MONTEVERDI, Claudio
Gian Francesco MALIPIERO
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Compositore, nato a Cremona (figlio del medico Baldassarre), il 15 maggio 1567, morto a Venezia il 29 novembre 1643. Nella sua città natale, dove studiò [...] di pagine minori (anche profane) di Orlando di Lasso, ma quanto diluiti! La scrittura è di solito sillabica, salvi gli abituali melismi sulle parole veni, surge, gloria, gaudium e negli Alleluia; né l'armonia esce mai dal giro più ordinato. Ma alcuni ...
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ROSSI, Michelangelo
Romolo Giraldi
Musicista della scuola romana, nato a Roma e vissuto nei primi tre quarti circa del sec. XVII. Di lui si hanno poche e incerte notizie. Lo si afferma allievo del Frescobaldi, [...] edizione moderna a cura di Alceo Toni in I Classici della musica italiana (Milano 1919-20). Queste per il sapiente uso di melismi, che ravvivano i temi senza soffocarli, per la vivacità del disegno melodico e ritmico, per il dotto uso d'imitazioni e ...
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GIOVANNI da Cascia (G. da Firenze, G. de Florentia, Iohannes de Florentia)
Stefania Villani
Non sono noti gli estremi biografici e si hanno poche notizie del percorso artistico di questo compositore [...] 'Ars nova italiana: con lui il genere del madrigale tende verso una compiutezza formale, caratterizzata dall'alternarsi regolare dei melismi, all'inizio e alla fine di ogni verso, e dalla recitazione sillabica nella parte centrale, con una preferenza ...
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LOCATELLI, Pietro Antonio
Fausto Torrefranca
Violinista e compositore, nato a Bergamo nel 1693, morto ad Amsterdam il 1 aprile 1764. Fu, di tutti gli allievi di A. Corelli, il più geniale. Visse dapprima [...] il tema iniziale, non appena esposto dal Tutti; e la ripetizione avviene all'ottava alta e con abbellimenti, trilli e altri melismi. Alla stessa disposizione si atterrà Beethoven, nel suo Concerto per violino. Nell'opera VI, di 12 Sonate da camera a ...
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MAGGIO
Raffaele CORSO
Alfredo BONACCORSI
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. Il ritorno del mese di maggio vien celebrato in tutta Europa con feste e cerimonie che risalgono a tempi remotissimi. La più diffusa è quella di portare [...] Emilia, il secondo da Capannori (Lucca).
Un'altra cantilena, più sviluppata delle precedenti, importante anche per i melismi, è stata raccolta oggi nella Lucchesia.
Le rifioriture, ritenute arbitrarie, sembrano ormai fissate, essendo diventate tutt ...
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Il nome di corale, dato nell'uso tedesco al canto liturgico in generale, nell'uso dei popoli latini designa invece propriamente il canto religioso protestante, nelle varie forme che dalla Riforma fino [...] non poteva essere intelligibile a tutti, vengono tradotti. Le vecchie melodie troppo complicate si semplificano omettendosi i melismi di difficile esecuzione e facendosi qualche taglio; nello stesso stile sorgono composizioni nuove.
L'influenza dei ...
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OTTANI, Gaetano
Luca Rossetto Casel
OTTANI, Gaetano. – Tenore e pittore, nacque probabilmente a Bologna, intorno al 1720-24.
I registri parrocchiali di S. Eusebio a Torino, nel notificare in data 14-15 [...] ).
Nelle musiche composte da Gluck e Traetta per Ottani prevale il canto nobile e spianato, non senza momentanee increspature in melismi e arpeggi a tratti impetuosi e concitati; nella Clemenza di Tito di Gluck l’ambito si estende dal Re centrale al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stefano Tomassini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine ars antiqua indica il primo stadio dell’evoluzione della musica vocale [...] , bensì intona ex novo a più voci un testo strofico, incorniciandone talvolta ogni singola unità strofica con melismi (caudae). Il conductus nasce come canto monodico di accompagnamento agli spostamenti del celebrante all’interno della chiesa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Bolelli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ciò che la trattatistica musicale deliberatamente tralascia in tutte le fasi del suo [...] fiammelle congiunte di Traiano e Rifeo (Par., XX, 142-4); del canto polifonico – in cui la voce superiore compie i suoi melismi mentre quella del tenor intona suoni più prolungati – per rappresentare il movimento delle anime (Par. VIII, 17-20); o dei ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Novecento, con l’imporsi nelle città italiane di forme di svago connesse all’industria [...] , poggia sul dualismo tra parti di carattere recitativo e momenti d’intensificazione basati su slanci melodici, note tenute, melismi, nonché veri e propri ritornelli e refrain accattivanti.
La radio e il cinema
Negli anni Venti la fonografia è ...
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melisma
(meno com. melismo) s. m. [dal gr. μέλισμα -ατος «canto, melodia», der. di μελίζω «cantare, modulare»] (pl. -i). – Nel canto liturgico monodico occidentale, e in partic. nel canto gregoriano, fioritura melodica che utilizza più note...
melismatico
melismàtico agg. [der. di melisma] (pl. m. -ci). – Che ha carattere e funzione di melisma: formula m.; stile m., caratterizzato dall’uso frequente di melismi, in opposizione allo stile sillabico, nel quale a ogni sillaba del testo...