aretè Parola greca (ἀρετή) che in origine significava la capacità di qualsiasi cosa, animale o persona di assolvere bene il proprio compito: così c’è un’a. dell’arco, un’a. del cavallo ecc. Di qui il successivo [...] accostamento al tema semantico del latino virtus (questa infatti non è che l’a. del vir, la bravura dell’‘eroe’) per designare il valore spirituale e la bravura morale dell’uomo ...
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shibbōlet In linguistica, parola o locuzione che può essere usata come segno di riconoscimento di un gruppo linguistico determinato, in base a varianti della sua pronuncia; il termine deriva da un episodio [...] biblico (Giudici 12,6), in cui la variazione nella pronuncia della sibilante iniziale (alveolo-palatale o alveolare) consentiva di distinguere gli appartenenti a 2 tribù in guerra; una distinzione simile ...
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In linguistica, di parola atta a esprimere la proibizione; così la particella greca μή, latina ne (in ne feceris «non fare»), il latino cave seguito dal congiuntivo (cave dicas «non dire»). Le locuzioni [...] formate con tali parole p. costituiscono la categoria dell’imperativo p. (comunemente anche negativo), che di solito ricorre a forme verbali diverse da quelle dell’imperativo positivo (cfr. sopra ne feceris e ancora noli facere «non fare»). ...
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In informatica, parola di riconoscimento impiegata a scopo di sicurezza per garantire che l’uso di una risorsa sia concesso solo agli utenti autorizzati; costituita da una sequenza ordinata di caratteri [...] alfanumerici e/o speciali (quali, per es., £, $ e %).
Una p. si usa da sola per proteggere servizi o dispositivi fruibili da più utenti autorizzati indistintamente (come nel caso di una chiave di rete ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] eseguite: si cominciò a sentirne il bisogno nel periodo posteriore all’esilio, quando cioè l’ebraico fu sostituito dall’aramaico come lingua parlata in Palestina; all’epoca dei Maccabei erano già fissate, ...
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GIUNGLA
. È la parola jungle [pronuncia èangel], che il gergo anglo-indiano ha preso dal hindustani jangal, sanscrito jaîgala. Originariamente designava un terreno incolto, deserto e coperto di vegetazione [...] spontanea; ora indica un terreno basso e umido, coperto di boschi, cespugli, canneti, erbe alte, grosse erbe rampicanti, asilo di belve e serpenti velenosi; e con tale accezione la parola è passata nelle lingue europee. ...
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vaudeville Parola francese (forse alterazione di Vau-de-Vire, località della Normandia dove al principio del 16° sec. sarebbero state intonate canzoni satiriche contro la dominazione straniera) che da [...] nome di una canzone popolare, generalmente satirica, passò a indicare le canzoni inserite in un particolare spettacolo teatrale, lo spettacolo stesso e il teatro in cui lo spettacolo ha luogo.
Il genere ...
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Psicologia
Ripetizione della stessa parola (verbigerazione), della stessa frase (palilalia) o degli stessi movimenti (paliprassia e stereotipia), propria soprattutto degli stati demenziali, ma frequente [...] anche nelle schizofrenie croniche.
Religione
I. rituale Nella terminologia storico-religiosa, l’atto rituale in quanto concepito come imitazione, riproduzione, rappresentazione di un atto prototipico, ...
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MOLECOLA
Edoardo Amaldi
. La parola molecola (dal lat. molecula, diminutivo di moles "massa") sembra sia stata introdotta durante il 1700 nel linguaggio scientifico, dove è rimasta per lungo tempo sinonimo [...] per quella dell'ammoniaca da idrogeno e azoto. Da ciò consegue che per le sostanze gassose o riducibili in vapore la parola volume diviene sinonimo di molecola.
Chi per primo riconobbe ed espose in modo chiaro questi concetti fu il piemontese Amedeo ...
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Dal greco mỳthos ("parola, racconto"), una narrazione di particolari gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Il m. può offrire una spiegazione di fenomeni naturali, legittimare pratiche rituali [...] o istituzioni sociali e, più genericamente, rispondere alle grandi domande che gli uomini si pongono. Caratteristica essenziale del m. è che esso si sia diffuso oralmente prima di essere scritto, e che ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...