Tradizioni ecclesiastiche e letterarie copte ed etiopiche
Paola Buz
Alessandro Bausi
La tradizione copta e quella etiopica rappresentano due momenti della cristianità alessandrina: la prima quello [...] cui nemmeno può vantare il primato, venendo almeno buon terzo dopo Sayfa Ar‘ad (1344-1371) e dal XIV-XV secolo in una scrittura così fine e minuta da sembrare grani del cereale iscritte nel cielo, così che si salvò dalla mano del suo nemico. ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Quaestio de aqua et terra - Introduzione
Francesco Mazzoni
Giunto ormai a questa parte del volume il paziente lettore si è certamente reso conto, attraverso pagine riguardanti [...] dei due elementi; e ragionava con buona dose d'acume, attingendo la verità. XXX, nota 4.
[58] Avverto che, salvo diversa indicazione, le citazioni saranno dall'Introduzione all' definitivamente ordinato secondo il fine della creazione e nel ...
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Temistio
Città e dinastia
Federico Fatti
Costantino è, in Temistio, il creatore di Costantinopoli1. Non è l’uomo mandato dal Dio dei cristiani per la salvezza dell’Impero, come in Eusebio di Cesarea [...] porta a termine»164.
Del buon uso di Costantino: Temistio e 81; 180).
27 L. De Salvo, Temistio e Costantinopoli, in Omaggio a . 195; 197; P. Grattarola, L’usurpazione di Procopio e la fine dei costantinidi, in Aevum, 40 (1986), pp. 82-105, in ...
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Cronachistica
Lidia Capo
È necessario premettere che non esiste una cronachistica che abbia come oggetto specifico Federico II, e meno ancora una commissionata o ispirata da lui.
Nel primo caso gli [...] (ibid., pp. 819-820); al punto che salvo l'eresia, che manca, non c'è praticamente di Enrico, Corrado gode di una buona reputazione nelle fonti del paese.
Ci , fatto comporre da un notabile di Strasburgo alla fine del sec. XIII (1861, pp. 133-141 ...
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Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] valente imperatore" che Dio prende in ira tutti salvo il suo servitore, per cui lo serva vv. 27-28) al periodo fra la fine del 1236 e l'agosto del 1237, gli errori e "disonora, abbassa e abbandona" ogni buona impresa (vv. 14-16); il conte di Tolosa ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] . Né si vuol negare il buon lavoro di modesta erudizione provinciale che massoneggianti idoleggiatori della paganìa classica, salvo poi a passare, come in » giusto allora fondata (1872-1873) a tal fine; e ne fu il più agguerrito campione Girolamo ...
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Politici ed economisti del primo Settecento – Introduzione
Giuseppe Ricuperati
Per comprendere appieno il significato e la portata delle proposte che emergono da questa antologia è necessario richiamare [...] letteraria d’Italia alle Riflessioni sopra il buon gusto nelle scienze e nelle arti che è stata la crisi economica tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni E.S.I., 1972.
11 Cfr. Salvo Mastellone, Pensiero politico e vita culturale a Napoli ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] estero[6] credo sia dipeso in buona parte dallo stato infido e malcerto del testo: del resto, salvo poche eccezioni, la prosa non alto (c'è del resto ancora nella Firenze medicea della fine del Quattrocento una unità sociale, sia pur relativa), se le ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] di primissimo ordine, degni dell'erudizione di un tempo - salvarono la situazione, coadiuvati dai glottologi: per spiegarci, un Salomone Morpurgo, più un Ernesto Giacomo Parodi, diedero alla fine un buon testo: il Fiore. E se il Fiore è un gioiello ...
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Teatro del Seicento – Introduzione
Luigi Fassò
Chi dice Seicento dice barocco; ma chi dice teatro del Seicento non dice propriamente teatro barocco. Il barocco, nel senso deteriore della parola, non [...] ha per fine non l'ammaestrare, ma il dilettare, e il dilettare « imitando» bene qualunque cosa «o buona o cattiva impeto religioso che la sospinge all'atroce missione. E l'umanità è salva anche in Oloferne, che non è solo il gigante conquistatore di ...
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salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...
fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o il momento in cui questa cessa: il principio...