L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] ’ho vista; le ho viste), dal clitico ne partitivo (– ha voluto dei soldi? – no, non ne ha voluti) o da pronomi riflessivi (vi -21, p. 186)
(34) Et in quello giorno servirono iiij re co·lle corone in testa et altri baroni assai. Molto grande gioia ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] verbi reggenti, in particolare mandare e venire:
(3) Il re s’adira forte del partire di Tristano; e raunò baroni e , Se questo è un uomo, p. 41)
(22) Il consiglio dei più, pur escludendo gli ambienti soffocanti, propende per un certo natural tepore ...
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Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] infante (titolo nobiliare che spettava ai figli del re escluso il primogenito), nord o etnici come basco di Utrecht (1713) e Rastatt (1714) la Spagna perde il controllo dei territori italiani, anche se il regno di Carlo III di Borbone a Napoli ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] (per es. farme quattro volte in rima e due non, mai in rima farmi), la conservazione dei prefissi de- e re- (destrutto, depigne, refugio, refulse). Attraversano i Fragmenta ➔ cultismi come fenestra, securo, mesurare, enchiostro, laberinto, medolla ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] comandamento, ecc.); ma si pospongono, invece:
(a) con nomi di re, papi, sovrani e analoghi (e in questo caso sono di solito Ma intanto è polemica sulla riduzione da 400 a soli 100 milioni dei fondi per il 5 per mille, mentre, al contrario, sono stati ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] ’Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago (Alessandro Manzoni, ventisettana dei Promessi Sposi, cap. I)
(25) il nonno di Lucia è iustizia (Brunetto Latini, La Rettorica XXII)
(47) il re […] lasciò in aguato di fuori da Messina due capitani ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] l’incarico di storiografo regio (attribuitogli dal re Carlo III di Borbone), la cui retribuzione alleviò la sua idea che attraverso la storia delle lingue sia possibile leggere la storia dei popoli (ibid., Idea dell’opera, § 32; libro I, sezione II, ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] dove si era fatto visitare da uno specialista per una sua speciale malattia dei reni, e tornava a casa, a Leonforte, era di Leonforte, su non gli pareva che tutto fosse lì, credersi un re quando montava a cavallo.
(d) Entro la dimensione ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] non può essere univocamente definita: lo si può considera-re un pronome relativo nei primi casi o un complementatore (➔ è anche possibile notare che in ➔ italiano antico l’ordine dei costituenti era meno rigido rispetto a quello attuale: l’elemento ...
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Le lingue delle arti sono collocabili entro il confine delle lingue speciali o settoriali (cfr. Bellucci 1997 per l’architettura; ➔ linguaggi settoriali). Tradizionalmente, soprattutto in Italia, le arti [...] di rimescolamento dei piani alti e bassi della cultura per l’architettura sono più radicali. Grazie alla collocazione fra le arti meccaniche è più facile per Alberti elevare l’architettura ad arte maggiore, componendo il trattato De re aedificatoria ...
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re2
re2 〈ré〉 (ant. rège) s. m. [lat. rex, dal tema di regĕre «governare»]. – 1. a. Il capo riconosciuto e legittimo di uno stato monarchico (v. monarchia): re assoluto, costituzionale, ereditario, elettivo; ant. re di corona, re di grande...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...