(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] comuni, stimolandone l’ulteriore elaborazione, e assolvendo una funzione non limitata alla semplice e parziale trasmissione del pensierogreco.
Musica
La mancanza di monumenti musicali propriamente detti (non risulta che gli A. abbiano praticato una ...
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La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] esistente indipendentemente dalla coscienza individuale (contrapposta a spirito e a forma).
Nelle prime manifestazioni del pensierogreco è già presente la contrapposizione tra le due principali concezioni filosofiche della m.: una filosofia che ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensierogreco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] contesto narrativo può subentrare al posto dei tempi del passato (i. descrittivo o storico). In latino, meno frequentemente in greco, dopo i verbi che esprimono un’affermazione o dichiarazione, se il complemento non è un oggetto ma un’azione svolta ...
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Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - Friburgo 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] era già stato avvertito e impostato da Aristotele e dal pensierogreco, e che poi era stato sempre più relegato, in o quella scienza o disciplina, ma è il processo fondamentale del pensiero e si pone perciò al centro non solo della teologia e dell ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] certi limiti, anche presso il popolo ebraico, il cui monoteismo si distingue nettamente nell’ambito dell’antichità precristiana.
Il pensierogreco pone il problema dell’origine, della natura e del fine dell’Universo e dell’uomo e, nell’atto in cui ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] nel suo rapporto con la ragione. Nel pensierogreco la v. è subordinata alla ragione e strettamente dipendente dalla conoscenza. Secondo il Socrate platonico l’azione malvagia si spiega con l’ignoranza; la v. infatti tende per sé al bene e dipende ...
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Nome assunto da Joseph Ratzinger (Marktl am Inn, Baviera, 1927 - Città del Vaticano 2022) dopo la sua elezione papale. Entrato in seminario nel 1939, dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia a [...] , con riferimento soprattutto all’incontro, considerato non casuale ma intrinsecamente necessario, tra il messaggio biblico e il pensierogreco. Nel 1977 è stato nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga e creato cardinale da Paolo VI; il motto ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] che hanno fatto coincidere l’inizio della storia del problema metafisico addirittura con quello della storia del pensierogreco, osservando come gli stessi ‘principi’ posti dai ‘fisiologi’ della scuola di Mileto a fondamento delle cose trascendessero ...
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Storico italiano della filosofia antica (Candia Lomellina 1931 - Luino 2014). Professore all'Università Cattolica di Milano, si è occupato prevalentemente dei presocratici, di Platone, di Aristotele e [...] degli sviluppi dell'aristotelismo nel pensierogreco. Tra le opere: Il concetto di filosofia prima e l'unità della Metafisica di Aristotele (1961); Teofrasto e la sua aporetica metafisica (1974); Per una nuova interpretazione di Platone (1984; 5a ed. ...
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Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] evolutiva del pensierogreco dalla scuola eleatica (➔ eleatismo), si contrappone infatti la dottrina della scuola eraclitea, secondo la quale tutta la realtà del mondo non è che un perenne d. (πάντα ῥει, «tutto scorre»). Aristotele concepisce il d. ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...