Sguardo
Sandro Bernardi
Lo sguardo e il punto di vista nel cinema
Nel cinema, fin dalle origini, la nozione di s. appare essenziale e strettamente connessa con quella di punto di vista. Se il teatro [...] soffrono sotto i suoi occhi e si confessano con lui come se non esistesse. Il giovane barone Aldo Nuti si fa attore per amore soggettiva in modo consapevolmente drammatico, nella scena di estrema violenza in cui il violento e feroce pugile Burrow va ...
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Scenografia
Alessandro Cappabianca
Per scenografia, in teatro, si intende lo sfondo (in genere, artificiale, appositamente progettato) davanti al quale si svolge l'azione drammatica. Nel cinema tutto [...] (1995) di Tsukamoto, una storia estrema di violenza e sadismo è ambientata sullo sfondo apocalittico di facilità di riprese, di sicurezza o per ottenere magari un suono 'vero' non ci si può servire di imitazioni; tuttavia il legno, il cartone, il ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] a cogliere lo snodo strutturale dell'impostazione del L., quel senso di "lotta continua" esistenziale che non vuole celebrare tout court il culto della violenza, ma semmai esprimere il suo modo di vedere la cognizione del dolore e l'accettazione del ...
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Recitazione
Luigi Squarzina
Fin dalle origini del cinema la r. si orientò nelle due direzioni adottate dalla nascente industria, da una parte il trasferimento dell'attore di teatro davanti all'operatore, [...] rivoluzionario, "con simulato sbalordimento ma con vivo terrore, si dà con violenza una manata sul petto, come a dire: 'Io? Io?'. E, che ha sei piccini, sei, sei da mantenere e che non pensa, non ha mai pensato a ciò che è detto nella denuncia; ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] in luce il sacrificio di milioni di persone. Anche a Hollywood non ci fu oblio. I film più realistici vennero realizzati nel mostrano il tragico traviamento cui conduce l'abitudine alla violenza e alla morte (Jeux interdits, 1952, Giochi proibiti ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] (l'anno prima era uscito Los olvidados, I figli della violenza), quello proposto da Pierre Kast nel nr. 7, dicembre altre arti; la promozione presso il grande pubblico di autori francesi non sempre di successo, come Renoir (cui sono dedicati il nr. 8 ...
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Poliziesco, genere
Mario Sesti
Per la sua complessità, per la vasta articolazione, per la fortuna stessa delle opere a esso ascrivibili, e in ragione della sua evoluzione che ha implicato contaminazioni [...] verso la dialettica che si instaura tra ordine costituito e mondi dell'illegalità, come nei confronti di una fenomenologia non convenzionale della violenza e degli stili di vita che sul suo uso si fondano. È questa la ragione per la quale spesso ...
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New American Cinema
Franco La Polla
Se storicamente l'esperienza di Jonas Mekas e dei registi riuniti nel New American Cinema Group (NACG) viene identificata nell'etichetta di N. A. C., in un senso [...] e inventore del roughie (film che coniuga sesso e violenza), il cui Lorna (1964) aprì nuove dimensioni al soft suo allievo Paul Morrissey.
È necessario citare infine un nome che non permette addentellati di alcun tipo: quello di John Waters, un ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] ruolo capitale nello sviluppo del teatro contemporaneo. Artaud ha predicato il 'teatro della crudeltà', che non deve essere inteso della violenza, della sofferenza o del raccapriccio, né imitativo; bensì un teatro di necessità, di rigore, determinato ...
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BUFFA (in arte Nazzari), Amedeo
Sisto Sallusti
Nacque a Cagliari il 10 dic. 1907 da Salvatore, proprietario di mulini e di un pastificio, e da Argenide Nazzari. Morto il padre nel 1913, la madre si [...] di cui egli, "un bel tipaccio rude e simpatico che fa e non strafà", era una tessera del mosaico al pari degli altri efficaci attori l'attonita angoscia del reduce piuttosto che la violenza delle imprese criminali del bandito che percorrevano la ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...