Poeta (Newcastle-on-Tyne 1721 - Londra 1770). Medico, esercitò in varie città. Dedicatosi alla poesia fin da giovane, la sua fama è legata a un poema didattico in 3 libri, The pleasures of the imagination [...] (iniziato nel 1738 e pubblicato nel 1744) che riprende temi di J. Addison e A.A.C. Shaftesbury. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio Genovesi
Luigino Bruni
Antonio Genovesi, maestro riconosciuto della Scuola di economia della seconda metà del Settecento oltre che primo cattedratico della disciplina, inaugura una stagione [...] voll., 1976, p. 25), fondata, come visto, sulla capacità di persuasione. Genovesi pertanto non abbraccia, come il neoplatonico Shaftesbury, la tesi antropologica che l’uomo sia per natura altruista. Gli sta a cuore sottolineare più la reciprocità che ...
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Filosofo (Wantage, Berkshire, 1692 - Bath 1752); presbiteriano, aderì (1713) alla chiesa anglicana e nel 1718 ne fu ordinato sacerdote. Segretario (1736) della regina Carolina, vescovo di Bristol (1738), [...] volontà divina e presentò una teoria che, a mezza via tra il razionalismo di Clarke e il sentimentalismo di Shaftesbury e Hutcheson, radicava il bene nell'intervento di una coscienza mediatrice tra le passioni egoistiche e la benevolenza (Fifteen ...
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Scultore inglese (Londra 1854 - ivi 1934); visse per alcuni anni, a partire dal 1878, a Roma. Affascinato dall'arte di Benvenuto Cellini, eseguì statuette in bronzo che ne ricordano la maniera: Perseo [...] abilità tecnica, trasse effetti complicati dall'uso di materiali varî e policromi; dal 1900 al 1903 insegnò scultura alla Royal Academy. Eseguì, tra l'altro, il monumento a Shaftesbury a Londra e al duca di Clarence in S. Giorgio a Windsor. ...
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Uno dei maggiori rappresentanti dell'Illuminismo francese (Langres 1713 - Parigi 1784). Figlio di un artigiano, fece i primi studî in un collegio gesuitico e fu per breve tempo avviato allo stato ecclesiastico; [...] traducendo libri di medicina e di storia. Con la traduzione del Saggio sulla virtù e il merito (1745) di Shaftesbury s'inserì nel vivo della polemica illuministica, cui contribuì con varî scritti apparsi anonimi: Pensées philosophiques (1746), Les ...
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Teologo evangelico (Triebsees, Pomerania, 1714 - Berlino 1804). Predicatore, dal 1749 parroco di Lassahn, poi di Barth (presso di lui studiò teologia J. K. Lavater, l'amico e corrispondente di Goethe). [...] teologico-religioso. Collegando gli influssi del wolffismo e dell'illuminismo inglese (deismo), in particolare di Shaftesbury, alla sua cultura tradizionale, egli divenne perspicuo rappresentante del moto di rinnovamento della teologia evangelica ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] lo accolse tra i suoi membri. In questo stesso periodo a Oxford conobbe, in qualità di medico, lord Ashley poi conte di Shaftesbury che lo volle suo ospite a Londra e presso il quale poté far pratica in affari di stato, collaborando alla soluzione d ...
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POLACCO, Giorgio
Tommaso Sabbatini
POLACCO, Giorgio. – Nacque a Venezia il 12 aprile 1873 (non 1875 come talora riportato) da Giacomo e Carlotta Bassi.
Cresciuto in un’agiata famiglia ebraica, mostrò [...] opera italiana dell’impresario Joseph Lago (ex concessionario del Covent Garden, che aveva preso in gestione lo Shaftesbury Theatre), partecipò come suggeritore alla storica rappresentazione privata di Cavalleria rusticana per la regina Vittoria, il ...
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DE MATTEIS, Paolo
Paola Santucci
Figlio di Decio e di Lucrezia Orico, nacque nella piana del Cilento (secondo G. De Crescenzo, Diz. stor. biogr. d. ill. salernitani, Salerno 19373 p. 155: Piano di Orria, [...] Schleier, 1979, pp. 66-69, figg. 55 s.).
Nel 1711 conobbe il filosofo inglese A. A. Cooper, terzo conte di Shaftesbury, il quale l'anno seguente gli commissionò un Ercole al bivio (Gile's House, Dorset, Inghilterra; replica firmata e datata 1712 alla ...
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Giurista e filosofo (Napoli 1636 - ivi 1714). Figura di spicco nel panorama culturale della Napoli del Seicento, al rinnovamento culturale della quale contribuì dando nuova vita all'Accademia degli Investiganti [...] , tra i quali Giannone e Vico, la biblioteca fu frequentata anche da molti stranieri (Mabillon, Germain, D'Orville, Burnet, Shaftesbury, ecc.). Dopo la morte di V., essa fu acquistata nel 1726 dai padri dell'Oratorio e costituisce ora il fondo più ...
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