Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] Giudei»).
Le sigle usate per sfruttare al meglio lo spazio nella scrittura epigrafica e per rendere più veloce la uesːeˈbi]), all’URL ([uerːeˈeːlːe]) o al virus HIV, da tempo sulla bocca di tutti come [akːaiˈvːu]. Diversa la sorte di AIDS, diffuso sia ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] linguistica dei movimenti di contestazione, nella quale avevano grande spazio il comico, l’umorismo, i giochi di parole ( di parole polirematiche (➔ polirematiche, parole) che con il tempo si sono insediate nel lessico comune italiano: strage di ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] la lingua di Leonardo coincide con il fiorentino del suo tempo (Manni 2008b: 16; Manni 2008a: 7-8), quindi di un semplice allargamento dello specchio di scrittura). Se lo spazio della pagina non basta, Leonardo infittisce le sue note, aggiungendo ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] gocciol d’acqua bramo», Inf. XXX, 63; od oncia, una minima misura di spazio: «ch’i’ potessi in cent’anni andare un’oncia», Inf. III, 83 attimino o subitissimo, per indicare un minuscolo periodo di tempo, è emblematico). Ma nella cultura di massa, l’ ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] la casa saccheggiata (Pratolini 1963: 42)
(11) Nello spazio di questi due primi anni d’Accademia, io imparai dunque sintagma nominale (22):
(21) Ma il non esser io in tanto tempo andato a vederla è non picciolo argomento de la sua vertù e de ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] che le forme nominali della frase hanno largo spazio nella comunicazione linguistica, arrivando a coprire un terzo essere veduto da lei
d. silenziosa la stanza da pranzo
(12) a. bel tempo, oggi
b. tutto bene, qui?
c. niente di nuovo
d. piacere ...
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La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] e spostamento rispetto al corpo del testo).
La maiuscola (un tempo detta anche littera notabilior «lettera più importante») è in uso e nello spazio. È ciò che accade in “A Silvia” di Leopardi:
(4) Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] far riferimento al momento dell’enunciazione anche i cosiddetti tempi deittici, espressi dai morfemi verbali del passato, del si arriva al cinema in questione», ma «sulla destra dello spazio in cui l’interlocutore si troverà quando sarà giunto alla ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] come tutte le unità polirematiche, si collocano nello spazio fra lessico e sintassi, e non è sempre lessicale e sintattica sia il significato non composizionale):
(13) a furia di tempo perso la Band ha compiuto 40 anni (Baricco 1995: 42)
(14) ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] , cioè quella lingua bastarda, sempre per infinito, senz’altri tempi di verbi, che in queste parti d’Oriente la chiamano Franco (2006), L’italiano nell’Impero ottomano, in Lo spazio linguistico italiano e le “lingue esotiche”. Rapporti e reciproci ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...