BIANCHINI, Vincenzo
Giovanni Mariacher
Figlio di Giovanni Antonio dei Bianchi da Udine, barbiere, fu capostipite di una famiglia di maestri del mosaico attivi a Venezia nella seconda metà del sec. XVI.
Insieme [...] Antonio e con il fratello Domenico, il B. rappresenta, nell'arte del mosaico veneziano, l'affermarsi della corrente manieristica, interpretando, con notevole abilità tecnica, i cartoni forniti dai pittori che a quella corrente si rifacevano, in ...
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FANELLI, Francesco
Franca Franchini Guelfi
Figlio di Virgilio, scultore, nacque a Firenze come attestano i documenti che lo definiscono sempre "florentinus" (Varni, 1879, p. 74; Alizeri, 1880, pp. 197 [...] opere, oggi disperse, il F. eseguì altri dieci bronzetti, anch'essi laccati con vernice nera secondo un gusto tipicamente manieristico, per William Cavendish duca di Newcastle: due S. Giorgio, cinque Cavalli, un Cupido a cavallo, un Turco a cavallo ...
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CENNINI, Bartolommeo
Bruno Santi
Figlio del fonditore fiorentino Giovanni Battista, si ignora quando egli sia nato, e non si conoscono neanche i termini cronologici della sua prima attività. Il fatto [...] , egli fu a bottega presso lo scultore carrarese Pietro Tacca, allievo del Giambologna e uno degli epigoni della corrente manieristica in scultura a Firenze (Baldinucci). Ancora secondo la testimonianza del Baldinucci, il C. era giunto a Roma col suo ...
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GHITTI, Pompeo
Sara Bizzotto Passamani
Figlio di Pietro, nacque a Marone, nel Bresciano, nel 1631. A Brescia frequentò la bottega del gandinesco Ottavio Amigoni, dove si perfezionò soprattutto nel disegno; [...] di Brancolino presso Trento; in questi dipinti, in particolare, il G. si dimostra ancora legato a forme manieristiche, ma in seguito acquistò una libertà compositiva sempre più apprezzabile.
A Brancolino, tra gli affreschi a elementi architettonici ...
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DE FERRARI, Giovanni Andrea
Anna Maria Villa
Nacque a Genova nel 1598 da "famiglia qualificata", essendo il padre Battista "d'ottimi costumi e di perfetta indole", come ricorda il Soprani (1674, p. [...] maneggiare i pennelli presso la bottega di Bernardo Castello, venendo così a contatto con l'ambiente influenzato dalla cultura manieristica toscana.
Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento erano molti gli artisti toscani che lavoravano a ...
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CURTI, Girolamo, detto il Dentone
Paolo Cassoli
Nacque a Bologna il 7 apr. 1575 da Antonio Maria, originario di Reggio Emilia e da una Orsolina bolognese (Bologna, Archivio arcivescovile, S. Niccolò [...] stato suo committente, alla bottega di C. Baglione, dedito in prevalenza a una pittura decorativa di impronta manieristica. Presso la bottega del Baglione, il C. "altrettanto si affezionò alla quadratura quanto alle figure prendesse avversione ...
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CARRERA, Vito
Michele Cordaro
Nacque a Trapani, probabilmente intorno al 1555, da Andrea e da Giovanna, della quale è ignoto il casato. Il padre era scultore e incisore d'ambra, ed è ricordato come [...] a Palermo, ma distrutta nel secolo passato.
Da quanto ci è pervenuto più evidenti risultano i riferimenti alla cultura manieristica locale per la ripresa di un motivo iconografico molto diffuso in Sicilia e che trova i precedenti più espliciti in ...
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BORGIANNI (Borgiani, Burgiano, Borján), Orazio
Harold E. Wethey
Nacque a Roma intorno al 1578 da Giovanni, falegname fiorentino.
Dal testamento del B. risultano suoi "fratelli uterini" Giovanni Domenico [...] e ora nella collezione della principessa di Cerami a Catania: è la debole prova di un ragazzo che riflette la tarda tradizione manieristica (Bottari, 1936 e 1955).
Secondo il Baglione, il B., di ritorno a Roma dalla Sicilia, studiò la pittura e la ...
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CARDUCCI (in Spagna Carducho), Bartolomeo
Fiorella Sricchia Santoro
Pittore fiorentino, svolse la maggior parte della stia attività in Spagna, dove ebbe numerose e importanti commissioni, come Pompeo [...] , gli si riconosce una funzione di primo piano nel superamento in Spagna della cultura figurativa di radice più strettamente manieristica, importata dall'Italia con scambi continui lungo tutto il secolo, e nel maturare, anche tra gli artisti spagnoli ...
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DE ROSSI, Giovanni Antonio
Maria Assunta Bardaro Grella
Figlio di Lazzaro, nacque a Roma l'8 genn. 1616 (Spagnesi, 1964, p. 15) e fu avviato agli studi, che poi ultimò al Collegio Romano, dal padre, [...] cui ampliamento il D. lavorò dal 1660 al 1668, e che esprime, nelle sue forme, il tentativo di superare la tipologia manieristica. L'attività del D. fu molto vasta e poliedrica: progettò edifici religiosi e civili, fu membro dell'Accademia di S.Luca ...
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manieristico
manierìstico agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura m.; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. manieristicaménte, in modo conforme ai canoni...
Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali...