L’espressione italiano dell’emigrazione designa tutte le forme di italiano parlate, nei paesi di destinazione, da emigrati italiani e dai loro discendenti. Questa nozione esclude le forme di italiano apprese [...] italiano dopo l’Unità descritti in De Mauro (1963); la relativa disponibilità di contatti con l’italiano d’Italia, che può emigrate con quella metropolitana, come già traspare dalla minore ricorrenza di tratti sub-standard rilevata a questo riguardo ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] già citati settentrionalismi balle, cagare, sborone e, in misura minore, figa. Lo stesso accade con le lingue straniere, vive o , il concetto di eufemismo non è mai assoluto, bensì sempre relativo al contesto, al registro e all’epoca. In effetti, la ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] I valori della seconda formante dipendono dalla maggiore o minore anteriorità della vocale: una vocale chiusa anteriore, ad es Leoni et al. (1978) occupa una posizione piuttosto centrale. Il relativo isolamento di [a] nel piano F1 / F2 sarebbe all’ ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] testuale (➔ testo, tipi di) e, in misura minore ormai, dell’età e del livello socioculturale del pubblico: , dalle desinenze verbali substandard all’erroneo uso del pronome relativo) presenti nelle fiction televisive e nei cartoni animati giapponesi ...
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Il grado comparativo è la proprietà dell’aggettivo che permette di attribuire a un nome una proprietà, espressa da quell’aggettivo, allo stesso tempo comparandone l’intensità con un altro nome (detto ➔ [...] Mario corre più velocemente che bene
b. comparativo di minoranza:
i. Mario è meno simpatico di Gianni
ii. ).
Inoltre, si può impiegare «una struttura di tipo esplicitamente relativo la cui testa sia il pronome dimostrativo quello» (Belletti 1991 ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] : la maggiore generalità dei significati espressi; il minore impatto sul significato del morfema lessicale (ad es -e). È inoltre possibile formulare alcune generalizzazioni sull’ordine relativo dei morfemi flessivi: nel verbo, ad es., l’indicazione ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] a più mani. Hanno fatto la loro comparsa anche rimari dialettali (relativi, per es., al romanesco, al napoletano, al genovese).
La sono elencate le 58.000 voci-madre dello Zingarelli ‘minore’ del 1987. La casa editrice Zanichelli ha messo ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] morfi lessicali da una lingua a un’altra è un fenomeno relativamente frequente e con scarsissime ripercussioni sulla lingua d’arrivo, il della radice o della parola complessa; sia pure con minore frequenza, ci sono però affissi che s’inseriscono all’ ...
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Un confine linguistico è il limite estremo convenzionale del territorio sul quale è diffusa una ➔ varietà linguistica. Esso trova corrispondenza con la realtà politico-amministrativa solo nei casi in cui [...] pare dunque evidente che ai confini linguistici va attribuito carattere relativo, a maggior ragione si potrà discutere sul rango da a livello scientifico si considerano in genere dotati di minore valenza distintiva (lessico, intonazione), e spesso si ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] + (aggettivo) patronimico + cognome: per es., Lev Nikolaevič Tolstoj «Lev figlio di Nikolaj Tolstoj».
Patronimici e, in misura minore, matronimici sono all’origine di moltissimi ➔ cognomi italiani, che riprendono l’uso di indicare i genitori della ...
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minore
minóre agg. [lat. minor -ōris, che funge da compar. di parvus «piccolo»; cfr. meno e minimo] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., e in usi poetici anche al plur., o posposto al sost., si tronca spesso in minór, spec. davanti...
relativo
agg. [dal lat. tardo relativus «che si riferisce, che si riporta a qualche cosa» (der. di relatus, part. pass. di referre «riportare»)]. – 1. a. Che si riferisce a un determinato oggetto, elemento o fatto, o a una determinata situazione...