Benedettino, arcivescovo di Lione (n. in Borgogna - m. a Roma 1052). Abate di S. Benigno in Digione (1031), propugnatore della riformacluniacense, non accettò (1042) da Enrico III la cattedra di Lione [...] se non dopo essere stato dispensato (1046) dal giuramento di fedeltà. Rappresentò l'autorità pontificia in Roma nell'interregno dopo la morte di Damaso II (1048), e di nuovo rappresentò Leone IX durante ...
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Figlio (m. 1096) di Radbot e di Ita di Lorena, e nipote di Werner I, fu sostenitore del papato durante la lotta delle investiture. Promosse la riformacluniacense nel monastero di Muri. È il primo conte [...] d'Asburgo (Hapsburg) accertato ...
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La Borgogna è una provincia storica, i cui confini hanno spesso mutato. La provincia di Borgogna propria è limitata a nord dalla Champagne, a ovest dal Borbonese e dal Nivernese, a sud dal Lionese, a sud-est [...] raggiunto da quella meravigliosa scuola.
L'eccesso di decorazione negli edifici cluniacensi provocò una reazione: la Borgogna era destinata a dar vita a un'istituzione, la riforma cisterciense, che sorpassò in fama la stessa Cluny. Nell'invettiva ben ...
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GREGORIO VII, papa, santo
Ovidio Capitani
Scarse le notizie biografiche su Ildebrando, nato forse a Soana (oggi Sovana, in provincia di Grosseto) tra il 1025 e il 1030, divenuto più tardi, forse, monaco [...] liturgico, se fu facilmente indotto da Sancho Ramirez nel 1071 ai monasteri benedettini che avevano accettato la riformacluniacense e poi imposto anche alle diocesi, incontrò una fierissima opposizione in Castiglia (v. soprattutto Registrum, VIII, n ...
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PARIGI
P.F. Pistilli
(franc. Paris; lat. Lutetia, Lutecia Parisiorum)
Città capitale della Francia, situata al centro dell'Ile-de-France, sulle rive del fiume Senna, alla confluenza con i fiumi Marna [...] carolingia alla fine del sec. 9°, quando il conte capetingio di P. ne divenne abate laico, favorendovi in seguito la riformacluniacense.L'avvento della dinastia capetingia nel 987 risultò decisiva tanto per P. quanto per Saint-Denis. I conti di P ...
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BENEDETTINI
B. Baroffio
Monaci seguaci di s. Benedetto che, vivendo in comunità, costituirono la prima vera e propria forma organizzata di vita monastica occidentale, basata sull'osservanza alla Regola. [...] il quale sono stati proposti raffronti con edifici memoriali di Terra Santa (Righetti Tosti-Croce, 1987).Contemporaneamente, anche la riformacluniacense si diffuse rapidamente in Italia, dall'abbazia romana di S. Paolo f.l.m. (936) alla Lombardia, a ...
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PIEMONTE
M.L. Gavazzoli Tomea
(Pedemontium, Pedemontis, Piemont nei docc. medievali)
Regione dell'Italia settentrionale i cui confini amministrativi odierni, che corrispondono per grandi linee a quelli [...] cultura e delle arti figurative piemontesi, poichè la ridefinizione della geografia politica e la penetrazione della riformacluniacense concorsero a farne un laboratorio artistico singolare, in cui confluirono tradizioni autoctone, novità franche e ...
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CASTIGLIA
A. Franco Mata
(spagnolo Castilla)
Fra le comunità autonome in cui è suddivisa l'od. Spagna si trovano Castilla-León e Castilla-La Mancha, con le prov., rispettivamente, di León, Salamanca, [...] con la liturgia mozarabica (Rivera Recio, 1976, pp. 313-326). Bernardo portò anche la riformacluniacense in Spagna e fu di fatto l'iniziatore della riforma culturale toledana; egli impresse a quest'ultima un carattere 'europeo', che - unitamente all ...
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FARFA, Abbazia di
G. Curzi
Abbazia benedettina situata a km. 40 ca. a N di Roma, in Sabina, lungo la valle del fiume omonimo alle pendici del monte San Martino.Le vicende storiche riguardanti le origini [...] dell'abate Ugo nel 998 F. riacquistò gran parte del prestigio perduto. Con il Constitutum Ugonis venne introdotta la riformacluniacense, cui si deve la rinascita spirituale dell'abbazia. Per iniziativa dello stesso abate si ebbe il grande sviluppo ...
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ALBERICO di Roma
Girolamo Arnaldi
Nato da Alberico di Spoleto e da Marozia, figlia di Teofilatto "senator Romanorum" e della senatrice Teodora, A. è generalmente menzionato come Alberico II, ma tale [...] ha il merito di concordare con quella che si rivelerà anche in seguito come la caratteristica basilare della riformacluniacense, cioè a dire la tendenza a riunire monasteri non solo nella stessa osservanza disciplinare, ma anche sotto un ...
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cluniacense
cluniacènse (o cluniacése) agg. e s. m. [dal lat. mediev. cluniacensis, dal nome di Cluniacum, città della Francia centr. (l’odierna Cluny)]. – Relativo o appartenente alla congregazione di monaci benedettini istituita nel 910...