hormen
Andrea Mariani
Accusativo (greco ὁρμή, ὁρμῆς) che D. considera, invece, nominativo. Il vocabolo, che nella terminologia stoica vale " istinto ", " zelo ", " impulso ", si trova in Cicerone (Fin. [...] V VI 17), che D. segue molto da vicino in Cv IV XXII 4 de la divina boutade... nasce uno rampollo, che li Greci chiamano ‛ hormen ', cioè appetito d'animo naturale. Il termine compare anche in XXI 13 l'appetito ...
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alo
Freya Anceschi
Latinismo per " alone " (ripete infatti la forma del nominativo alo); si trova in Pd XXVIII 23, ed è probabilmente un hapax dantesco, ripreso da testi scientifici medievali. La forma [...] alo ha prevalso sulle tarde varianti alon e allo, quest'ultima molto diffusa e poi passata all'edizione della Crusca; ha dato luogo a varie scorrezioni come ‛ al ', ‛ il ', ‛ a lo ', già presenti in codici ...
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MILESIOS (Μιλήσιος)
L. Guerrini
Incisore di gemme, la cui firma appare al nominativo su una pasta vitrea frammentaria con la rappresentazione di Apollo che cavalca un elefante, posto dinanzi a una base [...] quadrata che regge un tripode.
Bibl.: C.I.G., 7219; H. Brunn, Geschichte d. gr. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 620 ...
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MYRTON (Μύρτων)
L. Guerrini
Supposto incisore di gemme. La firma appare al nominativo su un cammeo (calco al Gabinetto Strozzi di Roma), dove è rappresentata una figura femminile velata con uno sfondo [...] di uccellini. Lo Stephani interpretava il nome M. come il nome della madre o della maestra di Pindaro. L'autenticità dell'iscrizione è molto dubbia, in base ai caratteri delle lettere.
Bibl.: H. Brunn, ...
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PACHIES (Paχies)
A. Bisi
Forma genitivale dell'etrusco meridionale, tratta da un nominativo omofono che corrisponde al greco Βάκχειος o Βάκχιος: è un epiteto di Dioniso, l'etrusco Fufluns.
Una formula [...] dedicatoria, ovvero laudatoria (Gamurrini), del tipo Fuflunsul paχies velclϑi, appare su tre vasi etruschi: una coppa da Vulci a figure rosse, rappresentante un satiro e una capra, del Museo Archeologico ...
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MEN (Μήν; è attestata anche la forma Μείς che rappresenta l'originario nominativo, e la forma da questa derivata Μίς; su monete di Antiochia di Pisidia appare la forma latinizzata Mensis)
L. Guerrini
Dio [...] cavaliere, connesso con il culto lunare, adorato in tutta l'Asia Minore.
L'importanza della figura di M. è notevole, corrispondente all'importanza precedentemente rivestita in Babilonia dalla corrispondente ...
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ladro, ladrone (latro)
Bruno Basile
Sergio Romagnoli
La forma che continua il nominativo latino non si differenzia dall'altra in D.; ma alcuni commentatori pensano che ‛ ladrone ' valga " bandito ", [...] " ladro da strada ", secondo un calco latineggiante comune nel Trecento, ma ancora discusso da un purista come il Segneri, nel Cristiano istruito nella sua legge (Firenze 1686, II I 10): " Che differenza ...
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parisìllabo Nome o aggettivo che, nella flessione, abbia ugual numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo (per es. canis canis, silvester silvestris ecc.); riguarda soprattutto la grammatica latina. [...] In metrica, indica il verso che ha numero pari di sillabe: il senario, l'ottonario, il decasillabo ...
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Titolo attribuito a chi esplica un comando militare; in genere è accompagnato dal nominativo dell’unità o delle cose comandate. In particolare, nella Marina militare designa sia gli ufficiali e i sottufficiali [...] preposti al comando di una nave, indipendentemente dalla sua importanza, sia genericamente ogni ufficiale superiore di vascello. Nell’Aeronautica militare è titolo generico dato agli ufficiali del ruolo ...
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sfruttamento In economia, s. del credito, forma di concorrenza sleale che si attua mediante l’avvicinamento nominativo del proprio prodotto a quello altrui già affermato, per sfruttare il credito e la [...] notorietà di cui questo gode.
È detta teoria dello s. del lavoro la teoria marxista secondo la quale il salario è inferiore al valore delle merci prodotte dal lavoratore: il valore dello s. è dato dal ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo s. m. (dal lat. nominativus [casus],...
nomina
nòmina s. f. [der. di nominare]. – 1. L’atto di nominare qualcuno, o il fatto di essere nominato, a un ufficio, a una carica: atto, decreto, lettera di n.; n. in prova, n. definitiva; carica di n. presidenziale, ministeriale, che viene...