FENIS (Fenice, Fenici), Barthélemy (Bartolomeo)
Graziella Martinelli Braglia
Non si conoscono gli estremi anagrafici di questo pittore attivo a Modena nel XVII secolo; la famiglia, originaria della [...] da minuscole figurette, a tratti quasi lenticolari; parimenti, dal Callot deriva al F. sia la tendenza ancora manieristica di deformare i personaggi, sia l'abilità ad organizzare coralmente gli episodi, in un'orchestrazione dall'ampio movimento ...
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POMIS, Giovanni Pietro (
Giovanni Pietro Telesphoro)
Dagmar Probst
de. – Nacque nel 1569 a Lodi. Il giorno della nascita e i nomi dei genitori sono sconosciuti.
Sull’origine dell’artista e sulla sua [...] dal 1600 al 1610, sono caratterizzate da una forma grafica dura, tinte vivaci, contrasti cromatici forti e una disposizione manieristica tendente al piatto, come la pala d’altare Apoteosi della Controriforma (1602 circa, Graz, chiesa di S. Antonio) o ...
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BESOZZI, Giovanni Ambrogio
Rossana Bossaglia
Nacque a Milano nel 1648. Gli antichi biografi lo dicono scolaro di Giuseppe Danedi a Milano e poi, a Roma, di Ciro Ferri; probabilmente anteriore al suo [...] , costituisce una pagina non trascurabile nella storia della pittura lombarda fra il Seicento e il Settecento: l'intelaiatura manieristica, che mantiene la composizione a un nobile livello di stile, si addolcisce nel secentismo dei tipi, nelle più ...
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COMETTA (Cometa), Giovanni Bartolomeo
Vera Nanková
Nato probabilmente nell'anno 1620 a Devoggio (frazione di Arogno) nel Canton Ticino, il C. svolse un'attività intensa di stuccatore decorativo e figurativo [...] di Červená Lhota. Lavorò anche per il castello di Jindřichův Hradec: verosimilmente prima del 1676 rimaneggiò la vecchia decorazione manieristica in stucco del rondò, nel 1680 era impegnato a quattro statue per la facciata, inoltre eseguì una grotta ...
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FALLOPPIA, Geminiano
Graziella Martinelli
Non si conoscono gli estremi biografici del F., ma il fatto che nel 1519 fosse definito "maestro" dal cronista Andrea Todesco e nel 1528 "Inzegnere de la Comunità" [...] del F. s'inserisse pienamente nell'esperienza architettonica modenese del tardo Rinascimento, anteriormente alla diffusione della corrente manieristica (in un processo dai tempi senz'altro più lenti rispetto al parallelo settore delle arti figurative ...
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BERTOLOTTO, Giovanni Lorenzo
Giovanna Terminiello Rotondi
Nacque a Genova nel 1640 da Michelangiolo il Vecchio. Il padre gli fece da maestro nella pittura, ma più tardi, come ci riferisce il Soprani, [...] aneddotici. Questo si verifica soprattutto nelle opere a soggetto religioso, ove l'artista rimane legato alla tradizione manieristica genovese della prima metà del Seicento (si vedano, per esempio, le studiate e leziose pose dei personaggi ...
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BONA, Tommaso
Angela Ottino Della Chiesa
Pittore, figlio di Bernardino, di famiglia patrizia, nacque a Brescia nel 1548. Prima opera documentata (1580) che ci sia rimasta è la Madonna con i ss. Sebastiano [...] Panazza-C. Boselli, Pitture in Brescia dal '200 all'800 (catal.), Brescia 1946, pp. 136-140; P. V. Begni Redona, La Pittura manieristica, in Storia di Brescia, III, Brescia 1964, pp. 571-574 e passim; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 265 ...
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GINORI
Maria Letizia Casanova
Famiglia toscana, attestata a Firenze dalla metà del XIII secolo, che, a partire dal 1737, grazie alla fondazione della manifattura di porcellana installata da Carlo (1702-1757: [...] applicate sulle più svariate suppellettili d'uso -, venne ricavato dalle placchette in bronzo a bassorilievo di cultura manieristica del tardo XVI secolo. Ancora creazioni originali di questo primo periodo sono le "caccine" - piccoli gruppi di ...
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DEL MORO (Dal Moro, Moro), Giulio
Enrico Maria Guzzo
Figlio ultimogenito del pittore Battista D'Angolo detto del Moro e di Margherita figlia del pittore Francesco India, detto il Torbido o il Moro, [...] si pensi alle sue ultime prove appunto coeve), nonché il soldato reclutato al centro, che nella sua capziosità manieristica crea un curioso contrasto coi tre ritratti naturalisticamente intesi, rimandano subito al ritratto e ai soldati, ancora con ...
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ERMAFRODITO (῾Ερμαϕρόδιτος, Hermaphroditus)
L. Laurenzi
Macrobio (Sat., iii, 8) e Servio (ad. Aen., ii, 632) ricordano che esisteva a Cipro la statua di una divinità chiamata Aphroditos, rappresentata [...] . rinvenuto a Coo, in cui il bel nudo soffice è l'essenziale della rappresentazione, mentre il mantello è un'aggiunta manieristica di colore. Secondo il Klein, anche una figura stante, acefala, di Palazzo Doria era originariamente un E., il cui sesso ...
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manieristico
manierìstico agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura m.; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. manieristicaménte, in modo conforme ai canoni...
Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali...