Nell’uso scientifico, per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo moto.
Nell’uso figurato, mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei [...] (di vecchi regimi) o di instaurazione (di nuovi regimi) che contengono comunque, insieme a elementi di discontinuità più o meno radicali e più o meno violenti, anche elementi di continuità.
La R. francese
Serie di avvenimenti iniziata in Francia nel ...
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Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] sul campo, ma utile per poter disciplinare le varie spinte al rinnovamento nella cultura e nelle pratiche ecclesiali, più o meno radicali, che a cavallo tra il XIX e il XX secolo animarono il mondo cattolico e la stessa cultura ecclesiastica, sorte ...
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Patriota (Roma 1816 - Londra 1871). Carbonaro fin dal 1834, attivissimo nella cospirazione contro il regime pontificio, fu arrestato (1844) e condannato alla galera a vita. Amnistiato da Pio IX (1846), [...] ebbe larga parte nel movimento liberale del biennio 1946-48 e combatté nella campagna del Veneto. Di idee radicali, dopo la fuga di Pio IX fu deputato alla Costituente e ministro. Caduta la Repubblica romana, fu esule assai vicino a Mazzini, dal ...
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Patriota, scrittore e statista (Torino 1798 - ivi 1866). Dopo essersi dedicato alla pittura e, con buon successo, alla letteratura, intorno al 1843-44 si avvicinò alla politica, che lo vide partecipare [...] costretto a sciogliere la Camera), d'A. seppe mantenere, nonostante le pressioni austriache, il sistema costituzionale e riformò radicalmente (1850) i rapporti fra Stato e Chiesa con le leggi Siccardi. Dimessosi il 22 ottobre 1852 per le difficoltà ...
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Uomo politico romeno (n. 1807 - m. Bucarest 1862); dopo l'unione dei Principati romeni, fu incaricato dal principe A. G. Cuza della formazione del primo governo nazionale a Bucarest (24 gennaio 1862). [...] Massimo rappresentante dei conservatori romeni fece approvare dal parlamento una legge agraria che si opponeva alle aspirazioni più radicali della classe contadina. Nello stesso anno (8 giugno) fu assassinato da mano ignota. ...
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Figlio (Berlino 1620 - Potsdam 1688) dell'elettore Giorgio Guglielmo e della principessa Elisabetta Carlotta del Palatinato. Ereditò uno Stato in crisi, ma riuscì a riorganizzarlo e a espanderlo territorialmente. [...] politica estera spregiudicata, mentre all'interno indebolì la posizione dei vari Stati, costituì un esercito permanente e attuò radicali riforme finanziarie.
Vita e attività
Fu educato nei Paesi Bassi sotto la guida del principe Federico Enrico d ...
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WANG AN-SHIH
Giovanni Vacca
AN-SHIH Uomo di stato, scrittore e filosofo cinese, nato in Ts'in-kiang nel Kiang-si nel 1021 d. C., morto nel 1086 presso Nanchino. Fu primo ministro (gran cancelliere), [...] dal 1069 al 1076, e come tale autore di una serie di riforme radicali nell'amministrazione cinese, preannunciate da un suo famoso Memoriale di diecimila parole del 1058.
Esse consistevano in: 1. una riforma agraria, comprendente l'abolizione delle ...
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Ciò che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero 4. fisica Q. dimensione Dimensione individuata dalla variabile temporale, necessaria, insieme alle tre variabili [...] spazio-tempo. storia Q. stato, espressione introdotta durante la Rivoluzione francese da alcuni esponenti delle correnti più radicali per designare gli strati popolari subalterni, in contrapposizione alla borghesia (il Terzo stato); con lo sviluppo ...
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Uomo politico (Santiago del Cile 1825 - ivi 1877). Liberale, dovette emigrare per la sua opposizione al governo di M. Montt; tornato in Cile, fu deputato nel 1861, ministro della Giustizia, dei Culti e [...] durante la guerra con la Spagna (1865) e nel 1871 fu eletto presidente della Repubblica. Circondatosi di elementi radicali seguì una politica di netto laicismo; riformò inoltre la costituzione del 1833, stabilendo la non rieleggibilità del presidente ...
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L’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti [...] . In Europa il termine è stato usato soprattutto negli anni 1960 e 1970 e poi, con nuova virulenza, negli anni 1990. Gruppi radicali di destra – come, per es., Ordine nuovo in Italia – sono stati responsabili di azioni che, come le stragi di passanti ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.