culminare v. intr. [dal lat. tardo culminare] (io cùlmino, ecc.; aus. essere). - [raggiungere il grado massimo: la drammaticità dell'azione culmina nel terzo atto] ≈ toccare il vertice (o il culmine). ...
Leggi Tutto
culmine /'kulmine/ s. m. [dal lat. culmen -mĭnis]. - 1. [il punto più alto di un luogo] ≈ cima, cocuzzolo, (non com.) cuspide, picco, sommità, vertice, vetta. 2. (fig.) [il punto o il livello più elevato [...] del successo, di una carriera e sim.: raggiungere il c. della fama] ≈ acme, apice, apogeo, colmo, massimo, sommo, top, vertice, zenit. ↔ minimo. ...
Leggi Tutto
splendore /splen'dore/ s. m. [dal lat. splendor -oris "limpidezza, splendore", der. di splendēre "splendere"]. - 1. [lo splendere intensamente: lo s. dell'oro] ≈ bagliore, barbaglio, brillantezza, fulgore, [...] semplicità. 3. [il punto o il momento più alto, più importante, ecc., di un periodo storico e sim.: nel massimo s. dello stile gotico; lo s. del regno borbonico] ≈ acme, apogeo, climax, culmine, pienezza, rigoglio. ● Espressioni: splendore degli anni ...
Leggi Tutto
record /'rɛkord/ s. m. [dall'ingl. record, propr. "registrazione", da (to) record "registrare"]. - (sport.) [risultato massimo conseguito in un determinato sport] ≈ primato. ...
Leggi Tutto
stacanovismo (o stachanovismo e, meno corretto, stakanovismo) s. m. [dal nome del minatore russo Aleksej Grigorˊevič Stachanov, che nel 1935 raggiunse, nell'estrazione del carbone, un massimo individuale [...] mai raggiunto prima], scherz. o spreg. - [eccessivo zelo nello svolgimento di un lavoro] ≈ efficientismo. ↓ alacrità, operosità. ↔ infingardaggine, (spreg.) pigrizia, (spreg.) poltronaggine, poltroneria ...
Leggi Tutto
occhio /'ɔk:jo/ s. m. [lat. ŏcŭlus]. - 1. (anat.) a. [organo di senso atto a ricevere gli stimoli luminosi e a trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive] ≈ Ⓖ (poet.) ciglio, Ⓖ [...] , Ⓖ (poet.) lume. ● Espressioni (con uso fig.): fam., averne fin sopra gli occhi (o fino agli occhi) [essere esausto al massimo grado] ≈ (fam.) averne fin sopra i capelli, (fam.) averne le tasche piene, non poterne più; buttare (o gettare) polvere (o ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
usare. Finestra di approfondimento
Fare uso - U. è un termine dal sign. estremamente generico, che come tale può spesso essere sostituito da sinon. più appropriati al contesto. Un sinon. adatto [...] del Novecento), soprattutto in riferimento a tempo e risorse, nel sign. principale di «contenere gli sprechi, far rendere al massimo livello»: cerchiamo di ottimizzare il nostro lavoro.
Usi negativi - Talora u. può avere l’accezione negativa di «far ...
Leggi Tutto
inciso /in'tʃizo/ s. m. [dal lat. incisum, calco del gr. kómma, der. da kóptō "io taglio"]. - 1. (ling.) [breve frase o sintagma che si inserisce in un costrutto da cui è indipendente] ≈ (frase) incidentale, [...] . ▲ Locuz. prep.: fig., per inciso [sospendendo momentaneamente il filo del discorso: sia detto per i.] ≈ [→ INCIDENTALMENTE (2)]. 2. (mus.) [la più elementare delle combinazioni ritmiche, composta al massimo da tre unità di tempo] ≈ spunto. ...
Leggi Tutto
baratro /'baratro/ s. m. [dal lat. barāthrum, gr. bárathron "abisso"]. - 1. [crepa o scoscendimento di montagna] ≈ abisso, dirupo, orrido, precipizio, voragine. 2. (fig.) [massimo livello di un peccato, [...] di un vizio e sim., con la prep. di o assol.: il b. delle passioni] ≈ abisso, perdizione, tempesta, tumulto, turbine, turbinio, vortice. ↔ redenzione, salvezza. ● Espressioni: cadere (o precipitare o sprofondare) ...
Leggi Tutto
màssimo In matematica, m. relativo di una funzione f(x) di variabile reale, definita in un dato intervallo, è il valore presentato dalla funzione in un punto x0 se in un suo intorno la funzione assume sempre valori minori o uguali al valore...
Famiglia romana. Non hanno documentazione certa le pretese origini dai Fabî Massimi di Roma antica richiamate anche dal motto di famiglia Cunctando restituit allusivo a Fabio Massimo "il temporeggiatore". Tuttavia, tracce della famiglia si riscontrano...