Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Carlo Costamagna
Monica Toraldo Di Francia
Se Carlo Costamagna non può certo essere annoverato fra gli «scienziati autentici» (Grossi 1999) che fra le due guerre si impegnarono nel dibattito sul tema [...] (tema, quest’ultimo, che acquisterà sempre più spazio negli scritti di Costamagna posteriori all’alleanza con la Germania nazista). È scontato che il ruolo di nuovo principio anti-individualistico venga poi assegnato al tanto propagandato 'principio ...
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Organizzazioni internazionali
Ennio Di Nolfo
Sommario: 1. Organizzazioni internazionali politiche a carattere globale. 2. Organizzazioni internazionali economiche a carattere globale. 3. Organizzazioni [...] delle Nazioni, ottenendo un seggio permanente nel Consiglio. Nel 1934, un anno dopo il ritiro di una Germania divenuta nazista e nient'affatto pacificata, l'Unione Sovietica entrò con un seggio permanente nella Società delle Nazioni, segno che anche ...
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CALAMANDREI, Piero
Stefano Rodotà
Nacque a Firenze il 21 apr. 1889 da Rodolfo e Laudomia Pimpinelli. La sua educazione si svolse quieta e severa, in un ambiente in cui le idealità mazziniane del padre, [...] fosse entrata in un periodo rivoluzionario. A celebrare quel diverso spirito, perché non si smarrisse il ricordo della lotta contro nazisti e fascisti in cui era nato, il C. si dedicò con rievocazioni di fatti ed epigrafi, poi raccolte nel volume ...
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DEL VECCHIO, Giorgio
Vittorio Frosini
Nacque il 26 ag. 1878 a Bologna da Giulio Salvatore, professore di statistica nell'università, e da Ida Cavalieri. Trasferitosi il padre all'università di Genova, [...] materiale e spirituale, che gli diede G. Gonella, in una situazione di estremo disagio e pericolo come fu quella della occupazione nazista di Roma (durante la quale il D. trovò rifugio in un istituto di suore) fu determinante per la sua scelta morale ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Renzo Orlandi
Una pluralità di significati
L’espressione giustizia penale possiede e sintetizza una pluralità di significati. Essa designa in primo luogo l’insieme delle regole (legali, [...] sovietico di nome Anossov e menziona altresì l’italiano Giuseppe Maggiore, a sua volta vicino alla cultura giuridica nazista. L’appello di Antolisei resterà (fortunatamente) inascoltato. Esso è però il sintomo di un disagio profondo che coinvolse ...
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(v. ebrei, XIII, p. 327; App. II, I, p. 811; ebraismo, IV, I, p. 616)
Cause diverse (quali per es. la diaspora del popolo ebraico) hanno praticamente congelato il processo evolutivo dell'esegesi giuridica [...] d'Israele, risorto per assicurare la sopravvivenza e la continuità del popolo ebraico, già seriamente minacciata dall'olocausto nazista, riuscirà ad assolvere il suo impegno innanzitutto sul piano della legittimità spirituale e culturale. Lo stato d ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] del regime, ma anche con la giurisprudenza degli interessi che invitava il giudice nazista a interpretare come avrebbe fatto il legislatore nazista se avesse considerato la questione. Poi, e soprattutto, l’antiformalismo interpretativo, trionfava ...
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Costituzione formale-costituzione materiale
Cesare Pinelli
Nel lessico dei costituzionalisti italiani della seconda metà del 20° sec., la coppia concettuale «costituzione formale-costituzione materiale» [...] di costituzione materiale si collocava infatti agli antipodi della teoria formulata da C. Schmitt nella Germania nazista, fondata sulla registrazione di una decisione politica fondamentale in una «situazione concreta». Ma il trasferimento riuscì ...
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Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] ’esaltazione dello Stato; in Germania, invece, si legò al concetto di razza e alimentò, in questa veste, l’ideologia nazista. Con la Seconda guerra mondiale questi tipi di nazionalismi caddero in discredito. La versione del nazionalismo fondata sull ...
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Stato
Organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni, in ultima istanza sovrane e insindacabili, in nome della comunità, sia nei confronti dei membri o dei gruppi interni ad essa, [...] ideologie, ma deve avere una sua ideologia e una sua politica, proporsi mete nazionali e razziali. Carl Schmitt vede nel partito nazista il custode di questi valori e nel suo permeare di sé le varie istanze dello S. la loro adeguata realizzazione. In ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
nazistico
nazìstico agg. (pl. m. -ci), non com. – Del nazismo, dei nazisti (propriam. forma accorciata per nazionalsocialistico): la Germania n.; le dottrine n.; e in espressioni spreg. o polemiche: metodi n.; concezioni aberranti e nazistiche.