BURLAMACCHI, Francesco
Michele Luzzati
Nato a Lucca nel 1498 (fu battezzato il 18 settembre nella chiesa di S. Giovanni) da Michele di Pietro e da Caterina Balbani; nulla si conosce di preciso della [...] con Gherardo Burlamacchi, che il B. "non portò mai spada, né potea vedere sangue". In effetti, ciò che al B -agosto, il che avrebbe comportato l'obbligo di residenza in palazzo e l'impossibilità di preparare qualsiasi azione. Lo Strozzi gli fece ...
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BUONVISI, Paolo
Michele Luzzati
Nacque a Lucca nel 1530 da Martino e da Caterina di Stefano Spada. Rimasto orfano nel 1538 con i fratelli Benedetto, Bernardino e Lorenzo, fu avviato alla mercatura all'estero, [...] con Ludovico.
Gli eredi di Martino avevano un debito nei confronti dello zio di 4.949scudi per il quale cedettero la loro parte del palazzo Buonvisi e altri beni stabili. Nel 1560tuttavia gli eredi di Martino non solo ricomprarono la loro parte del ...
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BUONVISI, Bernardino
Michele Luzzati
Nacque nel 1532 a Lucca (venne battezzato il 21 febbraio col nome del primogenito di Benedetto Buonvisi il Vecchio, che era morto nel 1517) da Martino e da Caterina [...] di Stefano Spada.
Diversamente dai fratelli rimase sempre estraneo alla carriera degli onori e non fu mai estratto né tra gli Roma e Bologna, e di beni stabili, fra cui il palazzo Buonvisi detto "del Giardino", ricco di argenti, tappezzerie, statue, ...
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BUONVISI, Martino
Michele Luzzati
Nacque a Lucca da Benedetto e da Filippa di Martino Cenami nel 1489. Avviato alla mercatura, nel 1510 era già a Bruges con il cugino Niccolò di Paolo Buonvisi: da Lucca [...] B. fu, con il fratello Ludovico e con il suocero Stefano Spada, fra gli undici cittadini che il 23 luglio 1522 si fecero Giovanni di Lorenzo e con altri esponenti del partito di palazzo, difese apertamente i canonici lateranensi di S. Frediano dalle ...
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GHETTI, Santi (Sante)
Maria Cristina Basili
Figlio di Domenico, nacque a Massa nel 1589 (Santamaria). Divenne scalpellino seguendo il mestiere dei marmorari toscani Francesco e Nicolò Ghetti, dai quali [...] 1656, grazie all'intervento in suo favore di monsignor Spada e a un prestito del principe Pamphili (Eimer, nn. 702, 735), 97 (n. 433); M. Del Piazzo, in F. Borsi, Il palazzo del Quirinale, Roma 1973, p. 253; F.M. Apollonj Ghetti, S. G. scalpellino e ...
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FORTEGUERRA, Forteguerra
Giorgio Tori
Nacque a Lucca nella prima metà del sec. XIV, da Pagano di ser Lando. Trascorse parte della giovinezza nelle Fiandre, a Bruges, ove, insieme col cugino Bartolomeo, [...] di vaio, co una aquila di perle in quello rachamata, e una spada col polso et elsa dorato, con la guaina di vegliuto vermiglio, con unite le sue forze a quelle del podestà, investì il palazzo pubblico, in cui si erano asserragliati gli Anziani e le ...
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FEOLI, Agostino
Carlo Crocella
Nacque a Roma nel 1785, primogenito di sei fratelli, da Vincenzo e da Maria Francesca Stoffi.
Il padre, romano, di professione incisore, acquistò una discreta fortuna, [...] il 20 marzo 1856, il F. morì a Roma, nel suo palazzo di via del Corso, al n. 518, assistito dalla sorella Caterina. 1815 al 1850, Firenze 1853, pp. 86, 205-309; G. Spada, Storia della rivoluz. di Roma e della restaurazione del governo pontificio dal ...
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GADDI, Sinibaldo
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze da Taddeo di Angelo e da Antonia di Bindo Altoviti il 14 apr. 1499.
La famiglia, dedita al commercio e all'attività bancaria, aveva le sue sedi principali [...] alla Signoria di Firenze una tavola d'altare per la cappella del palazzo dei Signori, stimata 150 fiorini d'oro, il cui prezzo gli Spagna, a cavaliere di S. Iacopo (o Iago) della Spada, un ordine cavalleresco militare, per il figlio Niccolò. Oltre a ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare la g., fare buona g.; fare la g. ai campi,...
giustizia
giustìzia s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus «giusto»]. – 1. a. Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione...