Come si può definire la parola tradizione? Certamente sono diverse le sfumature e i vari significati che a seconda del contesto le vengono attribuiti. Forse però il modo più semplice e incisivo per introdurre [...] a Maria di Magdala tale ruolo solo per la nota incapacità di tacere e di tenersi le cose per sé tipico delle donne. A tale tesi Cristina da Pizzano replica: “se la parola femminile fosse stata così reprensibile e poco degna di fiducia, come alcuni ...
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L’individuo, nel suo essere unico e irripetibile, nasce da un’altra unicità: la famiglia. La singolarità di quest’ultima, però, è un paradosso: essa è in realtà costituita da una molteplicità di persone, [...] ’interno dello scambio è il diniego del principio di scambio generazionale: nessuno se ne fa carico e tutti lo rimandano e a vederne possibili vie d’uscita. Rappresentare graficamente gli intrecci relazionali e gli eventi salienti della vita non solo ...
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Un padre e una figlia, Sicilia, primi decenni del Settecento. Così ha inizio La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990), romanzo vincitore del Premio Campiello e una tra le opere più conosciute e rappresentative [...] stessa, in età adulta, protrae questa violenza su di sé, attraverso comportamenti autolesivi che la privano di emozioni o Marianna lo guarda e si nega, ponendo fine al ripetersi dello stupro originario.La ribellione non èsolo di natura fisica, ...
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Forma linguistica che ripudia la parola, il silenzio manifesta la sua presenza tramite la rottura, e quindi l’assenza momentanea di un flusso sonoro. Il silenzio, sospeso nell’aria come un velo invisibile, [...] di decifrare le parole, la scena di silenzio e abolizione del linguaggio è uno spazio paradisiaco, come se il linguaggio fosse il luogo dell’inganno reciproco. Questa quiete è tuttavia solo temporanea: all’alba riaffiorano i ritmi della menzogna ...
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Il romanzo dostoevskiano è stato notoriamente definito «dialogico» e «polifonico» dal critico formalista Michail Bachtin, eppure spesso l’autore nasconde i principi positivi delle sue opere – e le sue [...] mondo presentata e raffigurata come valida, non èsolo “pensata”, ma anche e soprattutto sentita – e sofferta – è una manifestazione di auto-annullamento, di rinuncia al sée al proprio orgoglio, in nome di un principio che non è noto alla ragione e ...
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La Repubblica di Venezia ha rappresentato un modello politico e sociale per diversi secoli, tanto da diventare un vero e proprio mito, costruito attorno a quella che era definita la “Serenissima”, una [...] University Press, 2007), la segretezza non era solo un presupposto e un tratto distintivo della cultura di Venezia, ma mantenevano il segreto (quattro anni di esclusione da cariche e consigli; se i colpevoli erano segretari o notai, essi erano ...
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«In questi giorni ho la sensazione che quando si entra in questo paese si fa un patto con il diavolo. Si consegna il passaporto, si riceve un timbro, si vuole guadagnare qualcosa, si comincia… ma allo [...] , non può fare a meno di chiedersi che cosa sarebbe diventato se fosse rimasto a Calcutta: «Un principe o un mendicante?». Domanda la sua integrazione e quella dei figli. Quello che la gente chiama «inserimento» per lui èsolo «corruzione. Corruzione ...
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«Ιn mezzo a tanta letteratura dell' arbitrario il piacere della lettura resta per me fondato sul seguire le motivazioni d'un insieme di segni»Italo Calvino, LettereAll’interno dell’opera calviniana è stata [...] ormai lo spazio è pieno di segni e non-segni: nell’universo non ci sono più contenente e contenuto, ma solo uno spessore continuo che, insieme a Il castello dei destini incrociati (1973) eSe una notte d’inverno un viaggiatore (1979), costituisce la ...
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Il mito della romanitas ha svolto una funzione straordinariamente importante nel processo di costruzione identitaria del fascismo italiano. Cruciale, per la politica culturale fascista, è stata la celebrazione [...] Giardina, il fascismo deve però fare i conti non solo con i fasti gloriosi dell’imperialismo romano, ma anche di poter così soddisfare la loro maestà in modo magnifico e conforme alla religione, se conduco al culto degli dei i peregrini, una volta ...
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È possibile sistematizzare le riflessioni narrativiste sulla dimensione relazionale del Sé individuando tre diverse funzioni che l’Altro svolge nella creazione narrativa dell’identità personale: l’Altro [...] del processo di costruzione del Sé: lo sguardo altrui è la superficie su cui ogni persona ha bisogno di vedere riflessa la stessa immagine di sé che ha prodotto. Solo questa conferma del vedere il proprio Sé riconosciuto dall’Altro come autentico ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni che esprimono una condizione, quelle...
Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...