Poeta (seconda metà sec. 12º). Fautore di Enrico VI, celebrò quell'imperatore in un notevole poemetto in tre libri di distici elegiaci, Liber ad honorem Augusti, detto anche De rebus siculis (composto nel 1195), in cui narra, a episodî staccati e concisi, la conquista della Sicilia contro il normanno Tancredi di Lecce, vivacemente ridicolizzato. Gli si attribuisce anche il poemetto De balneis puteolanis ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] altri poeti più notevoli, dall’anonimo pisano che compose l’ardente ritmo del 1088, all’elegante e immaginoso PietrodaEboli, sono dominati dall’interesse storico-politico. La storiografia in versi fu inferiore alla storiografia in prosa, la quale ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] nell'Italia meridionale spiccano un'altra scuola illustre, quella medica di Salerno (ne verrà anche uno scrittore, PietrodaEboli), e un centro spirituale ricco di gloria letteraria, Montecassino. Il Ritmo cassinese sembra riproporre un esperimento ...
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Le Origini: Testi latini, italiani, provenzali e franco-italiani – Introduzione
Antonio Viscardi
Il presente volume vuole offrire un quadro quanto più possibile preciso della cultura letteraria italiana [...] ; ed è opera di uomini i quali - come i poeti da cui prendono inizio le letterature d'arte in volgare - si sono Aquileia, Liutprando, Pier Damiani, Alfano, Ugo Falcando, PietrodaEboli -; altre, di letterati esperti, ma di orizzonti limitati ...
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Poesia latina
Edoardo D'Angelo
L'età sveva può essere definita, per l'Italia meridionale, l'età del trionfo definitivo della latinità, nel suo secolare incontro-scontro con le altre civiltà e lingue [...] nel sec. XIII veniva visto come un successore di Alessandro (così accade ad esempio anche in PietrodaEboli e nel francescano Pietro Presbitero).
Enrico di Avranches (m. 1262/1263). È uno degli ultimi clericivagantes di rilievo 'internazionale' del ...
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MITO
Cosimo Damiano Fonseca
È ben chiaro, se non addirittura ovvio, che disquisendo del 'mito di Federico II', si intende riferirsi a quello che gli epistemologi classificano come 'mito storico', nel [...] Mito e storia, Milano 1953.
R. Manselli, Premessa ad una lettura di PietrodaEboli, in Studi su PietrodaEboli, Roma 1978, pp. 14-15.
T. Sampieri, La cultura letteraria di PietrodaEboli, ibid., pp. 67-68.
A. Tavolaro, Una stella sulla Murgia, in ...
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GRIFFOLINI, Francesco
Stefano Benedetti
LINI Nacque nel 1420 ad Arezzo da Mariotto, mercante in Ungheria, e dalla sua seconda moglie Bartolomea, figlia di Giovanni detto il Piccino. Alla tragica perdita [...] Bruxelles, 1475), dove il G. parafrasava in prosa il duecentesco trattatello in versi di PietrodaEbolida lui riscoperto.
Nel 1459 il G. si recò al seguito di Pio II, diretto al convegno di Mantova, facendo sosta per alcuni giorni a Firenze, dove ...
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TOMMASO DA CAPUA
BBenoît Grévin
Se si è potuto parlare, con qualche esagerazione, di una "scuola di Capua" per qualificare la retorica fiorita alla corte imperiale e nella Curia nella prima metà del [...] ma è noto che apparteneva alla famiglia aristocratica capuana degli Ebulo, e forse era suo fratello il "Petrus de Ebulo" (PietrodaEboli; v.) che fu in seguito giustiziere nella Terra di Lavoro, podestà di diverse città dell'Italia settentrionale e ...
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EUSTACHIO da Matera
Errico Cuozzo
Nato nel XIII secolo, probabilmente a Matera, fu di fede ghibellina.
Il suo nome non è documentato in alcuna fonte contemporanea, ma l'agostiniano Dionigi da Borgo [...] G. C. Capaccio all'inizio del Seicento, fu definitivamente risolta nel 1851 da A. Huillard Bréholles, che attribuì il poemetto a PietrodaEboli.
Sulla scorta di alcuni documenti tratti dai Registri angioini di Napoli, oggi perduti, il Briscese nel ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] che esporterà le tecniche meridionali dapprima in Sassonia (a Pirna, con Pietroda Prezze) e poi a Praga, alla corte boema di re Ottocaro latina: basti qui nominare Riccardo di Pofi, Marino daEboli, Berardo (Caracciolo) di Napoli, "il Bembo del ...
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