Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] o la formula e pensare ... (usata per esprimere incredulità) possono funzionare come introduttori di una completiva introdotta da che: peccato che tu non possa venire!, e pensare che è passato un anno!
Le esclamazioni sono legate a fattori culturali ...
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INTERIEZIONI PRIMARIE
Le interiezioni primarie (o proprie) sono singole parole che hanno soltanto il valore di interiezione.
Le forme più usate si possono riassumere come segue.
• Ah, che indica una [...] che bel sole!
• Ahi, che indica un dispiacere, un dolore, ma può essere usata anche in senso ironico
Ahi, che peccato!
Quando è accompagnata da un pronome ➔personale, questa interiezione si può scrivere con grafia separata (ahi me, ahi noi, ahi ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] , per la musica». «Quando [Ø]?» «[Ø] Mezz’ora fa, sì, per la musica certo» (Giovanni Boine, Il peccato, in Id., Il peccato. Plausi e botte. Frantumi. Altri scritti, Milano, Garzanti, 1983, p. 30)
Tali enunciati non contengono alcun predicato verbale ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] , che non è altro, come detto è di sopra, se none uno appetito disordinato della propia escellenzia, fu il primo peccato dell’uomo; al quale pruova san Tommaso, nella Somma, sottilmente e chiaramente, che fu impossibile ch’andassi innanzi altro ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi [...] funeral, di M. Newell).
Talora ad essere riecheggiato dal titolo posticcio può essere un film italiano: Peccato che sia femmina (Gazon maudit, di J. Balasko), così come Peccato che sia maschio (Echte Kerle, di R. Silber), riecheggiano nella sintassi ...
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Le frasi soggettive sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ subordinate, frasi), che corrispondono al soggetto (1) del verbo della frase da cui dipendono (chiamata talvolta frase matrice) e possono [...] una frase soggettiva occorre anche in dipendenza da un costrutto nominale, cioè privo di predicato, come in (15) e (16):
(15) peccato [che sia una canaglia]frase soggettiva
(16) meno male [che sei qua]frase soggettiva
Si possono far rientrare tra i ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] a processi di cancellazione vocalica in diverse varietà romanze (il piemontese ha, ad es., dman «domani», l’emiliano pkà «peccato»; cfr. Rohlfs 1966: §§ 128-137) e anche l’italiano presenta casi di sincope delle protoniche mediane (come in bontà ...
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Il modo ➔ congiuntivo si trova tanto nelle frasi principali (➔ principali, frasi) quanto, e soprattutto, nelle subordinate (➔ subordinate, frasi). Svolge una doppia funzione: esprimere una certa ➔ modalità [...] (si), ecc.:
(28) mi dispiace che non sia / sei venuto
(c) con nomi come peccato, piacere, fortuna, rabbia, vergogna, ecc.:
(29) (è un) peccato che abbia / ha piovuto
(d) con aggettivi come contento, felice, orgoglioso, soddisfatto, sorpreso, ecc ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] di nominare determinate cose sacre o comunque proibite, d’altra parte la possibilità di eliminare, per es., il peccato nominandolo (confessione dei peccati) e, nei miti, anche la creazione per mezzo della parola.
Nelle formule rituali o magiche non è ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] la lingua letteraria:
(1) incontanente il iusto punimento si seguitò per la sentenzia del creatore Iddio, e iudice del peccato, duratura sempre quanto gli uomini abiteranno la terra (Bono Giamboni, Delle Storie contra i Pagani di Paolo Orosio libri ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...