele nel 1950. [...] Dal 1960 al 1965, con studio a TelAviv e in associazione con A. Neumann ed E. Sharon, ha progettato numerosi complessi ebraica a Berlino (1995), il Palmach museum of history a TelAviv (1998), il centro culturale ebraico a Duisburg (1996-99). ...
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esecuzione mirata
loc. s.le f. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ Lo stesso premier [Ariel Sharon] ha però bocciato la bozza di pace cui sta lavorando il suo ministro degli Esteri, Shimon Peres: dopo...
eurosemifinale
s. f. Nel linguaggio sportivo, semifinale di una competizione di livello europeo. ◆ Delle undici vittorie dei campioni d’Europa [i calciatori della Francia], due sono state ottenute grazie al «golden gol» e sempre per 2-1, la...