BUSCAINO, Vito Maria
Giuseppe Armocida
Nato a Trapani il 1° dic. 1887 da Giuseppe e Maria Cernigliaro, si trasferì a Reggio di Calabria con la famiglia quando era ancora bambino, e in questa città compì [...] tra monografie e articoli, e un numero ancora maggiore di note e recensioni.
Nel 1946 pubblicò a Napoli Neurobiologia delle percezioni: in quest'opera, che fu da molti ritenuta il suo lavoro principale, egli sviluppò con ampiezza il disegno delle sue ...
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CECCATO, Silvio
Felice Accame
Nacque a Montecchio Maggiore (Vicenza) il 25 gennaio del 1914. Secondo figlio dell’avvocato Riccardo Ceccato e di Maria Ferrarin, appartenente a una famiglia di industriali [...] esser vista come la serie dei tentativi fatti per sfuggire alle conseguenze di quel primo errore, di cercare cioè nella singola percezione quello che si trova soltanto come rapporto fra più percepiti» (La mente vista da un cibernetico, 1972, p. 34 ...
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BENUSSI, Vittorio
Cesare Musatti
Nacque il 17 genn. 1878 a Trieste da Bernardo (studioso di storia, e per molti anni direttore del locale liceo femminile) e Maria Rizzi. Fece gli studi secondari nella [...] del tutto estranei. Ma un rilievo tutto particolare presentano due altri campi di indagine affrontati dal B.: quello della percezione dei tempo, che egli studiò dapprima con alcune indagini di tipo molto particolare, e poi con una serie sistematica ...
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RAYPER, Ernesto
Silvestra Bietoletti
RAYPER, Ernesto. – Nacque a Genova il 1° novembre 1840 da Giuseppe, agiato imprenditore, e da Angela Prato.
Compiute le scuole elementari presso l’istituto dei padri [...] , Alberto Issel e talvolta Luxoro, impegnati a rendere tramite una stesura pittorica trepida e intessuta di luce le percezioni e il sentimento suggeriti dalla visione diretta della realtà.
All’inverno del 1863 risale invece la consuetudine di Rayper ...
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BOSCOLI, Andrea
Anna Forlani Tempesti
Figlio di Francesco, nacque a Firenze verso il 1560 (la data di nascita 1553 compare la prima volta in F. Moucke, Museo fiorentino, I, Firenze 1752, p. 241, ma [...] della cultura contemporanea. Lo stesso accade in opere chiesastiche, percorse da una sincera devozione controriformistica e da acute percezioni sul naturale (che troveranno il loro apice nel S. Francesco del Museo di Pisa): nel 1593 esegue al ...
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CASTELLANI, Giulio
Charles B. Schmitt
Nacque a Faenza nel 1528 da Sebastiano e Lucrezia Bongarzoni. Discendeva da una famiglia dell'antica nobiltà faentina che faceva parte del Consiglio cittadino. [...] ci indica che la certezza si può raggiungere: conclusione rifiutata dagli scettici che sostengono l'inconciliabile diversità delle percezioni tra diversi individui ed anche per lo stesso individuo in tempi diversi. Il C. prende anche posizione contro ...
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FELLINI, Federico
Italo Moscati
Nacque a Rimini il 20 gennaio 1920 da Urbano (1894-1956) e da Ida Barbiani (1896-1984), primogenito di tre figli.
Le origini
I Fellini discendevano da una famiglia contadina [...] ancora in bianco e nero sugli schermi dei cinema, per quella che si annunciava come una grande rivoluzione delle percezioni.
Fellini leggeva gli stessi romanzi dei ragazzi della sua generazione, cresciuti sulle pagine di Cuore di Edmondo De Amicis ...
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FOSSOMBRONI, Vittorio
Carlo Pazzagli
Nacque ad Arezzo il 15 sett. 1754 da Giacinto e da Lucilla dei baroni Albergotti Siri, terzo di sette fratelli.
Poco conosciamo degli anni della fanciullezza e della [...] naturali". Tuttavia, come avrebbe osservato il Capponi, "alla rapidità, alla giustezza, alla ammirabile chiarezza delle sue percezioni, non corrispondeva sufficientemente la profondità del pensiero e del sapere". Una sorta di "pigrizia naturale", che ...
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ZUCCALA, Giovanni (Giovanni Battista Zuccala Locatelli)
Brian Zuccala
Primogenito di quattordici figli, nacque il 19 dicembre del 1788 dal possidente Carlo Ambrogio (della storica famiglia lombardo-veneta [...] ‘secondo-ottocentesco’ – in linea col quale la bellezza necessita di essere negoziata in qualche misura con le percezioni morali, sensoriali e intellettuali dell’osservatore – alle soglie, si sarebbe tentati di dire, di una sensibilità positivistica ...
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MORPURGO-TAGLIABUE, Guido
Paolo D'Angelo
– Nacque a Milano il 9 gennaio 1907 da Giovanna Tagliabue. Non è noto il nome del padre.
Si formò tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta all’Università [...] tra elementi formali ed elementi che chiameremmo contenutistici: «L’opera d’arte vive […] su di un doppio piano, […] di percezioni ed immaginazioni, delle quali soltanto l’aspetto stilistico ci permette di afferrare l’unità» (p. 15).
Gli scritti di ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.