Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] , e che la coscienza cristiana e la filosofia positivistica nello Zanella coincidevano per gran parte, basterebbe ricordare i per le arti figurative, avvia decisamente la poetica della scuola comune a uno sfocio immaginifico e dannunziano: il ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] degli epigoni e lo spregio del Nietzsche, di scientificità positivistica, e mentre la sua patria germanica sembrava oramai giusto datare da questo termine la crisi del latino e della scuola italiana.
Non che la filologia positiva non fosse una fucina ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] della fisiologia; la critica letteraria, con la Scuola storica, volle conferire scientificità alle sue analisi attraverso del poemetto didascalico, per altro perseguito ancora in età positivistica da Giacomo Zanella e dai suoi epigoni. Questo D ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] seminari di filologia classica, sia greca sia latina, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Anche questi seminari durarono fino alla morte iter tende ad accusare il distacco dall’eredità positivistica: il concetto di arte allusiva era vicino a ...
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Francesco De Sanctis: Opere – Introduzione
Natalino Sapegno
Pur senza entrare nel merito delle riserve, che più volte e fondatamente sono state espresse, circa l’attendibilità nei particolari della [...] del De Sanctis là dove egli riporta agli anni della prima scuola napoletana, soprattutto dal ’42 in poi, il momento determinante di incomprensione e di sprezzante oblio dell’età carducciana e positivistica. Esso è alle radici più tardi dell’amorosa e ...
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FORNARI, Vito
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Molfetta (Bari) il 10 marzo 1821 da Giuseppe Antonio e da Anna Maria Tridente, "genitori di onorata probità". Compì i primi studi classici col dotto sacerdote [...] Ma non meno determinante per lui fu l'assidua frequenza della scuola di B. Puoti, alfiere del purismo napoletano, del quale seguente, che aveva suscitato scandalo presentando, in chiave positivistica, un Cristo sommo fra gli uomini ma privo di ...
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DE NINO, Antonio
Damiano V. Fucinese
Nacque a Pratola Peligna (L'Aquila) il 15 giugno 1833 e non 1836) da Gianferdinando, agrimensore, e da Anna Maria Puglielli, filatrice. Suo primo maestro fu il padre. [...] in un periodo in cui, sotto la spinta positivistica, si esigeva l'assoluta estraneità del raccoglitore nei D. Note e documenti, Lanciano 1959; Lettere di Tommaseo a D., in Cultura e scuola, XII (1936), luglio-ott., pp. 334-346; Pitrè e D. (Un piccolo ...
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BELLONI, Antonio
Carmine Jannaco
Figlio di Gio. Battista e di Marina Maggioni, nacque il 19 dic. 1868 a Padova, ove si i laureò in lettere nel 1891. Ordinario di materie letterarie dal 1892 nelginnasio [...] di condanna unanimemente espresso dalla contemporanea cultura positivistica sull'età della Controriforma, considerata un' della critica estetica, il dovere scientifico, derivato dalla scuola del metodo storico, di "notomizzare il corpo imputridito" ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] più il contadino ingenuo e rassegnato descritto dai demopsicologi della scuola di G. Pitrè o la plebe di G. Verga, cultura del mondo popolare. Originale interprete della stagione positivistica, fu un precursore delle scienze socio-antropologiche per ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come dato sul piano della realtà oggettuale,...
neogrammatico
neogrammàtico agg. e s. m. [comp. di neo- e grammatico, per traduz. del ted. Junggrammatiker, comp. di jung «giovane, nuovo» e Grammatiker «grammatico»] (pl. m. -ci). – Appartenente alla scuola di linguisti (fondata da K. Brugmann...