parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] : parlavano tutti insieme; p. durante la lezione] ≈ ↓ chiacchierare, parlottare. ↔ tacere. 2. [con riferimento al modo con cui si manda fuori la voce, emettere suoni verbali: p. a stento; p. scandendo le sillabe; p. a voce alta, a voce bassa] ≈ [con ...
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processo /pro'tʃɛs:o/ s. m. [dal lat. processus -us "avanzamento, progresso", der. di procēdĕre "avanzare"]. - 1. a. (ant., lett.) [evoluzione di un'operazione, una situazione e sim.: il p. dei fatti] [...] 5. (anat.) [sporgenza ossea] ≈ apofisi, Ⓖ escrescenza, Ⓖ protuberanza. 6. (non com.) [modo di agire secondo certi princìpi] ≈ comportamento, condotta, contegno. □ processo verbale [documento che registra in maniera fedele e sintetica dichiarazioni ...
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scherzare /sker'tsare/ v. intr. [dal longob. ✻skerzōn, cfr. ted. scherzen "scherzare"] (io schérzo, ecc.; aus. avere). - 1. [fare giochi o altre attività divertenti: smettila di s. con l'acqua!] ≈ divertirsi, [...] ’atto e l’effetto del dire, ora inteso come «parlare in modo divertente su qualcuno», ora come «dire cose di scarsa o nulla serietà e sim., non necessariamente espressa con battute o scherzi verbali: il Pulci non si sogna neppur lui di deridere la ...
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violenza /vjo'lɛntsa/ s. f. [dal lat. violentia]. - 1. a. [con riferimento a persona, l'essere violento] ≈ aggressività, brutalità, non violenza, prepotenza. ↔ bonarietà, mansuetudine, mitezza, pacatezza, [...] battaglie che gli ha ridotto le guance e la capigliatura a quel modo (I. Nievo). Più formali e meno intens. di furia e la voce e sim. È di solito una forma di violenza verbale: tutti in casa di Giovanni la sopportavano temendo la sua aggressività ...
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Fabio Rossi
scherzare. Finestra di approfondimento
Modi di scherzare - S. ha un sign. molto vicino a quello di giocare e divertirsi (v. scheda giocare), ma più incentrato sull’atto e l’effetto del dire, [...] proprio di cuore (C. Collodi); lo sfottevano per il suo modo di parlare. I più formali beffare, burlare e corbellare possono e sim., non necessariamente espressa con battute o scherzi verbali: il Pulci non si sogna neppur lui di deridere la ...
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volgarità s. f. [dal lat. tardo vulgaritas -atis "l'essere comune, volgare"]. - 1. a. [di persona, l'essere privo di finezza, signorilità e sim.: un individuo di grande v.] ≈ cafonaggine, cafoneria, grossolanità, [...] laidezza, rozzezza, scurrilità, sguaiataggine, trivialità, [con riferimento al modo d'esprimersi] sboccataggine. ↔ distinzione, finezza, raffinatezza, signorilità. b. [di espressione verbale, gesto, comportamento e sim., l'essere grossolano, triviale ...
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parola /pa'rɔla/ s. f. [lat. tardo parabŏla, lat. pop. ✻paraula "parabola, discorso, parola"]. - 1. [complesso di suoni articolati (o anche singolo suono) di una lingua, con cui l'uomo esprime una nozione [...] favella, lingua, linguaggio, (lett.) loquela, (ant.) sermone. b. [modo di parlare, di discorrere: avere la p. facile, sciolta, pronta] cenno, menzione, mezza parola. 6. a. [assicurazione verbale con cui si impegna il proprio onore a mantenere una ...
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Fabio Rossi
violenza. Finestra di approfondimento
Tipi di violenza - Come già osservato nella scheda UCCIDERE, il lessico italiano possiede numerosi termini per indicare diversi tipi di violenza, fisica, [...] battaglie che gli ha ridotto le guance e la capigliatura a quel modo (I. Nievo). Più formali e meno intens. di furia e la voce e sim. È di solito una forma di violenza verbale: tutti in casa di Giovanni la sopportavano temendo la sua aggressività ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] contatto (con qualcuno) [mettersi in rapporto (verbale, epistolare, telefonico) con qualcuno: p. contatto sign. di p. ha sempre a che fare col senso del possesso, ma in modo meno diretto. P. è talora un sinon. fam. di acquistare, comprare: hai ...
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linguaggio /lin'gwadʒ:o/ s. m. [der. di lingua]. - 1. a. [la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare significati per mezzo di un sistema di segni, vocali o grafici e, anche, lo strumento stesso [...] di tale espressione e comunicazione: lo sviluppo del l.; l. verbale] ≈ (lett.) favella, lingua, (lett.) loquela, parola. ; l. giornalistico; l. comune; moderare il proprio l.] ≈ modo di parlare. ⇓ codice, gergo. b. [il particolare aspetto con ...
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INDICATIVO
L’indicativo è il modo verbale finito più comune e frequente, usato per indicare un fatto, un’azione, un’idea come reali, obiettivi, sicuri; ha otto tempi
L’indicativo è usato sia nelle proposizioni ➔principali
Domani tornerà...
INFINITO
L’infinito è un modo verbale indefinito che ha soltanto i tempi presente e passato: l’infinito presente (o semplice) e l’infinito passato (o composto); l’infinito passato si forma con l’infinito dell’ausiliare e il participio passato...