Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] presa come indice di cliticizzazione (cfr. Savy & Cutugno 1998).
L’articolo è in genere atono e si appoggia prosodicamente alla parola seguente. Il vincolo con la parola seguente ha anche effetti vistosi sotto forma di ➔ allomorfi: ad es., nel ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] in due settimane sicuramente un pasto fuori lo facciamo! (forum.pianetamamma.it)
L’inseparabilità si osserva anche a livello prosodico: «gli avverbi che sono parte di un verbo sintagmatico sono tonici, tendono a formare parola fonologica con la parte ...
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I cosiddetti corpora (sing. corpus) linguistici sono collezioni, per lo più di grandi dimensioni, di testi orali o scritti prodotti in contesti comunicativi reali (per es., registrazioni di discorsi o [...] i media), e rappresenta soprattutto il parlato toscano. Il corpus è annotato per lemmi, parti del discorso e struttura prosodica, e corredato di metadati sui tipi di testo e varie caratteristiche dei parlanti. Lo stesso progetto ha prodotto inoltre ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] la mano», trovare da dire «criticare», venire a taglio «essere utile», ecc.
Alcuni enunciati, specie con particolari strutture prosodiche, possono poi assumere connotazioni pragmatiche tipiche; è il caso, ad es., di o basta là «ma guarda!», che può ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] (➔ ritmo, velocità e durata) permeano l’intero processo di produzione e ricezione della parola, a livello sia segmentale sia prosodico (➔ prosodia), tanto che ne sono condizionate le unità linguistiche di tutti i livelli (cfr. § 3.2.5).
Le produzioni ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] questi indici sono stati studiati. Si tratta di fenomeni connessi all’andamento intonativo, ma anche ad altri fatti prosodici. Per quanto riguarda l’intonazione, si può osservare e descrivere l’influenza della varietà regionale sulla realizzazione di ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici greci per designare, indipendentemente...
prosodico
proṡòdico agg. (non com. proṡodìaco) [der. di prosodia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la prosodia: accento p. (in greco e in latino), regolato dalla quantità delle vocali; regole, norme p.; licenza p., licenza poetica relativa alla...