Eustache, Jean
Donatello Fumarola
Regista cinematografico francese, nato a Pessac (Gironde) il 30 novembre 1938 e morto suicida a Parigi il 5 novembre 1981. L'irregolarità della sua filmografia (durate [...] pari di Garrel) cercò di non deviare dal percorso ideale (di radicale autorialità 'dentro' il cinema) iniziato con la Nouvellevague, costituì la prima radice e la ragione stessa di tutto il suo cinema, che non a caso risulta essere irrimediabilmente ...
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Boorman, John
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico inglese, nato a Londra il 18 gennaio 1933. B. si ricollega alla tradizione, che affonda le radici negli anni del muto, del talento visionario europeo [...] generi più solidi e riconoscibili come il noir) le acquisizioni formali europee maggiormente legate alle novità stilistiche della Nouvellevague. Nel ricostruire le tappe della vendetta di un gangster tradito dal suo socio, B. scompagina, come in un ...
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Goretta, Claude
Ester C. de Miro d'Ajeta
Regista cinematografico svizzero, nato a Ginevra il 23 giugno 1929. Tra i maggiori esponenti del cinema svizzero, ha mostrato nei suoi film situazioni e personaggi [...] cinéphile in cui, assieme ad Alain Tanner, programmò in un cineclub di Ginevra film del Neorealismo italiano, della Nouvellevague e documentari sociali tedeschi censurati dal nazismo, durante un soggiorno a Londra in compagnia dello stesso Tanner, G ...
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Berta, Renato
Stefano Masi
Direttore della fotografia svizzero, nato a Bellinzona il 2 marzo 1945. Con il suo gusto per la luce naturale ha lasciato una profonda impronta nella nouvellevague svizzera [...] (2001), tutti firmati da Straub con Danièle Huillet. Al ritorno in patria, lavorò in uno dei film più importanti della nouvellevague svizzera, Charles mort ou vif (1969), il primo dei sei lungometraggi che avrebbe fotografato per Tanner. Fu l'inizio ...
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Karmitz, Marin
Clarice Cartier
Regista, produttore, distributore ed esercente cinematografico romeno, naturalizzato francese, nato a Bucarest il 7 ottobre 1938. è stato a partire dal 1963 fino al 1972 [...] anche nelle sale più commerciali. Uno degli elementi 'rivoluzionari' di Coup pour coup, che lo differenziava dalle opere della Nouvellevague, fu il lavoro di gruppo, che ne fece un'autentica opera collettiva (non a caso nei titoli di testa venivano ...
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Jurgenson, Albert
Stefano Masi
Montatore francese, nato a Parigi il 4 giugno 1929 e morto ivi il 12 giugno 2002. Versatile artigiano del cinema transalpino, si fece apprezzare per le sue qualità nell'assecondare [...] di una formula di compromesso, a metà strada fra il linguaggio del cinema classico e il bisogno di rinnovamento della Nouvellevague. Tipico di questo approccio si rivela il montaggio di Classe tous risques (1960; Asfalto che scotta) di Claude Sautet ...
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Deville, Michel
Serafino Murri
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese, nato a Boulogne-sur-Seine (Hauts-de-Seine) il 13 aprile 1931. Ha rivisitato i più diversi generi cinematografici [...] , con toni soffusi ed eleganti, anche se con uno stile più classico di quello dei contemporanei registi della Nouvellevague. Da commedie sentimentali come Adorable menteuse (1962; Le bugie nel mio letto) è infatti passato con coerenza stilistica ...
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Nannuzzi, Armando
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Roma il 21 settembre 1925 e morto a Ostia (Roma) il 14 maggio 2001. Tra la seconda metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta [...] nel solco di una retorica luministica classica, ignorando i segnali di rinnovamento che in quegli stessi anni venivano dalla Nouvellevague. Trasportò poi nel colore la ricerca dei contrasti e il gusto per la densità dell'immagine. Nel corso della ...
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Perpignani, Roberto
Stefano Masi
Montatore, nato a Roma il 20 aprile 1941. Protagonista del rinnovamento del cinema italiano tra la seconda metà degli anni Sessanta e i primi Settanta al fianco di registi [...] del montaggio di Prima della rivoluzione (1964). In questo film P. e Bertolucci fecero confluire suggestioni provenienti dalla Nouvellevague francese e dal gusto del fraseggio jazz. L'esordio con un film così lontano dagli standard della produzione ...
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Baragli, Nino (propr. Giovanni)
Stefano Masi
Montatore, nato a Roma il 1° ottobre 1926. Figura di spicco del montaggio italiano, acquistò grande prestigio nei primi anni Sessanta quando, dopo una già [...] sulla direzione degli sguardi, potevano essere forzate, indicando una strada da seguire a quella che sarà definita la nouvellevague del cinema italiano. Il suo contributo al cinema di Pasolini è stato determinante soprattutto in film come Uccellacci ...
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nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...
new wave
‹ni̯ùu u̯èiv› locuz. ingl. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. e agg. – Espressione che traduce il fr. nouvelle vague (v.), adoperata dapprima negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni ’70 del Novecento con...