Archeologia
Nel mondo romano, edificio destinato alle corse dei carri (v. fig.). Era generalmente ubicato in una valle oblunga, le cui pendici offrivano un appoggio per le gradinate, costituenti la cavea, [...] erano i carceres, ambienti da cui uscivano i carri. L’arena era divisa longitudinalmente dalla spina che spesso sorreggeva obelischi, fontane, bacini d’acqua, 7 grosse uova di pietra (ovaria o falae), che si ponevano su un architrave sostenuto ...
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CAMPUS MARTIUS
La vasta zona della città di Roma (v.) che rimase sempre fuori delle mura anche quando fu ricca di edifici, ricevette, per la sua importanza, una personificazione. Le personificazioni [...] una piattaforma mentre parla a quattro cittadini; un giovane seminudo è sdraiato e cinge con la sinistra la base di tre obelischi, si nota anche una ruota; obelisco e ruota sono i simboli di questa personificazione. In un rilievo del periodo adrianeo ...
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Architetto (Melide, Lugano, 1543 - Napoli 1607). Venuto a Roma ventenne, lavorò dapprima come stuccatore, poi (dal 1570) il card. F. Peretti, il futuro Sisto V, lo prese al suo servizio affidandogli l'elaborazione [...] di S. Giovanni, S. Croce in Gerusalemme, San Lorenzo) e imprese di notevole impegno ingegneristico, come l'erezione di grandi obelischi (sulle piazze di S. Pietro, 1586, di S. Maria Maggiore, 1587, di S. Giovanni in Laterano, 1588, del Popolo, 1589 ...
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Medico e naturalista (S. Miniato 1541 - Roma 1593). Compiuti gli studî a Pisa con A. Cesalpino, fu invitato a Roma da Pio V per dirigere il Giardino dei Semplici che trasformò in orto botanico modello. [...] i minerali e i fossili, M. tentò di spiegare l'origine dei fossili e, per primo, interpretò esattamente i manufatti di selce del periodo paleolitico e neolitico. Nel campo dell'archeologia pubblicò il trattato Degli obelischi di Roma (1589). ...
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Antica città egiziana, che col nome indigeno di Ōn era in epoca faraonica la capitale del tredicesimo nomo del Basso Egitto (oggi rovine a NE. del Cairo). Essa ebbe importanza capitale nella vita religiosa [...] e fu in contatto con i suoi sacerdoti). Attualmente si conservano in situ resti delle cinta di mura e uno dei due obelischi.
Col nome di Eliopoli è stato ribattezzato un elegante sobborgo moderno del Cairo, situato nell'oasi omonima, circa 4 km. a ...
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ZOEGA, Jurgem
C. Gasparri
Archeologo danese, uno dei maggiori della generazione successiva a quella del Winckelmann.
Nato a Dahler (Schakenburg, Jutland) il 20 dicembre 1755, trascorse la maggior parte [...] rifugerà di nuovo nello studio dei manoscritti copti (il catalogo uscirà postumo nel 1810) e porterà a termine il volume sugli obelischi. Il monumentale, in folio, De origine et usu obeliscorum, edito nel 1800 con la falsa data 1797 e la dedica all ...
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Complesso monumentale dell’Alto Egitto, situato sulla riva destra del Nilo. Insieme a Luxor faceva parte del centro religioso di Tebe (➔), luogo deputato a sede del dio dinastico Amon e ad area di sepoltura [...] Montu. Da Amenhotep I a Thutmosi I, fino a Hatshepsut, i sovrani della XVIII dinastia inserirono edifici e preziosi obelischi, allungando le vie di ingresso, ma fu Thutmosi III a innovare profondamente il complesso templare. In seguito, altri sovrani ...
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Antica capitale dell'Etiopia, oggi città santa abissina, nel Tigré, posta a 14°7′ lat., 38°31′ lat., a m. 2198 s. m. Sorge alle falde meridionali dell'altipiano di Biet Ghiorghis, all'orlo estremo d'una [...] un centinaio, quali grezze stele monolitiche, quali istoriati e lavorati accuratamente, taluni ancora in piedi. La caratteristica degli obelischi aksumiti lavorati è di essere a sezione rettangolare anziché (come gli egiziani) quadrata, e di avere le ...
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TEBE
Giulio Farina
. La più grande e famosa città dell'antico Egitto (long. 32°,6, lat. 25°,7), da Θῆβαι secondo la chiamarono i Greci. La città sorgeva sulle due rive del Nilo in corrispondenza della [...] nell'interno; ad oriente aggiunse la magnifica basilica delle feste; prima del V internamente ancora un pilone (VI); un paio di obelischi avanti a quelli di Thutmóse I. Il re magnifico Amenhótpe III si limitò a mascherare alcuni difetti con una nuova ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Frutto dell’enciclopedismo, l’attrazione per le culture esotiche si sviluppa nell’Ottocento [...] dell’ermetismo propongono agli artisti un repertorio di forme figurative in alternativa ai modelli classici, come piramidi, sfingi, obelischi, palme, serpenti e geroglifici. Ma solo dalla fine del Settecento il culto della civiltà egizia diventa un ...
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obelisco
s. m. [dal lat. obeliscus, gr. ὀβελίσκος, dim. di ὀβελός «spiedo, obelisco»] (pl. -chi). – 1. Monumento commemorativo, tipico dell’antico Egitto, costituito da un pilastro di pietra di forma quadrangolare allungata e sottile, rastremato...
torso
tórso s. m. [lat. tardo tursus (class. thyrsus, dal gr. ϑύρσος: v. tirso)]. – 1. a. Il fusto di alcune piante, spec. del cavolo, privato delle foglie e dei fiori: chiese, obelischi, fontane e torsi di cavolo fanno tutta l’originalità...