DI BARTOLO, Giuseppe
Antonio Ragona
Nacque a Caltagirone (Catania) il 13 apr. 1829 da Giacomo e Concetta Sortino. Il padre, discendente da antica famiglia di maiolicari, lo avviò presto all'arte insieme [...] Madonna del vessillo, protettrice della città. Numerose erano le targhe delle nella scuola serale di disegno aperta dal Comune nel 1876 e Faenza, XVIII (1930), p. 36; A. Minghetti, Ceramisti, Roma s.d. (ma 1939), p. 161; Ceramica di Caltagirone, in ...
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DI BARTOLO, Gesualdo
Antonio Ragona
Figlio di Celestino, fabbricante di maioliche, e di Carmela Velardita, nacque a Caltagirone (Catania) il 22 apr. 1858. Dopo aver lavorato fin da bambino nella bottega [...] la scuola serale di disegno, aperta dal Comune nel 1876 presso istituire una scuola di ceramica nella città ma i due ebbero vari contrasti La ceramica, Milano 1879, pp. 320 s.; A. Minghetti, Ceramisti, Roma s.d. (ma 1939), p. 161; A. Ragona, Il mago ...
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Vedi ALBANO dell'anno: 1958 - 1994
ALBANO (Albānum)
Cittadina laziale sulle pendici dei Colli Albani. Prende nome dal fondo di Domiziano sorto nel territorio dell'antica Alba Longa, dove l'imperatore [...] -O) e occupava gran parte dell'area della città moderna. Attorno al castrum si formò l'abitato urbano quattro nicchie a cupola aperta (chiusa nel 1670).
Calendario filocaliano.
Bibl: F. Giorni, Storia di A., Roma 1842; G. B. De Rossi, in Bull. di ...
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SCHOLA
G. Calza
G. Lugli
La parola ha avuto nel mondo romano molte più accezioni che non avesse la voce corrispondente greca σχολή. Originariamente essa designa sia il concetto sia il luogo dello studio: [...] celebri, entro i Portici di Ottavia a Roma, così vasta che poté servire più di una fa parte della monumentalità pubblica di una città, e che è destinato alla cittadinanza come più o meno ricca, posta all'aria aperta, e che per la sua stessa forma ...
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Vedi TELESIA dell'anno: 1966 - 1973
TELESIA (Τελεσία, Telesia)
L. Quilici
Città posta alla confluenza del Calore con il Volturno, in una regione di confine tra la Campania ed il Sannio (cui, secondo [...] lacustri. Sul lato di NO invece la città è aperta verso la pianura. Le mura sono costruite secondo , in Not. Scavi, 1941, pp. 77-84; L. Quilici, Telesia, in Quaderni dell'Istituto di Topografia Antica dell'Università di Roma, II, 1966, pp. 85-106. ...
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VULCANO (Volcanus, Vulcanus)
E. Paribeni
Divinità romana del fuoco, identificata ufficialmente in seguito con il dio Efesto. Il nome viene ritenuto di impronta etrusca, per quanto il suo corrispondente [...] che dovesse trattarsi di un'area aperta, forse un altare con una fiamma materiale scultoreo di questa città, sono una statuetta . Vulcanus; M. Guarducci, in Scritti in onore di B. Nogara, Roma 1937, p. 183 ss.; M. Delcourt, Héphaistos, Parigi 1957, p ...
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MUNIGUA (Municipium Flavium Muniguense)
Red.
Città nella provincia Baetica, a circa 50 km a N dell'attuale Siviglia, sulle pendici della Sierra Morena.
La località fu esplorata sin dal XVIII sec. da [...] considerati clienti di Roma. Vespasiano concesse alla cittadinanza il diritto municipale e alla città il titolo di Municipium si ergeva l'edificio di culto caratterizzato da una cella aperta verso E, preceduta da un ampio cortile.
L'insieme della ...
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citta
città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis «condizione di civis» e «insieme di cives»; al sign. di «aggregato di abitazioni» la parola giunse per metonimia, sostituendo urbs]. – 1. a. Centro abitato di notevole estensione, con edifici...
porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...