Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] minoritarie, o del tutto tramontate nell’uso del suo tempo, dimostra già al livello più superficiale la sua ricerca di “Cadore”, 1892, in Rime e ritmi (testo in cui trova spazio anche uno dei rari dialettalismi di Carducci, il veneto cìdolo «tronco ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] secoli, o transeunte e verificarsi per un lasso di tempo ridotto, o essere anche solo momentaneo, legato a contingenze di lingua. Una delle due lingue occupa via via tutti gli spazi di impiego dell’altra, finché questa non è più usata da ...
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Con il termine walser (contrazione di Walliser «vallesano») si intendono sia le popolazioni alemanniche emigrate in epoca medievale dal Vallese (Svizzera), e poi stabilitesi in numerose colonie lungo tutte [...] dovremmo parlare di sviluppo di un sistema verbale nuovo, basato su tempo e aspetto (come in italiano), che si discosta da quello , educative, ecc.: qui è soprattutto la scuola a dare spazio al walser, in particolare a Gressoney, Issime e Formazza, ...
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Come si analizza il segnale acustico
La fonetica acustica è lo studio dei segnali acustici complessi diretto a scomporli nelle loro componenti semplici. Essa si serve principalmente della spettrografia, [...] componenti semplici.
Sull’asse delle ascisse viene rappresentato il tempo, sull’asse delle ordinate le frequenze. La terza consonante seguito da forte rumore momentaneo
pattern spettrografico: spazio bianco (nel caso di occlusiva sonora, striature ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] l’epigrafia, in risposta all’esigenza di sfruttare meglio possibile lo spazio e di ridurre la fatica e la spesa dell’incisione. Si è stato compilato da Righini (2001).
Tuttavia, col tempo, le abbreviazioni si sono stabilizzate e diffuse nelle ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] che alla Repubblica di Venezia, che lo costrinse per qualche tempo all’esilio. Soggiornò a Ferrara, a Firenze e a Roma (ibid.: XLVI); in tal modo arriva a delineare «uno spazio linguisticamente non municipale per la poesia italiana» (ibid.: XLV), ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] d’inventare quella lingua parlata che ai suoi tempi non esisteva ancora. In I Rusteghi e pp. 105-130.
Cerruti, Massimo (2003), Il dialetto oggi nello spazio sociolinguistico urbano. Indagine in un quartiere di Torino, «Rivista italiana di ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] classificazione tipologica delle diverse forme di ‘contatto’ tra spazio linguistico russo e italiano, si può considerare classica la di apparato), appellativo teso a screditare il membro a tempo pieno del Partito comunista visto come un burocrate, al ...
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Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto [...] viene svelato a tre pagine dall’inizio; oppure coprire lo spazio di alcune frasi, come nell’apertura di Novecento di Alessandro Baricco conserva ancora quel sorriso timido che fino a poco tempo fa usava per mettere a loro agio gli studenti quando ...
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Per descrivere la relazione di finalità occorre ignorare la sua forma di espressione più nota, cioè la frase finale (➔ finali, frasi), per concentrarsi sulla sua struttura concettuale. In termini generali, [...] precede. In questo modo, l’espressione è al tempo stesso centrata sulla sfera interna del soggetto e ripiegata sul appartengono i nomi che proiettano il contenuto dell’intenzione nello spazio esterno, come se il fine fosse una meta metaforica che ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...