Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] innate quanto acquisite) o soprannaturali. Nella teologia morale, relativamente al sacramento della penitenza, considerato che l’a. attenua ma non sopprime la libertà, si riconosce che l’a. del peccato determina uno stato particolare nel penitente. ...
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Il Rinascimento. Magia e astrologia
Germana Ernst
Magia e astrologia
Il sapere magico e astrologico
All'inizio del 1586 la Bolla Coeli et terrae di Sisto V proclamava solennemente che l'uomo non può [...] che sola e vera causa delle sciagure è la provvidenza divina, che con esse intende punire gli uomini dei loro peccati.
La polemica antiastrologica viene pertanto a radicarsi su un terreno tutto teologico e, come in Savonarola, è soprattutto volta a ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Cosmologie
Antonella Del Prete
Cosmologie
Il Seicento si apre con il rogo di Giordano Bruno, accusato dal tribunale dell'Inquisizione di Roma di molti [...] : l'Incarnazione del Verbo si verifica in tutti i pianeti, anche in quelli in cui gli uomini non sono caduti nel peccato. Scatta subito il riferimento a un'auctoritas indiscutibile: nella Summa theologiae di Tommaso d'Aquino si legge infatti che il ...
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Economia
In economia, la nozione di b. indica la necessità (o la carenza) dei consumi necessari per la continuazione della vita e la partecipazione alla società con requisiti minimi di dignità. Al livello [...] Nella filosofia cristiana e medievale il b. è inteso come un segno della perdita della beatitudine eterna seguita al peccato. Nel Rinascimento si affermò una valutazione positiva del b. legata all’apprezzamento dell’operatività umana e si collegò con ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] individualità, è anche il fondamentale principio di intelligibilità e oggetto di conoscenza intuitiva: ma l'uomo, dopo il peccato originale, non giunge a conoscere questa radice dell'individualità, terminando il suo conoscere all'individuum vagum. Le ...
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Filosofo (Grass Valley, California, 1855 - Boston 1916). Dopo aver studiato negli USA e in Germania (tra gli altri con H. Lotze), fu (dal 1882) professore alla Harvard University. Preoccupazione dominante [...] un'originale reinterpretazione del cristianesimo, incentrata sui temi della Chiesa paolina, della perdita dell'innocenza per il peccato originale e dell'espiazione-riparazione. Nei suoi ultimi anni R. proporrà il tema della "speranza della grande ...
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Il Rinascimento. Immagini e teorie del mondo
Alfonso Ingegno
Christoph Lüthy
Immagini e teorie del mondo
Cosmologie
di Alfonso Ingegno
Niccolò Cusano
La vicenda scientifica qui descritta è tradizionalmente [...] del sensibile non si rende libera rispetto a tale catena causale e a tale volontà, ma le viene realizzando in quanto il peccato porta con sé la sua pena. La divinità può così essere assolta da una volontà positiva del male attraverso le due vie ...
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Calvino, Giovanni
(propr. Jean Cauvin) Riformatore religioso francese (Noyon, Oise, 1509-Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e segretario del vescovo Charles de Hangest, C. studiò a Parigi [...] con rigore le conseguenze nella dottrina della «doppia predestinazione». La natura umana è infatti, secondo C., totalmente viziata dal peccato originale, e il libero arbitrio non è più in grado, da solo, di dirigersi al bene: volere questo è ...
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Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] suo maestro E. Husserl in ontologia, dà un contenuto esclusivamente umano e mondano ai temi teologici (angoscia, peccato, colpa, decisione ecc.) dell’esistenzialismo kierkegaardiano, e concepisce l’esistere autentico come ‘angoscia’ rivelatrice del ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] del proprio tempo. "Filosofia cristiana" in cui ritornano peraltro (in M.) i temi della fede e della grazia, necessaria all'esercizio d'una vera libertà, correttivo indispensabile alle debolezze della natura umana, intaccata e sminuita dal peccato. ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...