Bronson, Charles
Valerio Caprara
Nome d'arte di Charles Buchinsky, attore cinematografico statunitense, nato a Ehrenfeld (Pennsylvania) il 3 novembre 1921. Divenuto, negli anni Sessanta, una star di [...] devastante mestiere del padre, che era un minatore, trasportò la violenza del suo ambiente nell'atmosfera macabra di House of wax I segreti di Cosa Nostra, di Terence Young), non risparmiandogli neppure il ruolo vagamente derisorio dell'uomo maturo ...
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Brooks, Richard
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Ruben Sax, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, di origine russa, nato a Philadelphia il 18 maggio 1912 e morto a Los [...] ripresa pregnanti. Nel 1961 vinse l'Oscar per la sceneggiatura non originale e la regia di Elmer Gantry (1960; Il figlio sangue freddo), analisi impietosa dei meccanismi crudeli della violenza individuale e civile che conducono alla brutale e inutile ...
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Reynolds, Burt (prop. Burton)
Francesca Vatteroni
Attore e regista cinematografico statunitense, di padre pellerossa e madre italiana, nato a Waycross (Georgia) l'11 febbraio 1936. Con il suo volto dai [...] nella parte del 'duro' coinvolto in una spirale di violenza in Deliverance (1972; Un tranquillo week-end di utilizzato dal cinema d'azione come in City heat (1984; Per piacere… non salvarmi più la vita) di Richard Benjamin, Heat (1987; Black Jack ...
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Frankenheimer, John
Roy Menarini
Regista cinematografico statunitense, nato a Malba (New York) il 19 febbraio 1930, da padre ebreo di origine tedesca e da madre irlandese, e morto a Los Angeles il 6 [...] sociale fosco e conflittuale. Raccolse molti successi, ma non ebbe un'adeguata considerazione da parte della critica, restia young savages (1961; Il giardino della violenza), un'indagine sulla violenza delle bande giovanili delle metropoli; Birdman ...
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Malick, Terrence
Grazia Paganelli
Regista cinematografico statunitense, nato a Waco (Texas) il 30 novembre 1943. La sua opera rappresenta il significativo esempio della volontà di un radicale cambiamento, [...] (1972; Per una manciata di soldi) di Stuart Rosenberg, e, non accreditato, Dirty Harry (1971; Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo di rappresentare con distacco la solitudine e la violenza dei protagonisti. Il successivo Days of heaven racconta ...
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Besson, Luc
Silvia Colombo
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 18 marzo 1959. Le invenzioni visive e un'attenzione particolare alla bellezza delle immagini, la ricerca di profondità psicologica [...] Ha riscosso infatti grande attenzione e successo di pubblico ma non sempre di critica, anche se ha ottenuto il premio César 'opera ad alta tensione emotiva, estrema nella rappresentazione della violenza, concitata nel ritmo e nei tempi. Con la storia ...
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Verhoeven, Paul
Roy Menarini
Regista nederolandese, nato ad Amsterdam il 18 luglio 1938. Affermatosi in Europa come cineasta tra i più controversi e scandalosi, per il gusto dell'eccesso e la rappresentazione [...] i dettami degli studios. Nei suoi film sesso e violenza sembrano essere i parametri con cui giudicare gli uomini, un film di fantascienza, Robocop (1987), in cui rie-labora, non senza autoironia, la figura del cyborg, enfatizzando il connubio di carne ...
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Wiseman, Frederick
Carlo Chatrian
Regista e produttore cinematografico statunitense, nato a Boston il 1° gennaio 1930. Considerato uno dei maestri del cinema documentario, W. ha realizzato trentaquattro [...] W. si è impegnato, come regista, in una politica di non ingerenza nelle riprese (durante le quali egli si occupa di di profonda commozione (l'oratorio finale in Welfare) o di grande violenza (le azioni della polizia in Law and order, 1969, o il ...
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Walken, Christopher (propr. Ronald)
Francesco Pitassio
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 31 marzo 1943. Con una recitazione lontana dall'identificazione psicologica propria dell'Actors' [...] W. ha ottenuto l'Oscar come migliore attore non protagonista, con la caratterizzazione di Nick, epitome della interpretazione su una mirabile alternanza di tesa quiete e irrefrenabile violenza. W. ha offerto anche una versione sardonica di questi ...
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western Genere cinematografico d’avventura che, attraverso le vicende di pionieri, cowboy e fuorilegge, affronta il tema della ‘frontiera’ all’epoca della colonizzazione delle regioni occidentali (West) [...] il cui stile, che raggela e moltiplica la violenza con il ralenti, suona come l’ultimo grandioso epitaffio centralità nel sistema produttivo sono dimostrate dal fatto che non solo i principali interpreti, soprattutto maschili, ne hanno costantemente ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...