Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] per trasfondere nelle loro opere l'idea che si erano fatti del cinema e per parlarne; così, il cinema della Nouvellevague nacque già concettualmente in un certo senso come metacinema. La creazione passò attraverso l'apprendimento, l'imitazione e il ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] caratteristica del cinema moderno, attraverso la contestazione delle regole operata anche sul piano narrativo in primo luogo dalla Nouvellevague francese (si pensi in particolare a Jean-Luc Godard), è proprio quella di incrementare il tasso di a ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] primi film, fu gestita da Rohmer, il quale, restio a che i C. du c. assumessero funzioni di manifesto della Nouvellevague, aprì la rivista al contributo di un gruppetto di giovani critici (tra cui spiccano Jean Douchet e Michel Mourlet), che presero ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] luoghi reali invece di set ricostruiti, oppure attori non professionisti, come nel corso delle opere realizzate dai registi della Nouvellevague. La splendida Parigi di Les 400 coups (1959; I quattrocento colpi) di François Truffaut o di À bout de ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] cinematografia francese degli anni Sessanta, quando l'idea di un Cinéma vérité si diffuse tra alcuni autori della Nouvellevague. Sguardi molteplici. ‒ Fu soprattutto negli ambienti anglosassoni e statunitensi che l'a. v. si sviluppò nel corso dell ...
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Rivista
Marco Pistoia
Pubblicazione periodica di formato e diffusione vari, generalmente contenente contributi storici e teorici, riflessioni su tecnica, politica, industria, produzione e distribuzione [...] di un cinema d'autore, della nozione di 'cinema moderno' (v. modernità) e per la 'preparazione' della stagione della Nouvellevague. Sia le r. dotate di spessore culturale, sia, e ancor più, le testate di carattere più popolare hanno contribuito a ...
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Positif
Lorenzo Codelli
Rivista mensile francese, fondata a Lione nel maggio 1952 da Bernard Chardère (all'epoca appena ventunenne) assieme a un'équipe che comprendeva Guy Jacob, Jean-Paul Marquet e [...] des auteurs" lanciata da François Truffaut, é. Rohmer e altri redattori dei "Cahiers", sia contro l'impostazione della Nouvellevague, in via di affermazione in Francia. L'aleatorietà editoriale e distributiva non impedì a P. d'incidere sul tessuto ...
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nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...
new wave
‹ni̯ùu u̯èiv› locuz. ingl. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. e agg. – Espressione che traduce il fr. nouvelle vague (v.), adoperata dapprima negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni ’70 del Novecento con...