Dinastia musulmana sunnita dello Yemen (1229-1454), successiva a quella degli Ayyubiti. L'eponimo fu Muḥammad ibn Hārūn, che acquisì il soprannome di Rasūl ("Messaggero") per la sua fedeltà ad un califfo [...] abbaside (sec. 12º). Con i R., lo Yemen conobbe un periodo di notevole benessere: grazie alla stabilità politica, grande impulso ebbero il commercio, con Aden come porto principale, e l'architettura, che ...
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Shaybanidi
Dinastia uzbeka di fede sunnita. Il capostipite fu un discendente di Genghiz Khan, Abu al-Khayr Khan, il quale intorno alla metà del 15° sec. guidò gli uzbeki, popolazione di origine turco-mongolica, [...] dalla Siberia nordoccidentale alle rive settentrionali del fiume Syr Darya. Alla fine del secolo gli uzbeki conquistarono la Transoxania, regione in parte corrispondente ai territori dell’od. Uzbekistan ...
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Juhayman al-'Utabi
Juhayman al-‛Utabi
Attivista sunnita (Quseim 1938-Riyad 1980). Di famiglia beduina, discendente degli , capeggiò la rivolta islamista che, nel novembre 1979, occupò per due mesi la [...] Grande moschea della Mecca, nel tentativo d’imporre un che avrebbe sostituito il corrotto regno saudita. L’intervento dei corpi speciali francesi ebbe infine ragione dei rivoltosi e J., insieme a molti ...
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Kumyk
Regno fondato all’inizio del 16° sec. dal clan Shamkhalat della tribù turco-sunnita dei kumyk, con capitale a Tarku (od. Dagestan). A causa della sua posizione strategica divenne la più rilevante [...] entità politica del Caucaso. Nel 1574, dopo la morte di Surhay, si disgregò in cinque piccoli regni (beilyk) rivali, i cui sovrani in seguito assunsero il titolo di sultano ...
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Shihab, Bashir
Emiro libanese (Ghazir 1767-Istanbul 1850), discendente della nobile famiglia S., all’origine sunnita poi convertita al cristianesimo maronita, regnante sul Libano dal 1697. S. resse il [...] Paese nella prima metà del 19° sec., dopo essere stato eletto emiro nel 1788, con l’assenso del governo ottomano. Nel 1822, nello scontro che oppose gli ottomani, con gli alleati drusi, a Muhammad ‛Ali, ...
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al-Bitar, Salah al-Din
Politico e ideologo siriano (Damasco 1912-Parigi 1980). Di eminente famiglia sunnita, educato in Francia, fondò, con Michel Aflaq, il Partito ba‛th. Dopo aver servito in diversi [...] governi ba‛thisti in Siria, abbandonò il Paese nel 1966 e visse in Europa. Fu ucciso a Parigi in circostanze rimaste ignote ...
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al-Shafi'i, Muhammad Abu 'Abd Allah
al-Shafi‛i, Muhammad Abu ‛Abd Allah
Fondatore eponimo del terzo madhhab sunnita (Gaza 767-Fustat 820). Arabo dei Banu Quraysh, studiò a Medina tradizioni e diritto [...] islamico sotto la guida di Malik ibn Anas; insegnò poi in varie città, ma soprattutto a Baghdad e a Fustat, in Egitto. Egli perfezionò il metodo di deduzione delle norme rituali e giuridiche dal Corano ...
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(arabo khalīfa, «successore») Sommo monarca della comunità islamica universale (ummat al-islāmiyya). Secondo la dottrina ortodossa islamica, deve essere musulmano maggiorenne, sunnita, di condizione libera [...] e discendente dei Quraish, la tribù di Maometto. (➔ anche califfato ...
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al-Mu'izz ibn Badis
al-Mu‛izz ibn Badis
Quarto emiro della dinastia berbera degli Ziridi, regnò sull’Ifriqiya dal 1016 al 1062. Acclamato dalla storiografia sunnita come il restauratore del sunnismo [...] e del , rivendicò l’indipendenza del suo regno, vassallo dei Fatimidi, dei quali dovette subire la ritorsione nella forma dell’invasione dei , che, nel 1052, devastò un Paese già indebolito da una serie ...
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sunnita
agg. e s. m. e f. [dall’arabo sunniyyūn o ahl assunna] (pl. m. -i). – Che è proprio o appartiene alla setta musulmana più ortodossa nel rispetto della sunna, o tradizione maomettana, e più numerosa (circa il 90%): la setta s.; come...
sunna
s. f., arabo. – Consuetudine, modo abituale di comportarsi. In partic. la consuetudine di Maometto nelle varie circostanze della vita (che, salvo casi eccezionali, ha valore di norma per i credenti, ed è proposta loro come esempio da...