MAIELLA (A. T., 24-25-26 bis)
Roberto ALMAGIA
Ernesto PONTIERI
Gruppo montuoso dell'Appennino Centrale, il più importante dopo quello del Gran Sasso, del quale può, sotto l'aspetto orografico, considerarsi [...] rapidamente e si spiana verso il Pescara. Notevoli sproni si staccano dalla zona culminale verso E., scendendo ripidi sull'Aventino (M. Tari, 1452 m. s. m.; M. Martellese, 1252 m.; M. d'Ugno, ecc.).
La montagna consta di pile potenti di calcari del ...
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R Moneta d'oro fondamentale nel sistema numismatico musulmano durante il Medioevo, così come il dirham (v.) lo era per l'argento. Il nome e la moneta, attraverso i popoli aramaici, erano già venuti agli [...] di base per i conti i rubā‛ī ossia quarti di dīnār; essi furono conservati nella monetazione normanna di Sicilia e chiamati tarenus, tarì, ταρίον, nome rimasto in uso sino al 1860.
Il dīnār scomparve verso la metà del sec. VIII èg. (XIV d. C ...
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GALLO, Alafranco
Giustina Olgiati
Figlio di un lanaiolo genovese, nacque con ogni probabilità nella città ligure nell'ultimo quarto del sec. XIII. Secondo le regole dell'onomastica genovese, ripeteva [...] grano. Il 27 maggio 1329, infatti, ottenne dal sovrano il privilegio di esportare 6000 salme di frumento, pagando un dazio di 4 tarì la salma. Il 5 giugno, stante la situazione di carestia in atto nella città, si impegnò a versare 100 salme di grano ...
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ZUMBINI, Bonaventura.– Nacque a Pietrafitta (Cosenza) il 10 maggio 1836 da Tommaso, proprietario terriero, e da Maria Orlando.
Studiò da autodidatta apprendendo le lingue antiche e straniere e la letteratura [...] prof Settembrini e la critica italiana italiana (Napoli 1868) e divenne coadiutore dei professori De Sanctis e Antonio Tari dell’ateneo napoletano. Nel medesimo ateneo, ottenne la libera docenza di letteratura italiana nella Scuola del magistero di ...
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. Nome della moneta fondamentale d'argento nel sistema monetario musulmano del Medioevo. Il nome e la moneta, già noti agli Arabi prima dell'islamismo, erano venuti a questi ultimi dalla Persia, che a [...] 3,12, a Costantinopoli di 3,207; secondo il von Zambaur, il dirham legale peso sarebbe stato di gr. 3,148. Esso è il tarì peso o trappeso della Sicilia prima del 1860.
Bibl.: H. Sauvaire, Matériaux pour servir à l'histoire de la numismatique et de la ...
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Palermo
Vincenzo D'Alessandro
La Palermo conosciuta da Federico nella sua infanzia era la città descritta, alla fine dell'età normanna, dall'ignoto cronista antisvevo indicato come il cosiddetto Falcando. [...] Historia diplomatica, I, pp. 182, 191, 372). Ora i nuovi immigrati palermitani dovevano alla Curia un'imposta annuale di 400 tarì per la "gezia", la tassa dovuta dagli ebrei in quanto soggetti all'autorità diretta della Corona, oltre a un'imposta sul ...
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Uzun, Mehmed
Uzun, Mehmed. – Scrittore e saggista (Siverek 1953 - Diyarbakır 2007), considerato tra i più importanti autori di lingua curda. Dopo essere stato incarcerato due volte con l’accusa di separatismo, [...] Nar Çiçekleri («Fiori di melograno», 1995) e dell’apparizione nel 2000 della traduzione turca del romanzo Ronî mîna evîne tarî mîna mirinê («Luminoso come l’amore, buio come la morte», 1998), narrazione allegorica del conflitto tra curdi e turchi ...
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ONCIA (lat. uncia; gr. οὐγκία, οὐγγία)
Secondina Lorenzina CESANO
Giuseppe CASTELLANI
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È la piccola unità del sistema monetale siculo-italioto e poi di quello romano; è il dodicesimo della litra = [...] d'oro e d'argento. L'oncia d'oro rimase nell'uso come moneta di conto, specialmente in Sicilia con l'equivalenza di 30 tarì e, come tale, subì le variazioni prodotte dal mutare del rapporto fra l'oro e l'argento. Così avvenne che la moneta di conto ...
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SCIUTI, Giuseppe
Alessandra Imbellone
‒ Nacque a Zafferana Etnea, Catania, il 26 febbraio 1834, da Salvatore Sciuto Russo, «aromatario» ossia farmacista, e da Caterina Costa, di Acireale (atto di nascita [...] famiglia, Sciuti iniziò a lavorare ad Acireale presso il pittore e decoratore Giuseppe Spina Capritti, che lo pagava quattro tarì al giorno (Dizionario degli artisti, 1906). Nel 1857 sposò Antonietta Anna Torrisi, trasferendosi con lei a Giarre, dove ...
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COSTANZO, Giuseppe Aurelio
Rosa Maria Monastra
Nacque a Melilli (Siracusa) il 6 febbr. 1841, e in quelle campagne trascorse la fanciullezza accanto alla madre Maria, la cui mite immagine di analfabeta [...] osservare G. Natali - si pronunciò a chiare lettere contro le "metafisicherie tedesche propalate in Napoli dal Vera, dallo Spaventa, dal Tari e anche un po' dal Fornari" (Bricciche letterarie, p. 55). Tuttavia è fuor di dubbio che in qualche misura ...
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tari
(o tèri) s. m. [dall’indostano]. – Nome indiano di un albero indomalese (Caesalpinia digyna), e dei suoi legumi (detti in commercio dividivi indiani), che sono adoperati quale materiale da concia essendo molto ricchi di tannino.
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...