Scultore (Parigi 1535 circa - ivi 1590). Personalità di rilievo nell'ambito della raffinata cultura manieristica della corte di Enrico II e di Caterina de' Medici, dal 1560 al 1563 scolpì sotto la direzione [...] del Primaticcio tre figure di Grazie per il monumento a Enrico II (Parigi, Louvre). Autore della tomba di Enrico II e di Caterina de' Medici (progetto di F. Primaticcio, St.-Denis, 1563-70) che mostra, ...
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Pittore (Trapani 1555 circa - Palermo 1622 circa). Lasciò dipinti a Trapani, Alcamo e Palermo, legati alla cultura manieristica locale (figure di santi con scene della loro vita). ...
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Pittore, incisore e architetto (Verona 1524 circa - ivi 1606). Nelle prime opere rivela uno stile di derivazione manieristica, con influssi di Giulio Romano; risentì, in seguito, dell'arte di Paolo Veronese. [...] Tra le sue opere: nel duomo di Mantova un S. Martino (1552); in S. Maria in Organo a Verona, due Stragi degli Innocenti (1556), una Morte di s. Gregorio (1558); nel Museo Civico di Verona un Ecce Homo ...
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Pittore (Brescia 1548 - Riva di Solto, Bergamo, 1625). Scolaro di Paolo Veronese, subì l'influsso del Moretto. Fu un esponente notevole della pittura manieristica a Brescia (Assunzione, S. Maria dei Miracoli; [...] Strage degli innocenti, chiesa del Carmine; ecc.) ...
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Architetto (Vignola 1507 - Roma 1573). È stato forse l'architetto più noto e più rappresentativo del tardo Rinascimento. Figura centrale nella fase manieristica dell'architettura, V. si caratterizzò per [...] il suo innovativo modo di comporre e modulare le masse mediante l'applicazione degli ordini architettonici. Fu attivo soprattutto a Roma, dove la villa di papa Giulio III (od. Museo Etrusco) è certamente ...
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Architetto (m. 1564), operoso soprattutto a Roma, dove, tra l'altro, costruì la chiesa di S. Caterina dei Funari (1564), notevole per la bella facciata, prototipo per quelle romane del periodo successivo, [...] e diresse la costruzione del convento della Minerva. Artista non trascurabile nella storia dell'architettura manieristica a Roma. ...
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Pittore (n. Ceneda 1510 circa - m. dopo il 1568) operoso a Venezia; fu aiuto di Tiziano alle cui nozze (1525) fu testimonio. L'unica sua opera sicura (in una collezione privata inglese) rappresenta le [...] quattro stagioni, cui si può forse aggiungere la tizianesca Sacra Famiglia (pinac. di Dresda). Qui e in altre opere il D. non sfugge alla corrente manieristica tosco-romana. ...
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BIANCHINI, Vincenzo
Giovanni Mariacher
Figlio di Giovanni Antonio dei Bianchi da Udine, barbiere, fu capostipite di una famiglia di maestri del mosaico attivi a Venezia nella seconda metà del sec. XVI.
Insieme [...] Antonio e con il fratello Domenico, il B. rappresenta, nell'arte del mosaico veneziano, l'affermarsi della corrente manieristica, interpretando, con notevole abilità tecnica, i cartoni forniti dai pittori che a quella corrente si rifacevano, in ...
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Pittore (Venezia 1482/83 - Verona 1562); scolaro a Verona di Liberale, fu operoso a Verona, a Venezia, nel Friuli. Artista discontinuo, subì influssi svariati: di Giorgione (Giovane con fiore, 1516, Monaco, [...] . Zeno a Verona), del Lotto (Ritratto virile (Brera), di Tiziano (ritratto del Fracastoro, Londra, National Gallery), della pittura manieristica (affreschi nell'abside del duomo di Verona, firmati e datati 1534, eseguiti su disegni di Giulio Romano e ...
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FANELLI, Francesco
Franca Franchini Guelfi
Figlio di Virgilio, scultore, nacque a Firenze come attestano i documenti che lo definiscono sempre "florentinus" (Varni, 1879, p. 74; Alizeri, 1880, pp. 197 [...] opere, oggi disperse, il F. eseguì altri dieci bronzetti, anch'essi laccati con vernice nera secondo un gusto tipicamente manieristico, per William Cavendish duca di Newcastle: due S. Giorgio, cinque Cavalli, un Cupido a cavallo, un Turco a cavallo ...
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manieristico
manierìstico agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura m.; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. manieristicaménte, in modo conforme ai canoni...
Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali...