FACCIO, Rina (Marta Felicina), pseud. Sibilla Aleramo
Lucia Strappini
Nacque il 14 ag. 1876 ad Alessandria, primogenita di Ambrogio e Ernesta Cottino, seguita da due sorelle (Cora, Jolanda) e un fratello [...] già dominate dalla figura di D'Annunzio e da quel suo modo di intendere e fare letteratura che Croce aveva collocato sotto l' a tratti in una sorta di autoesaltazione, di concitazione verbale e declamatoria che smorza, anziché accentuare, i passaggi ...
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PARINI, Giuseppe
Giuseppe Nicoletti
– Suddito lombardo dell’impero asburgico, nacque il 23 maggio 1729 a Bosisio, sul lago di Pusiano nei pressi di Erba in Brianza, da Francesco Maria e Angiola Maria [...] » che non consiste tanto in una mera esibizione verbale (o in quelle che comunemente venivano chiamate «le vero e proprio della sua scrittura poetica. Proprio nelle odi Parini trovò modo di sollevare una nutrita serie di temi (mai astratti) e di ...
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CONTILE, Luca
Claudio Mutini
Nacque a Cetona (Siena) nel 1505 da famiglia forse non nobile, ma agiata e notevolmente stimata.
Lo stesso C. fornisce importanti ragguagli circa la sua famiglia nel Ragionamento [...] anni '30, da una licenziosità quasi soltanto verbale, connessa ancora al clima carnevalesco della Roma leonina parti meno stanche dell'opera sono quelle che in qualche modo si rifanno all'ermeneutica savonaroliana, come avviene per la descrizione ...
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BUCCIO di Ranallo
Claudio Mutini
Nacque all'Aquila nel territorio di Poppleto (Coppito, frazione dell'Aquila) assai probabilmente intorno agli ultimi anni del sec. XIIIda famiglia agiata, forse appartenente [...] rappresentazione d'argomento religioso, l'improvvisazione verbale in una narrazione coerente ed artisticamente elaborata : intorno a questo nucleo di interesse prevalente trova poi modo di innestarsi il complesso di vicende che dalla seconda metà ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] Boccaccio mostra verso i tipi argentei si concentrano nella morfologia verbale, come il congiuntivo di dare e stare, che VIII, 10, 15); la veneziana madonna Lisetta si esprime in modo altrettanto connotato con una sua comare («per le plaghe di Dio, ...
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GIURLANI, Aldo (pseudonimo Aldo Palazzeschi)
Giorgio Taffon
Nacque il 2 febbr. 1885, da Alberto e Amalia Martinelli, a Firenze, in una casa di via Guicciardini.
Il padre era un solido commerciante, titolare [...] ha osservato G. Bàrberi Squarotti. Il paradosso, i funambolismi verbali, il riso e l'allegria clowneschi suoi tipici pongono dunque accogliente, la porta sempre aperta, il poeta sorridente, un modo di fare legato ad altri tempi, poiché "da quando sono ...
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CANAL, Pietro
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Venezia il 13 apr. 1807 da Agostino e da Teresa Maria Boldù, appartenenti entrambi a famiglie nobili veneziane, sesto di dieci figli. Trascorse la prima fanciullezza [...] dottrina filologica e letteraria", il suo modo d'insegnare asistematico, poco curante della Assemblee del Risorg., II, Venezia, Roma 1911, pp. 196, 488-489 (verbale del Comitato segreto del 30 giugno 1849), 722; P. Rigobon, Glieletti alle Assemblee ...
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FLORA, Francesco
Massimo Onofri
Nacque il 27 ott. 1891 a Colle Sannita (Benevento) da Giuseppe e Vincenza Di Lecce. Trovatosi, poco più che adolescente, a capo di una numerosa famiglia per la prematura [...] della bellezza musicale" (Citanna), ma segnato da una sovrabbondanza verbale, di schemi e di modelli letterari (Cajumi).
Nel 1928 un "certo fluido spazio che ogni lettore riempie a suo modo, soprattutto con ricordi d'infanzia", nel quale "la visione ...
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LANDOLFI, Tommaso
Luigi Matt
Nacque il 9 ag. 1908 a Pico (allora in provincia di Caserta) da Pasquale e Maria Gemma Nigro (chiamata comunemente Ida).
La famiglia paterna era tra le più antiche della [...] di fuori della lingua, che l'unica esperienza possibile sia l'esperienza verbale. Sin da ragazzo, egli avverte "una sorta di religioso, e il genere diaristico viene interpretato dal L. in modo atipico, lasciando parecchio spazio a inserti narrativi di ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] fittissima di nomi, in particolare di nomi che esprimono un concetto verbale. Quando scrive: «E per più facile intelligenza, piglieremo carta , se non quando essi termini fosser definiti in un modo e applicati poi alle dimostrazioni in un altro» (IV ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...